Una categoria che nonostante tanto culturame dolciastro, deve affrontare ogni giorno i molti problemi della salute sperando che la stramaledetta assicurazione medica si degni di coprire le spese che eccedono lo stretto sentiero imposto dalle società farmaceutiche.
Una categoria incapace di sintonizzarsi con le mode convulse dei giovani e giovanissimi che ci appaiono sempre più lontani per la nostra comprensione.
Considerando che la famiglia negli Stati Uniti è in pratica semidistrutta perché i figli vanno prima a studiare e poi a lavorare il più lontano possibile dai genitori, il nostro grande problema (e non è il suo problema, Signor Presidente) è quello di combattere la solitudine.
Riusciamo a farlo se abbiamo la fortuna di avere accanto a noi una moglie premurosa. Comunque un partner.
Ma si tratta di una ipotesi sempre meno reale considerando che la maggioranza dei matrimoni è andata a gambe all'aria oppure che chi ci ha dato per tanto tempo un affetto sincero ha pensato bene di anticipare il distacco.
Dice: ma che gli stai scrivendo al Signor Presidente?
Lui non ha certamente di questi problemi e poi lo vedi come e' agile e salta da un continente all'altro gestendo al meglio gli interessi della popolazione americana.
I media e soprattutto il suo avversario da tempo lanciano frecciatine prendendo spunto da qualche inciampo nel salire la scaletta di un aereo, nello sbagliare qualche nome nei brindisi ufficiali.
Durante l'ultima campagna elettorale di mezzo termine persino i suoi colleghi di partito si auguravano che non le venisse in testa di andare a trovarli in occasione di qualche comizio.
Eppure nonostante tutte queste cattiverie, nonostante la balbuzie combattuta e domata quando era ragazzino, nonostante le tragedie che si sono abbattute sulla sua famiglia con la morte della moglie e della figlioletta e la scomparsa del figlio Beau per un cancro al cervello, un giovane eccezionale che sembrava avviato ad un grande successo politico, insomma nonostante tutto lei ha saputo affrontare i gravosi e tremendi impegni superando l'aggressione fatta al Campidoglio dalle migliaia di fanatici coordinati da Trump, come è emerso dalle audizioni del comitato interpartitico del 6 gennaio.
Poi ci si è messo di mezzo il Covid e la necessità impellente di convincere milioni di suoi concittadini a farsi vaccinare, a seguire le disposizioni per il distanziamento e indossare le mascherine.
I tre milioni di nuovi posti di lavoro che la gestione dell'economia ha assicurato in questi due primi anni della sua presidenza sembrano non contare, non conta neanche per tanti come lei sta gestendo l'aggressione russsa alla Ucraina e il sostentamento diretto e indiretto dei civili e delle necessità militari di quel paese aggredito.
Donald Trump, che è più giovane di lei solo di un paio di anni, continua nel suo accanimento nei suoi confronti perché ha bisogno di un bersaglio contro cui scaricare la sua bile aumentata dal fallimento della cosiddetta ondata rossa che alle elezioni di mezzo termine avrebbe dovuto spazzare via la sua presidenza.
La nomina del consigliere speciale da parte del ministro della giustizia che dovrà finalmente chiarire le responsabilità che Donald Trump ha accumulato nei quattro anni della sua presidenza è una buona notizia per tutti coloro che temono il rigurgito di estrema destra di tanta parte della popolazione statunitense strumentalizzata dalla ignobile propaganda del biscazziere di Mar-a-Lago.
Molti si sono slanciati in queste ore nel farle i tradizionali auguri suggerendo di evitare di porsi allo sbaraglio candidandosi alle prossime presidenziali del 2024. Vista la tarda eta'.
Noi invece, signor Presidente, ci limitiamo a rivolgerle un affettuoso augurio consolidato dalla appartenenza a quella compagnia di ottantenni che non sono vecchi, non si comportano da vecchi, rifiutano il disprezzo elargito ai vecchi, dimostrano che l'esperienza conta così come conta avere una testa che ancora ragiona bene. Meglio di quella di tanti giovani corrosi dalla droga.
Con ammirazione,
Oscar Bartoli
Pluriottanntenne
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Oscar
complimenti per il tuo brillante pezzo per gli ottanta anni del Presidente Biden a nome di tutti gli ultra ottantenni che ancora si danno da fare, lavorano, scrivono o soprattutto sanno usare il cervello.
Cordiali saluti
Carlo (classe 1939)
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