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Italo Balbo: Quando gli italiani erano ammirati in tutto il mondo

 




Cesare Bernazzani, sergente maggiore dell'Aeronautica, seduto nel suo stambugio ricavato nello scafo sinistro dell'idrovolante era tutto preso dal funzionamento del radiogoniometro e dalle informazioni che come marconista riceveva e doveva trasmettere al suo capitano.


"Madonna! Che ritorno di merda. Questa traversata dell'Atlantico è stata tremenda: impossibile alzarsi di quota perché le nubi erano basse ed allora abbiamo dovuto volare per migliaia di chilometri a bassa quota con il pericolo continuo di finire a mare.."

Cesare Bernazzani, 27 anni, una vita fino allora fatta di nessun affetto familiare (Il padre era sparito quanto alla madre poveretta visto che il bambino le pesava molto aveva preferito affidarlo ad un orfanotrofio ed era stata la fortuna di Cesare perché lo avevano tirato su in maniera perfetta).

 A 17 anni c'era stata la visita del medico militare per la leva che aveva riscontrato una forte deficienza toracica in quel ragazzino. Il periodo trascorso in Marina lo aveva rigenerato. Dopodiché Cesare aveva deciso di cambiare arma ed era riuscito a farsi accettare dalla aviazione grazie al fatto che si era perfezionato come marconista. A quei tempi la funzione del marconista era essenziale perché era l'unico modo per un pilota di sapere dove si trovava e tutti gli altri elementi del volo che stava facendo.

Adesso bisognava tirare fuori ancora energie perche' la Trasvolata del Decennale stava per concludersi.

Un successo mondiale che aveva disegnato un volto nuovo dei milioni di italiani che negli anni passati avevano affrontato per nave il rischio di una vita in una nazione  di cui non conoscevano gli usi, i costumi, la lingua.

Che annata era stata quella, con il generale Balbo che spronava in continuazione i componenti della 'centuria' a perfezionare la loro preparazione per l'impresa che non poteva e non doveva fallire.

I Cento (piloti, meccanici, marconisti) avevano dovuto addirittura imparare a sciare, tante le volte fosse capitato di dovere ammarare nei paesi del nord.

Che uomo il Generale Balbo, pensava Cesare, impegnato in prima persona nell'organizzazione della missione che aveva avuto il tiepido benestare di Mussolini che si era sentito tirato dentro un'impresa di cui non condivideva appieno gli scopi e le finalita'.


Quella trasvolata che stava per concludersi era stata preceduta nel dicembre del 1930 da quella verso Rio De Janeiro. 

12 idrovolanti Siai Marchetti, 48 uomini 10400 chilometri. Avevano lasciato in Sud America gli aerei ed erano rientrati in nave.

Cesarino, la mano appoggiata sul tasto  del telegrafo, spazzolava i ricordi di quell'impresa che stavano per concludere.

 "Che esperienze.! Fatte soprattutto in giovane età. D'accordo che me le sono meritate perché con il generale ci siamo fatti tutti un mazzo enorme, lui compreso, sempre il primo, sempre lui a spronarci perché dovevamo dare un segno della nostra capacità. Al mondo intero. E poi c'era quell'altro a Roma. Che ce l'aveva messa tutta imponendo di non fare sosta al rientro nelle capitali europee. Bisognava ridurre l'effetto mediatico dell'impresa...perche' Lui era geloso., almeno si sussurrava nelle cabine degli idrovolanti."

Erano partiti il primo luglio 1933 dalla Laguna di Orbetello. La prima tappa era stata Amsterdam. A seguire 

  1. Orbetello-Amsterdam
  2. Amsterdam-Londonderry
  3. Londonderry-Reykjavík
  4. Reykjavík-Cartwright
  5. Cartwright-Shediac
  6. Shediac-Montréal
  7. Montréal-Chicago
  8. Chicago-New York

La crociera aerea del Decennale[1], o crociera Nord Atlantica[2], o ancora "aerocrociera del Nord Atlantico"[3], anche nota come crociera aerea "Italia-America del Nord", "Orbetello-Chicago-New York-Roma" o "II crociera atlantica", fu la seconda ed ultima crociera aerea transatlantica di massa che si tenne tra il 1º luglio ed il 12 agosto 1933.

Venne organizzata da Italo Balbo nel primo decennale della Regia Aeronautica e come occasione di propaganda per la Century of Progress, l'esposizione universale che si tenne a Chicago per il centenario di fondazione della città.

Vi presero parte 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X[4], organizzati in 8 squadriglie. A bordo 52 ufficiali piloti, 1 ufficiale ingegnere e 62 sottufficiali specialisti[5]. Ritornarono in Italia in 24 velivoli, essendone stato perso uno nel tragico incidente alle Azzorre (Baia di Horta).(wikipedia)



Cesare Bernazzani viaggiava sulla squadriglia Verde cerchiata 

I-LONG Ο T.C.Pil. Ulisse Longo, Cap.Pil. Ivo De Wittembersky, S.T. Antonio Chiodi (Riserva), S.M.Mot. Guglielmo Ometto, S.M. Cesare Bernazzani

Due furono gli incidenti gravi che funestarono la Crociera.

Il 1º luglio 1933, dopo una tratta di 1.000 km, al primo ammaraggio ad Amsterdam l'idrovolante del capitano pilota Mario Baldini cappottò e il sergente motorista Ugo Quintavalla di Colorno perse la vita.

Già sulla via del ritorno, il 9 agosto 1933 nella Baia di Horta per Lisbona distante 1.440 km, cappottò l'idrovolante del capitano pilota Celso Ranieri provocando la morte del secondo pilota tenente Enrico Squaglia di Lucca e la perdita del velivolo. Giungevano così a sette le vittime avvenute durante questo tipo di crociere che comunque aumentavano il prestigio dell'Italia nel mondo, ma che pure chiedevano un obolo di sangue.

Così come per la crociera aerea transatlantica Italia-Brasile determinante, anche se non pubblicizzato, fu il supporto della Regia Marina. La nave Alice fece supporto logistico nella baia di Cartwright, mentre i sommergibili Balilla e Millelire, entrambi Classe Balilla, e le due dragamine classe Pellegrino MatteucciMatteucci e Biglieri come radiofari.

I mezzi: Savoia-Marchetti S.55X

La scelta degli idrovolanti ricadde sui Savoia-Marchetti S.55X, che rappresentavano un mezzo ormai collaudato a dieci anni dal suo primo volo, agosto 1923[15]. Se la cellula dell'idrovolante restava invariata, i sistemi di bordo venivano sottoposti a diverse modifiche, la principale era rappresentata dall'adozione di motori 18 cilindri a W Isotta Fraschini Asso 750, in sostituzione dei precedenti motori 12 cilindri a V Fiat A.22R installati sugli S.55ª della trasvolata Italia-Brasile.[15]

Arrivati a Chicago gli uomini di Balbo furono sommersi dall'entusiasmo di centinaia di migliaia di persone. A Balbo fu dedicata una importante strada; General Balbo Avenue.

Quando i 24 idrovolanti si trasferirono, volando in formazione, su New York milioni di abitanti della Mela impazzirono per gli italiani. Il trionfo della Broadway l'invito a pranzo del presidente Roosevelt. E poi la partenza ed il ritorno in Patria.

Il 12 agosto 1933 Cesare Bernazzani forni al suo capitano pilota tutte le informazioni di volo per ammarare alla foce del Tevere in formazione insieme agli altri 24 idrovolanti che avevano trasvolato nei due sensi l'Atlantico. Un'impresa che viene tuttora ricordata come un esempio di eccezionale capacita' organizzativa e logistica. Talenti raramente riconosciuti agli Italiani,


Tutto si paga nella vita, soprattutto il successo. La Centuria di Italo Balbo appena rientrata il 12 agosto 1933 in Italia, dopo i tanti festeggiamenti, fu praticamente cancellata dalla storia del Fascismo. I 24 idrovolanti della missione che erano ritornati dopo aver compiuto la missione transatlantica del decennale furono distrutti a Orbetello.

Italo Balbo nonostante i suoi successi personali, ma forse proprio per questo, era inviso al dittatore Mussolini. Che al ritorno del Maresciallo dell'Aeronautica emano' un decreto di nomina a governatore della Libia e della Cirenaica per toglierselo dai piedi. 

Il 28 giugno 1940 mentre Italo Balbo pilotava il suo aereo sopra il cielo di Tobruk venne centrato dalla contraerea dell'incrociatore San Giorgio. Era l'unico aereo che volava in quel momento nel cielo di Tobruk non erano previste incursioni dell'Aeronautica inglese, e ovviamente le autorità centrali di Roma dovettero ammettere che si trattava  di un errore della contraeria italiana.

La moglie, Emanuela Florio, continuo' invece per anni a sostenere pubblicamente che il marito era stato la vittima di un complotto orchestrato da Roma. Minacce sia private che delle autorita' la costrinsero a chiudere la bocca soprattutto per la sicurezza dei figli.

Cesare Bernazzani , divenuto ufficiale, grazie alla sua alta professionalità venne comandato a far parte dell'equipaggio dell'aereo personale del Duce. Morì a 59 anni per le complicazioni scatenate da un ittero.

Oscar

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Grazie Oscar, da non dimenticare.

Iniziative e realizzazzioni fantastiche. Anche a Niagara Falls c'erano targhe e tracce della crociera Nord Atlantica.
Anche mio padre era convinto della tesi di abbattimento su ordinazione. Che tristezza, disgusto, e che  peccato
R..Paolieri
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franco bernazzani

8:14 PM (52 minutes ago)
to me
Che pezzo meraviglioso! A parte tutte le cose belle che hai detto di Papa', ma la descrizione della trasvolata e' superba! Grazie Oscar!
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Grazie  Grandissimo !

Mi  hai  fatto  rivivere momenti  di  gioia che  avevo  vissuto circa  quaranta anni fa  leggendo  il libro  di Giordano Bruno Guerri  "Balbo".

Un  abbraccio !

Andrea Mazzoni

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