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Amarcord...Mi ricordo: Caprice, Bussola


Alle una e mezza di notte i gestori del 'Cavallucccio Marino' del Lido di Camaiore, spegnevano la luce elettrica all 'orchestra per il rispetto della quiete notturna. ma soprattutto pet evitare irruzioni della polizia e relative multe.

A chi, come il sottoscritto, aveva sudato le classiche sette camicie per far ballare qualche decina di forsennati,  se volevi andare avanti nella notte restavano solo due soluzioni:

La prima era superare la 'Fossa dell\Abate e andare al Caprice un night club molto esclusivo dove si esibiva Bruno Martino appena fuggito dal Libano dove aveva rischiato la pelle nella tradizionale guerra civile di quel piccolo stato.

Luci soffuse e entraineuses, plurilingue di gran classe che aspiravano a diventare le amanti fisse di qualche ricco commenda,

"Vedi, mi disse una, ci sono delle colleghe che perdono la testa per qualche giovane pluri palestrato. Che poi presenta anche il conto salato per la sua prestazione. Io preferisco il cinquantenne con pancetta e portafoglio gonfio"

L'altra ipotesi era quella di trovare un ingresso alla Bussola di Bernardini a Focette, dando una mancia consistente ai buttafuori.

Un successo strepitoso quello della Bussola sino dal primo giorno di apertura pompata alla grande su tutti i media locali e nazionali.

Bernardini sapeva bene che un locale come quello della Bussola avrebbe potuto avere successo solo se lanciato al di fuori della sua stretta localizzazione, favorendo la presenza dei clienti. con super portafoglio che volentieri si fiondavano da Milano o altre città per passare una notte fuori dagli schemi in buona compagnia.

Arrivato nei pressi del locale ti rendevi conto che avevano creato un qualcosa che di italiano tradizionale aveva poco: a cominciare dalla cartellonistica di chiara ispirazione americana con titoli a caratteri cubitali che annunciavano la star di quel giorno. 

E a proposito di star Bernardini aveva preparato un menù di grande presa assicurandosi la presenza degli artisti più noti del momento a livello internazionale e sobbarcandosi di conseguenza grosse spese.

 Del resto per molte star di oltre Atlantico venire ad esibirsi in Versilia, era un motivo di attrazione molto consistente.

Nessuno si ricorda oggi di Marino Marini un pianista cantante che con il suo quartetto riempiva i vuoti del programma lasciati liberi dalle esibizioni delle star.

Marino e i suoi musicisti.eleganti nei loro smoking estivi sapevano come far bere champagne ai clienti che si erano scatenati in qualche twist nella parte centrale della pista del locale.

Famosa "Nun e' peccato" che sembra fosse la canzone prediletta della regina Elisabetta, almeno cosi' sosteneva Marino.

Bernardini dopo molte fatiche e sulla base di un impegnativo contratto riuscì a portare alla Bussola Renato Carosone, è questo gli valse una esaurito serale permanente. 

Ma siccome era un imprenditore fortunato riusci' ad assicurarsi la presenza costante di una ragazza che aveva una voce bellissima ed una musicalita' sorprendente.

 Mina era il nome della diciannovenne diventata famosa per i suoi timbri vocali, il suo fascino estremamente femminile e la capacità di interpretare alla grande canzoni che gli autori, dopo averla scoperta, si affrettavano a sottoporle. Perché sapevano che ne avrebbe ricavato un successo nazionale.


I camerieri affermavano che, dopo la chiusura del locale alle 4 o 5 del mattino Mina insieme ai suoi orchestrali si scatenava in accese partite di poker durante le quali scorrevano fiumi di denaro.

Suggeriamo al nostro lettore il docufilm realizzato da Rai sulla Bussola di Bernardini con spezzoni filmati dell'epoca che mettono in luce quanto questo imprenditore viareggino abbia contribuito al successo internazionale della Versilia.

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Grazie per un altro godibilissimo racconto di vita vissuta!

Emanuela


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