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Diario italiano # 6: Sardegna vista dai Sardi

“ Dobbiamo andare a Capo Testa, dopo tanti anni”, dicono gli amici di Roma che ci hanno raggiunto a Baja Sardinia.

Cosi’ prendiamo la stramaledetta strada per Palau, poi Santa Teresa di Gallura per raggiungere Capo Testa  famoso paradiso terrestre della Sardegna turistica.

Anche se e’ giovedi’, alla fine della stagione turistica, il traffico e’ intenso e arrivati a Capo Testa i parcheggi sono esauriti, e se riesci a trovare un posto bisogna comunque munirsi di tagliando emesso dalla macchinetta che, se sollecitata ad accettare la carta di credito va nel pallone e allora bisogna trovare la moneta contrattando con qualche altro visitatore compiacente.

Sul tagliando biosgna indicare la targa della vettura. E chi se la ricorda? Meglio fare una foto prima di avventurarsi nel dialogo con la macchinetta.

Sfinito dai tentativi di ottenere il maledetto tagliando decido di mandare al diavolo il tutto e rischiare la quasi certa multa. Mio figlio Marco, nonostante che viva permanentemente in India mi impone di agire secondo le regole e finalmente siamo in grado di mettere il tagliando sotto il parabrezza.

Sono le due passate e ci avventuriamo nella Martini Beach escludendo la spiaggia libera, E poi dovremo pure mangiare qualcosa.

Il risorante e’ su diversi livelli della collinetta collegati tra loro da corridoi di tavole di legno sui quali si avventurano i giovani camerieri portando grandi vassoi con le comande dalla cucina.

Sono coordinati da Stefania, chef de rang, anche lei impegnata nel continuo e defatigante saliscendi per servire i clienti attovagliati nei tre livelli del ristorante che da’ sulla bellissima spiaggia.

Ordino una linguine Martini, che e’ poi una pasta allo scoglio. 

Un piatto perfetto come cottura e guarnizione certo non adatto a chi sia sottoposto a dieta iposodica ovvero a cibo completamente sciapo.

Siamo rimasti l’ultimo cliente e Stefania si sofferma anche se dovrebbe andare a casa.

Sorella in California localita’ vicino a Sacramento.

“Perche’non raggiunge sua sorella?”, chiedo.

Mi fa capire

che non e’ facile staccare compeltamente, lasciando magari la mamma che ha bisogno di assistenza. 

“Il Covid ci ha tagliato le gambe..”dice Stefania.

“Ma se la Sardegna e’ ancora invasa da turisti nonostante il settembre iniziato..”, provo a obiettare.

Stefania mi spiega che nonostante le tante presenze, almeno per quanto riguarda Capo Testa, ancora non sono stati raggiunti i numeri del prima Covid.

“ Dopo avere lavorato intensamente per otto mesi potevo concedermi una vacanza prolungata per poi riprendere a lavorare. Adesso non sappiamo dove sbattere la testa quando la stagione e’finita..”

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Mario (nome di fantasia) e’ propretario di un negozio di articoli vari a Baja Sardinia.

“Tutti mi dicono che avete avuto una stagione eccezionale..” gli dico.

“Se lei parla con i ristoratori e bar certo che hanno fatto soldi. Perche’ non si puo’ fare a meno di mangiare, di prendere il cornetto col cappuccino la mattina, l’apertivo prima della cena, la pizza, eccetera.”, dice Mario un po’ alterato. 

E aggiunge: “Ma per gli altri settori suona a morto. E poi, lei decanta Baja Sardinia dove lei ha una multiproprieta’. Ma si rende conto che qui non c’e’ nemmeno un bagno pubblico e la gente deve rivolgersi a qualche ristorante sempre che glielo consentano. Altrimenti la pipi’ la fanno in mare. Baja e’ diventata una residenza per anziani. Non c’e’ un minimo di vita sociale organizzata come invece in altre localita’. Il consorzio prende quattrini da noi operatori e il massimo che fa e’ preparare un tappeto di erba all’ingresso della localita’.Non dico che si debbano rinverdire gli eccessi della Costa Smeralda. Ma un po’ di buona volonta’ non farebbe male..”

Lasciamo la Sardegna sperando che ancora una volta la Tirrenia non abbia deciso di cambiare all’improvviso gli orari e le navi come ha fatto due settimane fa, senza avvisare i clienti stranieri. Perche’ e’ troppo difficile fare una telefonata ad un numero non italiano.

Ed anche questa e’ Sardegna



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