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O siamo fratelli o crolla tutto.


(ANSA) - "Oggi, lo ripeto, non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto. E questa non è un'espressione meramente letteraria di tragedia, no, è la verità! O siamo fratelli o crolla tutto, lo vediamo nelle piccole guerre, in questa terza guerra mondiale a pezzetti, come si distruggono i popoli, come i bambini non hanno da mangiare, come cala l'educazione… È una distruzione. O siamo fratelli o crolla tutto". Lo afferma papa Francesco nel videomessaggio inviato in occasione della II Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, che ricorre oggi 4 febbraio.

A tre anni esatti dalla firma ad Abu Dhabi, insieme al Grande Imam di Al Azhar Ahmed Al-Tayyeb, del Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, e dopo che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione del 21 dicembre 2020, ha istituito in questa data la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, il Papa ricorda che "la fratellanza è uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbe essere alla base delle relazioni tra i popoli, così che quanti soffrono o sono svantaggiati non si sentano esclusi e dimenticati, ma accolti, sostenuti come parte dell'unica famiglia umana".

"Siamo fratelli! - ribadisce Francesco - Tutti, nel nostro condividere sentimenti di fratellanza gli uni per gli altri, dobbiamo farci promotori di una cultura di pace, che incoraggi sviluppo sostenibile, tolleranza, inclusione, comprensione reciproca e solidarietà".

"Tutti viviamo sotto lo stesso cielo - avverte Bergoglio -, indipendentemente da dove e da come viviamo, dal colore della pelle, dalla religione, dal ceto sociale, dal sesso, dall'età, dalle condizioni di salute e da quelle economiche. Siamo tutti diversi eppure tutti uguali, e questo periodo di pandemia ce lo ha dimostrato. Ripeto ancora una volta: da soli non ci si salva!". Ripetendo che "viviamo tutti sotto lo stesso cielo", il Papa osserva che "nel nome di Dio, noi che siamo sue creature, dobbiamo riconoscerci fratelli e sorelle".

"Come credenti, appartenenti a diverse tradizioni religiose, abbiamo un ruolo da svolgere - sottolinea Bergoglio -. Qual è questo ruolo? Aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo sguardo e la preghiera al Cielo. Alziamo gli occhi al Cielo, perché chi adora Dio con cuore sincero ama anche il prossimo. La fratellanza ci induce ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell'altro un fratello, una sorella, a condividere la vita, a sostenerci a vicenda, ad amare e conoscere gli altri".

"Viviamo tutti sotto lo stesso cielo - dice ancora il Papa -. Oggi è il tempo opportuno per camminare insieme. Non lasciare per domani o per un futuro che non sappiamo se ci sarà; oggi è il tempo opportuno per camminare insieme: credenti e tutte le persone di buona volontà, insieme. È un giorno propizio per darsi la mano, per celebrare la nostra unità nella diversità - unità non uniformità, unità nella diversità -, per dire alle comunità e alle società in cui viviamo che è giunto il tempo della fratellanza. Tutti insieme, perché è fondamentale essere solidali l'uno con l'altro".

Secondo Francesco, "il percorso della fratellanza è lungo, è un percorso difficile, ma è l'àncora di salvezza per l'umanità. Ai tanti segnali di minaccia, ai tempi bui, alla logica del conflitto contrapponiamo il segno della fratellanza che, accogliendo l'altro e rispettandone l'identità, lo sollecita a un cammino comune. Non uguali, no, fratelli, ognuno con la propria personalità, con la propria singolarità". Il Papa incoraggia quindi "tutti a impegnarsi per la causa della pace e per rispondere ai problemi e ai bisogni concreti degli ultimi, dei poveri, di chi è indifeso". "La proposta è quella di camminare fianco a fianco, 'fratelli tutti' - conclude -, per essere concretamente artigiani di pace e di giustizia, nell'armonia delle differenze e nel rispetto dell'identità di ciascuno".

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