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Happy Birthday, signor Presidente Biden


Happy  Birthday, signor Presidente Biden e  bene arrivato nel club degli ottantenni.

Una  categoria che nonostante tanto culturame dolciastro, deve affrontare ogni giorno i molti problemi della salute sperando che la stramaledetta assicurazione medica si degni di coprire le  spese che eccedono lo stretto sentiero imposto dalle società farmaceutiche.

Una  categoria incapace di sintonizzarsi con le mode convulse dei giovani  e giovanissimi che ci appaiono sempre più lontani per la nostra comprensione.

Considerando che la famiglia negli Stati Uniti è  in pratica semidistrutta perché i figli vanno prima a studiare e poi a lavorare il più lontano possibile dai genitori, il nostro grande problema (e non è il suo problema, Signor Presidente) è quello di combattere la solitudine.

Riusciamo a farlo se abbiamo la fortuna di avere accanto a noi una  moglie premurosa. Comunque un partner.

Ma si tratta di una ipotesi sempre meno reale considerando che la maggioranza dei  matrimoni è andata a gambe all'aria oppure che  chi ci ha dato per tanto tempo un affetto sincero ha pensato bene di anticipare il distacco.

Dice: ma che gli stai scrivendo al Signor Presidente?

Lui non ha certamente  di questi problemi e poi lo vedi come e' agile  e salta da un  continente all'altro gestendo al meglio gli interessi della popolazione americana.

I media e soprattutto il suo avversario da  tempo lanciano frecciatine prendendo spunto da  qualche inciampo nel salire la scaletta di un aereo, nello sbagliare qualche nome nei brindisi ufficiali.

Durante l'ultima campagna  elettorale di  mezzo termine persino i  suoi colleghi di partito si auguravano che non le venisse in testa di andare a trovarli in occasione di qualche comizio.

Eppure nonostante tutte  queste cattiverie, nonostante la balbuzie combattuta e domata quando era ragazzino, nonostante le tragedie che si sono abbattute sulla sua famiglia con la morte della moglie e della figlioletta e la scomparsa del figlio Beau per un cancro al cervello, un giovane eccezionale che  sembrava avviato ad un grande successo politico, insomma nonostante tutto lei ha saputo affrontare i gravosi e tremendi impegni superando l'aggressione fatta al Campidoglio dalle migliaia di fanatici coordinati da Trump, come è emerso dalle audizioni del comitato  interpartitico del 6 gennaio.

Poi  ci si  è messo di mezzo il Covid e la necessità impellente di convincere milioni  di suoi  concittadini a farsi vaccinare, a seguire le disposizioni per il distanziamento e indossare le mascherine.

I tre  milioni di nuovi posti di lavoro che la gestione dell'economia ha assicurato in questi due primi anni della sua presidenza sembrano non contare, non conta neanche per tanti come lei sta gestendo l'aggressione russsa alla Ucraina e il sostentamento diretto e indiretto dei  civili e delle necessità militari di quel paese aggredito. 

Donald Trump, che è più giovane di  lei solo di un paio di anni, continua nel  suo accanimento nei suoi confronti perché ha bisogno di un bersaglio contro cui scaricare la sua bile aumentata dal fallimento della cosiddetta ondata rossa che alle  elezioni  di mezzo termine avrebbe dovuto spazzare via la sua presidenza.

La nomina del consigliere  speciale da parte del ministro della giustizia che dovrà finalmente chiarire le responsabilità che Donald Trump ha accumulato nei quattro anni della sua presidenza è una buona notizia per  tutti coloro  che temono il rigurgito di estrema destra di tanta  parte della popolazione statunitense  strumentalizzata dalla ignobile propaganda del biscazziere di Mar-a-Lago.

Molti si sono slanciati in queste ore nel farle i tradizionali auguri suggerendo di evitare di porsi allo sbaraglio candidandosi alle prossime presidenziali del 2024. Vista la tarda eta'.

Noi  invece, signor Presidente, ci limitiamo a rivolgerle un affettuoso augurio consolidato dalla appartenenza a quella compagnia di ottantenni che  non sono vecchi, non si comportano da vecchi, rifiutano il disprezzo elargito ai vecchi, dimostrano che l'esperienza conta così come conta avere una  testa che ancora ragiona bene. Meglio di quella di tanti giovani corrosi dalla droga.

Con ammirazione,

Oscar Bartoli

Pluriottanntenne

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Oscar
complimenti per il tuo brillante pezzo per gli ottanta anni del Presidente Biden a nome di tutti gli ultra ottantenni che ancora si danno da fare, lavorano, scrivono o soprattutto sanno usare il cervello. 
Cordiali saluti
Carlo (classe 1939)

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