Per l’ennesina volta siamo andati a Caprera, a far visita a Garibaldi.
Ormai tutto si paga caro, soprattutto con la scusa del 9 per cento di inflazione.
Il traghetto da Palau per La Maddalena costa 100 euro per la macchina, inclusi gli occupanti, che non e’ proprio regalato per una corsa di un quarto d’ora, soprattutto se si pensa che ci sono voli dall’America all’Italia per meno di 400 dollari.
Ma va bene cosi.
Arrivi nelle vicinanze del museo-casa di Garibaldi e ti rendi conto che se provi a parcheggiare con mezza macchina fuori della carreggiata, visto che non ci sono parcheggi organizzati, ti fanno la multa.
Ed e’ tutta una corsa per conquistare gli spazi fuori nella boscaglia che consentono di tenere le quattro ruote fuori dalla strada evitando la multa del vigile misterioso in maglietta che circola in bicicletta.
Ci avviamo alla biglietteria dove riusciamo a prenotare il tour delle 13:15.
Ma e’ mezzogiorno, che facciamo fino a quell’ora?
L’addetto alla biglietteria suggerisce che a un chilometro e rotti c’e’ un posto dove fanno ottimi panini.
Mio figlio Marco insiste per andare a piedi e quando sei vecchio non hai piu’ tanta energia per contestare una decisione fatta da uno che e’ nel pieno della sua vitalita’.
Ci avviamo verso il lontano baracchino dei panini, ma arrivati a meta’ percorso decido che non ce la faccio, per il caldo e anche perche’ mi sono tornati i giramenti di testa dovuti ai sassi che ho nelle orecchie e mi fanno tribolare.
Giro i tacchi e torno a prendere l’auto rinunciando al prezioso spazio nella macchia mediterranea.
Ci servono quattro enormi panini, il mio e’ riempito di prosciutto cotto che suscita l’irata reazione di Marco che, insieme a Romi, e’ entrato a far parte della sempre piu’ numerosa popolazione dei vegani.
Ritorniamo alla biglietteria in tempo per il nostro turno di ingresso, credendo di trovare, come negli anni passati, una guida che con molta competenza illustra vita, opere e morte del grande Generale rintanatosi negli ultimi anni della sua movimentata esistenza in quella casetta da cui si gode un panorama paradisiaco.
Errato: la visita e’ un fai da te, niente guida, se vuoi leggi i cartelli scritti anche in inglese, segui le frecce del percorso, alla fine del quale grazie tante e arrivederci.
Il Garibaldi tour lo fai in 20 minuti.
Di cui almeno otto nella stanza dove Garibaldi ha voluto che fosse posto il suo letto di fronte alla finestra che da’ sul mare incantato.
Cedo la guida della Corolla ibrida a noleggio a Marco, campione del Maryland nella categoria kart 100 cc e mi metto ad ascoltare un notizario alla radio che oltre alla morte di Gorbachev, al pericolo di un cataclisma nucleare se i russi bombardano la piu’ grande centrale nucleare europea dell’Ucraina, si sofferma diffusamente sul Festival cinematografico di Venezia con premio alla carriera alla Deneuve.
Me la ricordo questa splendida attrice quando nel lontanissimo 1961 suonavo con la mia band all’Antico Martini, night club favoloso di Venezia.
Apparve una sera, fu gentile nel dirmi che le era piaciuta la mia interpretazione di una canzone di Aznavour e mi chiese un twist che stavamo cercando di copiare La Deneuve che era accompagnata da un bellone non giovanissimo, si mise a ballare con grazia forsennata e obbligo’ il suo accompagnatore a lasciare un sostanziosa mancia all’orchestra.
Ed anche questa e’ ed era Italia.
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