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L'idillio è finito....

Serena Di Ronza per l’ANSA

L'idillio è finito. Dopo anni di sostegno quasi incondizionato, l'impero di Rupert Murdoch scarica Donald Trump dopo il fiasco repubblicano alle elezioni di midterm di cui è ritenuto il principale responsabile.

Il Wall Street Journal e il New York Post lo criticano duramente, definendolo un "perdente", una figura "tossica". E anche Fox, per anni megafono dell'ex presidente, gli gira le spalle: "E' il passato" e il partito repubblicano deve ora guardare avanti e scommettere su Ron DeSantis come "nuovo leader". Conservatore per eccellenza, Murdoch è stato per anni amico di famiglia del clan Trump grazie allo stretto rapporto fra l'ex moglie Wendi e Ivanka.

Le elezioni del 2020 hanno aperto una prima crepa che, con il passare degli anni, si è allargata fino ad arrivare alla rottura. La telefonata infuocata di Trump nella notte elettorale perché Fox aveva assegnato l'Arizona a Joe Biden non è mai andata giù a Murdoch. E le violenze del 6 gennaio hanno complicato ulteriormente le cose, fino ad arrivare alla sconfitta sostanziale delle elezioni di metà mandato.

Per il board editoriale del Wall Street Journal non c'è dubbio: Trump è il "più grande perdente" del voto e i suoi candidati "pessimi" hanno perso seggi che potevano essere "chiaramente vinti" perché hanno corteggiato l'ex presidente invece che gli elettori. Forse queste sconfitte erano però quello di cui il partito aveva bisogno prima delle presidenziali del 2024, aggiunge il board del quotidiano fiore all'occhiello di Murdoch parlando invece di "tsunami DeSantis".

Le parole più dure contro il tycoon le usa però il New York Post, che dopo aver definito DeSantis 'DeFuture', dedica la prima pagina a 'Trumpty Dumpty', ironizzando sull'ex presidente immortalato come un uovo-umanizzato in bilico su un muro simile al famoso personaggio per bambini Humpty Dumpty. Il tabloid lo definisce una figura "tossica", ovvero colui che ha "sabotato le midterm dei repubblicani". Su Fox, per anni il network preferito da Trump, si susseguono i commenti contro l'ex presidente. "Ci è costato il Senato due volte", ha tuonato il commentatore Marc Thiessen, osservando come "l'assoluto disastro" del voto deve costringere i repubblicani a "guardarsi allo specchio" e farsi un esame di coscienza. "E' il passato", ha rincarato la dose l'anchor Stuart Varney. E anche l'ex portavoce dei Trump ora volto noto del network, Kayleigh McEnany, si m

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