News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".
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Yamashiro ovvero "il Palazzo della Montagna".
Il Premier condannato a quattro anni di reclusione
Auguri di ogni Felicita'
Buon Anno a quegli agricoltori che in California si rifiutano di far passare le rotaie del ’bullet train’, il treno ad alta velocità, sui loro terreni. E se ne infischiano del fatto che il presidente Obama abbia messo nel suo programma di governo la creazione di corridoi ferroviari che dovranno fare concorrenza sulle medie tratte agli aerei. Gli Stati Uniti quanto a treni, ma non solo, sono rimasti indietro di decine di anni rispetto all’Europa, al Giappone ed alla stessa Cina. Auguri agli arrabbiati dell’estrema destra che continuano a sostenere che Obama e’ nato in Kenia e non alle Hawaii. Non gli basta la copia del certificato di nascita mostrata in televisione dal governatore di quello stato. Auguri ai parlamentari del partito repubblicano che hanno annunciato che non daranno tregua al presidente quasi nero il quale invece continua a sperare in un gestione bypartisan. Almeno per la soluzione dei problemi piu’ spinosi. Auguri a Al Gore che viene ridicolizzato ogni giorno dalla stampa conservatrice per il riscaldamento globale, di fronte alle tempeste di neve che hanno bloccato il North East. Auguri a chi vuol vendere la casa, ma i prezzi stanno calando ancora e auguri a chi vuol comprarsene una ma le banche gli rifiutano il mutuo. Auguri a chi protesta per il body scanner negli aeroporti, senza sapere che sembra siano stati individuati passeggeri che si erano modellato l’esplosivo al plastico sull’inguine. E si parla di ambosessi scoperti con esplosivo nelle proprie cavita’ intime, come si dice da queste parti. Ma è meglio non pubblicare queste notizie per non creare allarme.
Neve al Nord Est e pioggia torrenziale in South California
Ciao, Giuseppe Anania
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Addio a Giuseppe Anania, la grande quercia che ha annunciato la Nuova Primavera della
Massoneria
"Piangiamo commossi la scomparsa del Fratello Giuseppe Anania, grande quercia della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani e instancabile artefice della Nuova Primavera del Grande Oriente d'Italia". Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ricorda cosi' Giuseppe Anania,Gran Maestro Onorario del GOI, scomparso oggi all'eta' di 83 anni. "Anania --- sottolinea Raffi e'stato fedele all'antico dovere di ogni iniziato: far sorgere il sole nella terra del proprio cuore. Maestro delle parole di ricerca autentica, Giuseppe ha insegnato a tutto il nostro Ordine il senso del viaggio e la volonta' di costruire percorsi sociali oltre I'orizzonte che gli occhi possono scorgere. Uomo di grandi vedute, avvocato e Gran Sorvegliante dell'Ordine, Anania e' stato soprattutto un saggio della Vita e un testimone del Pensiero libero. Il suo indice puntato al mare e al mistero
dell'infinito, ha saputo indicare quella nave della Primavera che un mattino, come raccontano le antiche sapienze iniziatiche, sbuca da una leggera bruma dopo la notte di veglia". Per I'avvocato ravennate alla guida del Grande Oriente d'Italia, "il segreto di umanita' di Anania,raccolto dal vento di Genova e dalle radici che non gelano della sua Calabria, resta nella nostra ricerca di senso. A noi il compito di andare a cercare ogni giorno, tra le pietre dei percorsi, il suo
esempio di fratellanza e la sua storia di verita', aperta al sogno di ognuno di poter cambiare un tratto di tempo, portando i passi lontano dalla mediocrita'. L'
epigramma piu' bello e tormentato di Leonida di Taranto dice che sul filo estremo del mantello della vita siede una tarma, che rode la trama non tessuta dalla spola. Ma Anania, Fratello vero, sara' sempre al nostro fianco, nel Pantheon degli uomini del dubbio che costruiscono con pietre di speranza. Col cuore gonfio di affetto e di incancellabili ricordi personali, lo pensiamo ora in cammino verso il Sole del Nord, la Stella che l'ex Gran Maestro Aggiunto ha sempre cercato".
"Anania - rimarca il Gran Maestro Raffi- fu il primo a credere e a condividere nel mio progetto di un rinnovato ruolo del Grande Oriente d'Italia, Istituzione e comunione che non poteva essere relegata a museo delle statue di cere. E' stato artefice della Nuova Primavera della Massoneria, lavorando senza sosta all'affacciarsi di un nuovo umanesimo, mai patteggiando con la propria
coscienza. Ci sara' di avanguardia verso le terre del non-ancora e le battaglie di una laicita' positiva, pensata non contro qualcuno ma per testimoniare luce e umanita' sui sentieri di quel tempo che non e' cronaca ma storia profonda. Nei labari del nostro 150mo dell'Unita' d'Italia --- conclude Raffi- avremo premura di scorgere il nodo d'amore della sua lezione di fratemita' ".
Paramount Ranch
Paramount Ranch e' situato sui monti tra Santa Monica e San Fernando Valley. Nel 1927 il ranch e' stato acquistato dalla Paramount che vi ha costruito i set di centinaia dei suoi fim, non solo di cow boys ma ambientati in altre epoche.
Oggi il ranch e' visitato da migliaia di turisti e affittato ancora per girare films.
Buon Natale da Los Angeles
Arrivato con un ritardo di oltre due ore perche' il Boeing 777 proveniente da Bruxelles e' partito a sua volta con un delay dovuto alle condizioni atmosferiche che caratterizzano l'Europa.
Lasciata Washington coperta di neve, con tante case illuminate da festoni natalizi e ci ritroviamo in una Los Angeles appena emersa da dieci giorni di piogge intense che hanno rovinato le vacanze a migliaia di angelitos con alluvioni che hanno interessato diverse conteee di questa assurda citta' che si estende per oltre cento miglia da una parte all'altra.
Lungo la strada per andare a casa di mio figlio i cartelli luminosi invitano a denunciare al 911 (il numero dlle emergenze)i guidatori ubriachi. E uno si domanda se la denuncia debbano farla gli altri automobilisti impauriti dal comportamento aggressivo, come si dice qui, di qualche pilota. Oppure...se debba essere un passeggero di un'auto a denunciare il proprio pilota. E se ilcomportamento anomalo del pilota fosse invece dovuto alla droga? Misteri californiani.
La pioggia caduta si e' gia' ritirata e a LA la temperatura e' superiore ai quindici gradi centigradi.
Poche le illuminazioni sulle case. Qui il concetto del Happy Holidays e non del Buon Natale e' piu' marcato che a Washington. (Per garantire il rispetto di tutte le confessioni anche di quelle che non credono nella nascita di Cristo). E dire che una stragrande maggioranza di angelitos e' composta da ispanici di cultura cattolica.
In televisione mi imbatto nel canale della NASA dove il buon Paolo Nespoli ci informa sull'andamento della missione all'interno della Stazione Spaziale dove spendera' i prossimi sei mesi.
Al Costco,l'ipermercato vicino casa in Sherman Oaks, vendono la benzina scontata di 13 cents al gallone. Migliaia di persone affollano l'hangar dove i corridoi e le merci esposte sono piu' o meno analoghi in ogni Costco del mondo. Purtroppo qui a LA non trovo il panettone Bauli. Lo hanno finito dice un addetto perche' la gente ha aumentato la richiesta. Quanto al vino non si trova una bottiglia decente a meno di 15 dollari. E dire che qui in California il vino lo producono in gran quantita'e di ottima qualita'. Sul prezzo finale pesa il costo della manodopera.
Alle 7:45 del mattino di sabato mi sintonizzo sul GR3 via Internet e mi...ascolto nella mia rubrica " Qui Washington di Oscar Bartoli".Il fuso orario e' di nove ore.
Buon Natale Italia e l'Augurio affettuoso di un pronto ristabilimento dalla perniciosa influenza che ti ha colpito.E, soprattutto: cerca di ricominciare a 'sognare'. La vita senza sogni e senza proiezioni appassionate e' solo vegetare tra mille aggeggi elettronici.
Oscar,
momentaneamente 'angelito'
308,745.308 Americani
Spider Man si spiaccica a terra
Ci scrivono...
prima di tutto grazie di tutta la tua corrispondenza che seguo molto ed apprezzo.Sono tentato talora di rispondere ma non vorrei con un mio piccolo protagonismo rubar spazio a Persone che volano più in alto di me.
Poi tanti auguri di Buon Anno e Buona Befana, perchè siamo toscani (sei fiorentino credo), Buon Natale perchè siamo internazionali.
Un vecchio ghibellino pisano
Giuseppe
P.S. Sul Cavaliere non ci sono dubbi. Un mio vecchio Capo Reparto raccontava a proposito di uno di cui ci volevamo sbarazzare per i mille problemi che creava
" vede ingegnere ,quello é come un gatto ancorato con gli artigli ai suoi "...preziosi..."; se se lo leva(toglie) dai ... si leva anche quelli.
Ma chi é che ha fatto sì che quello si attaccasse ai preziosi del Paese ? That is the problem.
TPS
Al termine del seminario Romano Prodi salutandomi ha detto: "Tommaso mi da' un passaggio all'aeroporto."
Grazie, professor TPS per quanto ha fatto per l'Italia.
From: cecimassimo@libero.it [mailto:cecimassimo@libero.it]
Sent: Saturday, December 18, 2010 4:51 AM
To: oscarb1@rcn.com
Subject: R: Pop Waltz dedicato a Lei....
Egr sig. Bartoli
mi vedo costretto a risponderle in malo modo, visto che dopo numerose sollecitazioni ad eliminare la mia e-mail dal suo archivio, continua a rompermi i coglioni quotidianamente.
Per il futuro cerchi di andare a fare un culo.
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Prezioso e Gent.mo Lettore:
il suo indirizzo non risulta essere presente nelle nostre liste.
Evidentemente Lei riceve su un altro address.
Faccia un controllo, please.
Auguri di ogni Felicità a Lei ed ai suoi Cari.
Letter
Pop Waltz dedicato a Lei....
Buone Feste Amori Nostri!
Happy Holidays!
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Grazie per la bella canzone. Buone feste a tutti.
Ho letto tutti i commenti sulla "vittoria di Pirro, alias Berlusconi". Trovo che tutti, naturalmente anche il mio, sono superficiali, forse perché nessuno vuole discutere seriamente un tema tanto battuto e con risultato incerto. Chi ha degli anni sul groppone ha conosciuto un'altra Italia, dove (guerra a parte con tragico errore politico) si viveva in pace ed abbastanza bene. Quella del dopoguerra non ha saputo comporre una costituzione utile ed i risultati sono alla vista: i governi non giungono alla scadenza e non possono fare le modifiche necessarie. Sono stufo di questa Italietta! Come la cambieremo?
Saluti
babila [babila@fibertel.com.ar]
Le palle appese all'albero
Quanto al Cavaliere, sara' che siamo alla vigilia della Festa Piu' Buona dell'Anno, ma a me questo Berlusconi comincia a piacere. Con molto ritardo, direte voi. Beh, anche Paolo di Tarso prima di diventare il massimo PR man di Gesu' Cristo, che altrimenti sarebbe rimasto semi sconosciuto, ha passato a fil di daga un sacco di gente. Ebbene, senza paragonarmi al Santo devo dire che la mia simpatia a pelle, o 'chemistry' come si dice da queste parti, nasce da alcune assonanze che ci sono fra il sottoscritto e 'Ghepensimi'. Abbiamo la stessa eta', ci piace suonare per gli amici, amiamo il repertorio di Aznavour (anche se molti dei miei fans dicono che lo canto meglio io del Berlusca). Le profonde differenze sono invece che io sto con la stessa moglie da decenni mentre il Cavaliere ha scodellato cinque figli in due famiglie e poi si dedica a centinaia di rapporti con le giovani piu' belle del pianeta. Come faccia essendo stato operato di prostata (Feltri ci ha informati) ed alla nostra eta' non e' dato di sapere. Ma, come si suol dire, sono cavoli suoi. Altra differenza sostanziale: Berlusconi e' riuscito mettere su una fortuna colossale. Io vivo della mia pensione di dirgente. E poi tutti a scandalizzarsi perche' compra tutto e tutti. Ville, uomini, donne, giornalisti e via citando. Ragazzi: e' la legge del mercato. L'offerta e' grande, i prezzi si abbassano ogni giorno a causa della concorrenza e del tengofamiglia. Quindi: perche' strillare come ossessi se il presidente del consiglio blandisce sotto varia forma e titilla il tasto debole di senatori e deputati (di vario sesso) degli altri partiti? E poi nella vita ci sono i vincitori e i perdenti (volgo: mettinculi e piglianculi). I perdenti stiano a cuccia che all'Italia ci pensa il Cavaliere. Dopo avere pensato come e' naturale prima alle cose sue. Diceva il saggio: non mi interessa che il vertice della piramide sia corrotto e rubi. L'importante e' che quello che avanza vada anche a chi sta sotto. Avanza qualcosa Mr. Berlusconi?
What's next US politics?
Ambasciata d'Italia a Washington. Mentre a Roma infuriano le polemiche dopo la risicata conferma del governo Berlusconi, nella capitale degli USA l'ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant'Agata introduce un seminario sulla politica americana, prendendo spunto dalla presentazione di un libro di Richard Wolffe dal titolo: "Revival, the struggle for survival inside the Obama White House."
Il video che pubblichiamo contiene una sintesi degli interventi che si sono prolungati per quasi due ore.
Dai differenti punti di vista e' emerso che Obama ha fatto e sta cercando di fare quanto aveva promesso in campagna elettorale. La base democratica non sapeva dove andare anche se lo ha criticato. Ma Obama si avvarra' delle sue prerogative per conquistare nuovi spazi a colpi di compromesso o di decisioni presidenziali. La politica del presidente viene giudicata molto aggressiva e non trova riscontro nei comportamenti dei presidenti che lo hanno preceduto sino dagli anni '30. E questo non piace al 50% dell'America.Gli ultimi quattro presidenti americani hanno promesso in campagna elettorale e agli inizi del loro mandato di riunificare l'America. Ma si e' trattato di promesse a vuoto, comprese quelle fatte da Obama. L'America resta profondamente divisa in due e questo viene considerato come una grande tragedia.
La vittoria di Pirro o la vittoria del Rieccolo?
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha vinto lo scontro parlamentare italiano ed ha avuto la fiducia del Senato (ampia e scontata ) e quella della Camera (314 voti a favore contro 311).
Scriviamo queste righe a pochi minuti dal risultato della Camera che era quello decisivo e piu' atteso, mentre le strade del centro della Capitale italiana sono messe a ferro e fuoco dagli scontri degli studenti contro le forze di polizia e analoghi incidenti si susseguono nelle altre citta' italiane.
Gia' si parla di una vittoria di Pirro, dal nome del re dell'Epiro che sconfisse i romani ad Heraclea e Ascoli Satriano nel 280 BC, subendo pero' tali perdite che lo costrinsero a ritornare a casa sua.
Ci si chiede cosa fara' ora Berlusconi con una maggioranza di consensi cosi' risicata che lo costringera' a contrattare con l'opposizione ogni decisione legislativa.
Qualcuno sostiene che la prossima mossa del Cavaliere sara' quella di chiamare all'interno della sua maggioranza il gruppo UDC (Unione di Centro) guidato da Casini.
Puo' darsi. A pelle siamo convinti che Berlusconi, noto per il talento di giocatore d'azzardo, seguira' il suggerimento del maggiore alleato della sua maggioranza, la Lega il cui boss, Bossi, da tempo sostiene che e' l'ora di andare ad elezioni. Ed andarci con questa legge elettorale che proprio uno degli uomini di Bossi tre anni fa ha fatto approvare (definendola poi una 'porcata') e che consente a chi abbia la maggioranza dei voti in una elezione generale di essere gratificato da un cospicuo premio.
Lo scenario prossimo venturo, secondo noi che ragioniamo aggrappandoci a un minimo di razionalita', e' che Berlusconi andra' presto dal Presidente della Repubblica a rassegnare le dimissioni aprendo la crisi di governo. Napolitano alla fine si vedra' costretto, dopo alcuni tentativi di incarico finiti male, a sciogliere le Camere e indire nuove elezioni generali. Le elezioni generali vedranno di nuovo primeggiare Berlusconi e soci e la legge elettorale 'porcata' garantira' loro un rinnovato amplissimo mandato. Alla scadenza del settennato del Presidente della Repubblica (ovvero, tra due anni), Berlusconi si vedra' sgombrata la strada per l'ascesa al colle del Quirinale (residenza del capo dello stato italiano) e vedra' coronata con un ulteriore successo personale una carriera in perenne ascesa, nonostante i comportamenti intonati ad un costante rifiuto delle norme di etica e di stile di uno statista.
Nel frattempo l'Italia si avvitera' sempre di piu' in una crisi economica simile a quella dell'Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna. Ma gli italiani non se ne accorgeranno perche' le copie dei giornali letti in Italia sono 5 milioni (cosi' come erano nel 1935) e l'informazione viene fatta solo attraverso la televisione che e' in mano direttamente o indirettamente al Cavaliere Berlusconi, anticomunista viscerale ma grande amico dell'ex capo del KGB Putin e del dittatore libico.
Misteri della politica italiana.
Gli alleati sono allertati. Ci auguriamo solo che non si pensi di stendere un cordone sanitario intorno alla Penisola per evitare l'infezione.
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From: Foresi Francesco [mailto:francesco.foresi@lanazione.net]
Sent: Tuesday, December 14, 2010 9:00 AM
To: oscarb1@rcn.com
Subject: R: La vittoria di Pirro o la vittoria del Rieccolo?
La vittoria della Democrazia
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Grazie per l'informazione, ho seguito tutto per TV. Domanda: che pasticcio sarebbe successo in seguito a una sconfitta di Berlusconi alla Camera dopo aver vinto al Senato? Te lo immagini? Credo sia meglio cosí, sempre che il Cav. cambi la legge elettorale e proponga nuove elezioni. Cosí non ricorderemo Pirro.
babila [babila@fibertel.com.ar]
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Caro Oscar,
ho appena letto il tuo commento alla notizia della fiducia al governo Berlusconi.
Sappiamo quel che sta succedendo per le strade di Roma, abbiamo visto 15 milioni di italiani aderire con entusiasmo alla trasmissione di Saviano-Fazio, mentre in parlamento si svolge una vita parallela, che sembrerebbe ormai "scollata" dalla realtà degli italiani.
O almeno mi viene da chiedermi: ma questi italiani che "non ci stanno", che voce, che peso hanno nella vita di questo travagliato paese?
Un salutone
Susy Bellucci
Firenze
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La Vittoria del Popolo Italiano.
Nicola Facciolin
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Vittoria di Pirro o vittoria del Rieccolo sempre di vittoria si tratta.
Franco Donati
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giorno molto triste...
and.catte@tiscali.it
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Ma basta con le Vostre stronzate ! Fini ha perso , ma ben al di là della risicata maggioranza alla Camera.La sua carriera politica è finita ! Bravo Berlusca ! Dopo aver fatto fuori i Comunisti ( ormai politicamente dei cadaveri ) e i Democristiani , è riuscito a far fuori anche i fascisti ( il che in Italia era
la cosa più dura ) .
enrico-bono@libero.it
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Eh no !!!!!! signor Enrico Bono,l`ho letta sul Blog di Oscar Bartoli.
Non mi sembra che il Bartoli dica "stronzate" mi sembra piuttosto che lei sia un gran maleducato che non rispetta la liberta` di stampa e di parola e le opinini altrui.
E, non mi sembra nemmeno che in Italia la cosa piu` DURA sia stata quella di FARFUORI FINI ED I SUOI FASCISTI.
Quando uno ha POTERE ECONOMICO- FINANZIARIO e POTERE POLITICO, caro lei, tutto diventa facile.
Purtroppo il vostro beneamato, dovra` ancora affrontare l`ultimo "CADAVERE" quello piu` tosto di tutti.
E spero proprio che gli faccia vedere i sorci VERDI.
GOOD LUCK a lei e all` ITALIETTA NOSTRA.
Cordialmente e buon Natale
Franca Gianna
Borgo SanLorenzo
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Mala tempora currunt ma presto sarà Natale e anche questo giocherà a favore del Nostro perchè pure questa pagina da calcio mercato sarà presto dimenticata.
E’ che siamo dei sentimentali, in fondo abbiamo nostalgia del Puzzone, e poi siamo mammoni e difficilmente lasceremmo l’amata Patria, ancorché vilipesa insieme all’attuale Capo dello Stato.
Mala tempora currunt ma presto sarà Natale e malgrado la crisi tutti – o quasi – pensano più al cappone e ai regali che alla politica, sempre più incomprensibile e inarrivabile per i comuni cittadini. Quanto alle piazze, un bel giorno manderanno l’esercito? Chissà, è già successo per l’immondizia a Napoli!
Perciò, Buon Natale, malgrado tutto
Lucilla
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Perchè? Non può essere sia l'una che l'altra? In ogni caso - come disse Saddam Hussein: "Beh?" Faccianoci coraggio:
Kathia
Roma
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Caro Oscar, quello che mi preoccupa, stando qui, è il nuovo squadrismo che si sta radicando. Oggi sarebbe bastata l'esplosione di un colpo d'arma da fuoco, da una parte o dall'altra indifferentemente, per mettere il Paese nel caos per mesi.
Questo ci deve preoccupare.
Berlusconi ha la maggioranza. Quando va alle elezioni e anche quando provano a sfiduciarlo.
Questo è emblematico di un'Italia cambiata. In peggio certamente, ma è l'Italia che vota e ne dobbiamo tener conto.
Ora sarebbe auspicabile un drastico cambiamento della Legge elettorale, ma Berlusconi si guarderà bene dal proporlo.
Speriamo vi venga costretto e che si possa mandare al Parlamento e al Senato Persone e non Partiti.
Così che queste persone ci possano rispondere del proprio operato. Ma questo è solamente il nostro grande "sogno americano"
Stammi bene
Franco
Roma
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Speriamo che sia la vittoria di Pirro. Alle 17.00 era da Napolitano... chissà cosa succederà... ma una cosa è chiara non può governare con solo tre voti di maggioranza... non ci è riuscito con più di 100... il che spiega anche perché chiedeva sempre la fiducia, non si fidava di chi aveva comprato!
Vittorio
Washington DC
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... la bocciatura della mozione a Berluscuni è l'ennesima facciata
presa da chi ha la sua paranoia.
pier luigi baglioni, blogger in genova
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Caro oscar,
mi complimento per l'impostazione del tuo giornale, infatti, da " DA UOMO LIBERO" quale sei, dopo la notizia dai spazio
alle considerazioni di tutti gli schieramenti.
Da ciò che hai patuto percepire dagli USA però la realtà italiana per un certo aspetto ti è giunta distorta.
Infatti in Italia ieri in diverse città si è tenuta una manifestazione di protesta da parte degli studenti e dei precari
contro la legge Gelmini. Ovunque, ad onore dei partecipanti, si sono viste manifestazioni pacifiche che hanno
portato a riflettere anche la popolazione piu' distratta.
A Roma invece, nella manifestazione studentesca,dieci minuti dopo il risultato alla camera, si sono infiltrate persone mascherate, con caschi protettivi,molotov, sanpietrini, spranghe ecc , che con atti di violenza inaudita, hanno seminato il panico tra gli studenti innocenti
dei quali alcuni sono stati anche feriti. Inoltre hanno seminato il panico tra la popolazione presente e i negozi , prima di sigillare le entrate,
sono serviti da rifugio per studenti e popolazione, come all'epoca delle incursioni squadriste.
In tutti i dibattiti televisi di ieri sera, tutti gli esponenti di destra centro e sinistra (PD) ALL'UNANIMITA', quelli
che dal tuo articolo potrebbero passare per studente rivoluzionari in difesa di giuste cause, sono stati definiti :" DELINQUENTI ,e visti i tempi ed i modi del loro intervento, organizzati e finanziati da QUALCUNO. Per fortuna tale tesi è stata sostenuta anche dagli esponenti del PD, tra essi spicca un ex magistrato, la sen.Finocchiaro. Per cui chiedo a te affinchè attraverso il Tuo organo di informazione
per il bene dell'italia e soprattutto per gli studenti che democraticamente vogliono liberamente e pacificammente manifestare il loro dissenso senza rischiare la loro pelle restando coinvolti in improvvise incursioni squadriste di delinquenti mascherati,
di prendere le distanze da questi facinorosi e addirittura se ti è possibile approfondire chi sono, chi li manda, cosa vogliono e perchè.
Certo della tua sensibilità nel diffondere la verità delle cose e degli eventi,
ti invio cari saluti
Walter Bevacqua
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La Sua onest intellettuale dovrebbe farLe evitare di chiamare "studenti" quella minoranza di "DELINQUENTI" che a Roma "mettono a ferro e fuoco (vero)" strade e negozi di pacifici cittadini, e monumenti storici.
franco.arzano@bluewin.ch
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Caro Oscar, ho letto tutto, il tuo articolo ed i commenti. Quanto pessimismo! Io cerco di essere ottimista e lo sono perchè: 1° Fini é finito ed era ora. Mi dispiace per le persone per bene che per fedeltà all'amicizia l'hanno seguito. Non certo per Bocchino, Granata, ecc. Erano degli sconosciuti. Speriamo lo ritornino presto. 2° Non mi attrae il ritorno di Casini. Penso andremo a votare il 27 marzo. 3° il "Porcellum" : dovremmo ricordare che il primo che l'ha gustato è stato un certo Prodi. Lo conosci, no? Su, sorridi. Io sono convinto che un certo Tremonti sia il migliore. Non solo in Italia ma per lo meno in Europa. In ultimo: sei sicuro che Berlusconi finisca al Quirinale? Secondo me, così come stanno le cose, non gli interessa. Ti abbraccio.
Maurizio.
Torino
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e menomale che OSCAR C'E'!!!!!! ero diventato,come tanti ingenui come me,
Berlusca dipendente.Una bella cura dimagrante mi ha fatto rinsavire.
Però ti chiedo: e chi ci metti? Io sono "disgustato" di tutti e di tutto.
Saluti,
Antonio
Firenze
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Grazie all'Ambasciatore italiano in Nigeria!
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Gentile Direttore:
Come avra' forse saputo, sto per lasciare la Nigeria e il mio incarico presso la Banca Centrale anzitempo per le insormontabili difficolta’ che un esperto straniero si trova ad affrontare nello svolgere un ruolo esecutivo inserito in una istituzione pubblica locale, seppure ad alto livello. Ho potuto sperimentare direttamente quanto contratti, regole e buone maniere non fanno ancora parte degli strumenti di lavoro per esaminare e dirimere disaccordi. E qui glisso sui dettagli anche piccanti di una “commedia dell’arte” che si e’ svolta ai piani alti di una istituzione che cura la stabilita’ finanziaria del piu’ popoloso paese africano.
In questo contesto di “frontiera”, una nota estremamente positiva e’ stata invece rappresentata dall’attenzione, esperta e dinamica, che ha voluto riservare al mio caso l’Ambasciatore di Italia in Nigeria, Dott. Roberto Colamine’.Con mia profonda ammirazione professionale e gratitudine,il nostro Ambasciatore si e’ immerso senza alcuna esitazione nell’esame della problematica di cui ero oggetto con immediata tempestivita’; non appena si e’ accorto che la mia sicurezza personale era in pericolo e’ subito intervenuto con i vertici di Banca Centrale di Nigeria ottenendo una tregua nelle azioni vessatorie che erano state messe in cantiere nei miei confronti; ha voluto poi seguire passo a passo lo snodo della vicenda per tutto il mese di novembre, sempre con osservazioni puntuali ed informate; quando, infine, sono riprese le azioni ostili nei miei confronti ha prontamente messo al servizio della tutela della mia persona le risorse dell’Ambasciata, ottenendo subito una cessazione di queste azioni da parte della controparte nigeriana.
Con sincera espressione di gratitudine, forse per la prima volta in vita mia, ho sentito il beneficio diretto di un intervento dello Stato italiano a mio favore. L’ottenimento della protezione personale in Nigeria per noi cittadini italiani e’ sicuramente il frutto cumulato di decenni di attivita’ diplomatica che ha reso l’Italia un interlocutore rispettato, anche nella sfera decisionale propria di una istituzione pubblica locale. Ma, tengo a farlo notare, questa protezione mi e’stata concessa anche grazie all’intervento deciso, autorevole e senza esitazione alcuna di chi oggi rappresenta l’Italia a Abuja.Non avrei mai pensato, come cittadino italiano, di essere ricevuto dal nostro Ambasciatore con 45 minuti di preavviso e di fare oggetto di un suo intervento ufficiale presso le autorita’ ospitanti nel giro di qualche ora.
Grazie Ambasciatore Colamine’ per aver dimostrato che cosa puo’ fare il nostro Paese nel mondo, e in particolare in un paese cosi’ complicato come la Nigeria! Parlero’ di Lei e delle Sue azioni senza tentennamenti anche ai miei colleghi di Banca Mondiale, dopo il mio ritorno in sede a Washington DC.
Ecco, caro Bartoli, il mio dispaccio da Abuja. Magari scrivero’ qualche cosa d’altro sulla commedia dell’ arte.
A presto,
Luigi Passamonti
Luigi Passamonti
USA: +1-202-492 5948
Italy: +39-333-531 4477
Nigeria: +234-803-838 6075
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giancarlo said...
avrei preferito leggere che l'intervento dell'ambasciata permetteva al signor Passamonti di rimanere e continuare la missione di riforme finanziarie dopo aver vinto la selezione fatta dall'Economist. Invece getta la spugna e lascia la nigeria. Ho vissuto 25 anni in nigeria ai tempi dei continui colpi di stato militari, cruenti e non. Incidenti d'auto erano all'ordine del giorno cosi'come attentati, armed robberies, e vessazioni nei confronti degli stranieri. Si rimaneva comunque senza alcuna protezione diplomatica e si cercava di portare avanti la propria attivita' organizzandosi al meglio. Non mi sembra un miracolo esser ricevuti con 45 minuti di preavviso per ottenere interventi che non hanno poi dato risultati duraturi.
cordiali saluti
giancarlo belluso
December 11, 2010 12:11 PM
telecom said...
mazzateoh !!! giancarlo come sei negativo! (grazie comunque meglio confrontarsi)
Il caro Passamonti avra' avuto ragioni piu' complesse che non le puo' delineare in 4 frasi. Il suo contributo era un piccolo mattone per creare quell'amor di patria che a noi italiani manca spesso perche' non sentiamo mai vicino lo stato, e Luigi ha voluto farne testimonianza sottolineando ancora una volta che non ci sono parti politiche: ci sono persone che non cercano un senso nella vita e persone che hanno invece visioni importanti per l'umanita'. Come del resto ce lo aveva fatto notare il GRANDE Toto' "siamo caporali o quaraquaqqua'?? " .. ognuno con la sua anima! ...
December 11, 2010 2:35 PM
Luigi Passamonti said...
Caro Giancarlo, come diceva Jacques Brel "persisto e firmo" : l'Ambasciatore italiano e' stato splendido, al di la' di qualsiasi aspettativa. Altri non si sono comportati con uguale coraggio (e avrebbero avuto ben maggior ragioni istituzionali per contrastare un enorme sopruso). Saluti dal lounge dell'aeroporto di Abuja....! luigi
December 11, 2010 3:34 PM
Una storia americana
Preferisco spenderne 260 e mi compro una piccola telecamera HD Sony che non avra' tutte le funzioni di quella piu' grande, ma comunque funziona molto bene.
Durante un viaggio la borsa che la contiene prende un brutto colpo ed anche la piccola Sony e' fritta.
Su Internet scorpro un sito. Partecipo al forum chiedendo ragguagli sul problema delle due telecamere. Mi risponde un tecnico che abita in un paesino dell'Oregon (dall'altra parte dell'America). Per la piccola la riparazione costa cento dollari compresa la spedizione (Il servizio postale americano e' molto efficiente). Il pacco mi arriva dopo due giorni con la Sony riparata. Per la grande devo spendere 160 dollari. Ma anche quella adesso funziona.
Chi fosse interessato questo e' il nome e l'indirizzo del tecnico:
Rick J Riggins
15276 SW Teal Blvd.,#E
Beaverton, OR 97007
rjriggins11@yahoo.com
503-819-3502
Fiat fuori da Confindustria
Come avevamo anticipato nella nostra domanda a Emma Marcegaglia al Brookings Institution di Washington DC
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La Marcegaglia: "Newco Mirafiori fuori da Confindustria"
Marchionne e la Marcegaglia
«Lavoriamo per fare un contratto auto in linea con le esigenze Fiat»
«La Newco di Mirafiori tra Fiat e Chrysler nasce fuori da Confindustria». L’annuncio è del presidente degli industriali, Emma Marcegaglia dopo l’incontro di questa notte con l’ad del Lingotto Sergio Marchionne. «Lavoriamo da oggi - ha aggiunto - Confindustria Fiat e Federmeccanica per fare un contratto auto in linea con le esigenze di Fiat. Appena ci sarà Fiat rientrerà in Confindustria» .
Oprah non e' lesbica e piange in TV
Oprah Winfrey si e' messa piangere durante una intervista con Barbara Walters trasmessa nel programma Good Morning America," della ABC.
Il motivo e' stato quando e' venuta fuori una domanda sulle sue inclinazioni sessuali ed il rapporto con Gayle King.
"Lei e' la mamma che non ho mai avuto. Lei e' la sorella che ognuno vorrebbe avere. Lei e' l'amica che ognuno merita d'avere" ha detto Oprah Winfrey, che ha creato un impero televisivo che l'ha resa una delle donne piu' ricche del mondo.
Di fronte allo stupore della giornalista Walters per le sue lacrime, Oprah ha detto che piangeva perche' non aveva mai trovato il modo di dire quelle stesse cose alla sua amica.
Ed ha detto poi che il fatto che una donna abbia vicino a se' una persona dello stesso sesso con la quale condivide gioe e dolori non significa che si tratti di un rapporto lesbico, come i soliti pettegoli insinuano. E dire che l'America si fa paladina del rispetto dell'orientamento sessuale delle persone.
Brava Marcegaglia!
Ottimo il suo inglese, a differenza di tanti imprenditori e politici di primo piano che si ostinano a parlare nella lingua di Albione con risultati alla Celentano. E franche ed articolate le risposte alle domande. Riportiamo nella video clip inserita in questa nota la risposta che Emma Marcegaglia ha dato alla nostra domanda se il prossimo anno Fiat-Chrysler sara' ancora membro della Confindustria. A nostro parere quanto detto dal Presidente della associazione italiana degli imprenditori privati e' una campana a morto per quei sindacati della Penisola, convinti che il tempo si e' fermato e si puo' continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori e delle imprese.
Il Censis fotografa questa Italia
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«Nel Paese sono evidenti manifestazioni di fragilità sia personali sia di massa, comportamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, passivamente adattivi, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al presente senza profondità di memoria e di futuro». «Si afferma un’onda di pulsioni sregolate» «egoismo autoreferenziale e narciscistico» che sfocia in episodi di violenza famigliare, nel bullismo gratuito, nel gusto apatico di compiere delitti comuni, nella tendenza a facili godimenti sessuali, nel ricambio febbrile degli oggetti da acquisire e nella ricerca di esperienze che sfidano la morte, come il recente fenomeno del «balconing». «Siamo una società pericolosamente segnata dal vuoto, visto che ad un ciclo storico pieno di interessi e di conflitti sociali si va sostituendo un ciclo segnato dall’annullamento e dalla nirvanizzazione degli interessi e dei conflitti».
Ci scrivono: America a scatafascio
noi come Italiani stiamo messi molti male, niente da obbiettare, tra politicanti allo sbaraglio e il buffone che li guida verso l'ignoto la situazione e' tragica.
Mettiamo tutto questo in quadro di crisi economica di nazioni europee industrializzate e legate ora con una moneta unica al destino di altre con altre sorti ecco che il quadro si delinea nitido di fornte ai nostri sguardi. Una situazione assai preoccupante con futuro prossimo molto incerto soprattutto per chi e' giovane e si vorrebbe fare una famiglia e che ricorda le garanzie sociali die padri e nonni come un lontano ricordo al limite del sogno andato.
Detto cio' pero, da Italiano che vive da 10 anni all'estero e da 4 negli USA, constato obbiettivamente che se di la' si piange qui non si ride affatto. Secondo me i nodi che partono da lontano stanno venendo al pettine e tutto parte da economia e sicurezza sociale che e' stata minata dalla fondamenta cioe' la disoccupazione a scala epidemica.
La situazione va verso il meglio? Manco per niente, colpa di una politica polarizzata e di un sistema politico prigioniero di se stesso cioe' dei soldi che comprano i politici e poi vogliono cose in cambio, anche se va nella direzione opposta del bene del paese. In piu' si aggiunga due guerre che succhiano 180 milioni di dollari al giorno.
In piu' la forbice poveri/ricchi che si divarica giorno dopo giorno senza un freno.
Risultato? Debito alle stelle e per lo piu' in mano ai principali competitors vedi la Cina. Il paese e' gia' nel precipizio con la produzione di beni oramai trasferita all'estero in blocco. Da dove si riparte mi chiedo io? L'imperativo e' meno tasse. Mi chiedo poi quando cadranno i ponti e i pali del telefono poi chi si maledira' ? Obama o chi per lui ? O la cospirazione comunista dello stato intrusivo ?
Un popolo che alle feste si sveglia alle 4 o dorme all'adiaccio per avere uno schermo al plasma o qualcuno che muore schiacciato nella calca dei sales.
Se tanto mi da' tanto qui siamo belli che arrivati al basso impero. Dopo aver visto i primi due anni di Obama capisco perche' qui la percentuale di votanti e' bassissima in USA, non mi stupisco che l'astensionismo nasca dalla piu' profonda disillusione nel cambiamento.
Sempre piu' convinto che da tempo si sia passati da WE THE PEOPLE a WE THE CORPORATION cioe' il vero potere decisionnale della nazione che come al solito premia i pochi a scapito dei piu'.
Un sitema economico basato sulle crescite esponenziali senza limite per un pianeta fatto di materie prime finite? Lei lo sa come funiziona il giocattolo? Io no, ma se me lo spiega le saro' grato.
Con Stima
Manfredi
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Rispondiamo:
Gentile Manfredi:
io non so come funziona il giocattolo. So bene che gli Stati Uniti non sono il massimo della democrazia. Ma, guardandoci in giro, si tratta certo della migliore organizzazione sociale con tutti i problemi e le contorsioni che viviamo ogni giorno. La differenza con la nostra amata Penisola e' che qui si respira la voglia di fare perche' ognuno sa di potere contare solo su stesso e non sull'aiuto dello stato. Lei mi dira': soddisfazione scarsa quando si e' perduto il lavoro, la casa ci e' stata portata via e non si ha piu' un'assicurazione malattia. Vero. In Italia gli ammortizzatori sociali sono tanti. Ma a leggere le cronache della stampa 'comunista' e di quella berlusconiana non mi sembra che sia diffuso un senso di appagata soddisfazione per come vanno le cose. Quanto all'abbronzato della Casa Bianca nessuno ricorda l'eredita' avuta dal predecessore dopo otto anni di disastri. Purtroppo gli americani hanno la memoria corta e vivono di miopia economica. E, giudicando questo comportamento con il bicchiere mezzo pieno, forse si tratta di una qualita' positiva, perche' non ci si sofferma sul passato e si vuole guardare sempre al presente ed al futuro.
Dopodiche': Boh?!
Molti cordiali saluti.
Oscar Bartoli
La Cina e' vicina (almeno nel Mediterraneo)
The current Chinese power projection has taken four directions: at first Central Asia, where China wants to manage the internal balance of the Shanghai Cooperation Organization (which can be considered the "NATO of the East" and, more precisely, the European Union of the terrestrial Asian heartland) and where it also intends to control the Kashmir strategic region namely the axis of the Indian power and the geopolitical continuum between Pakistan and Afghanistan. This was witnessed during the military exercises of September 2010. Secondly, the Chinese power projection regards the link between its Eastern borders and the Persian Gulf, with a view to controlling its oil supply routes from Iran - and today Iraq - and, thanks to this continuum, reaching the Middle East, the Horn of Africa and the Mediterranean. China is looking to this system as a whole: its geopolitical tradition alien to the "cold war" - the "paper tiger" which had enchanted the Soviets - enables China not to see the faults and twists that the cold war heritage has left in the Middle East. China intends lo control the axis between the Gulf of Aden and the Gulf of Suez, and is waiting for the regional tensions between the Lebanon, Israel and the Palestinian National Authority (PNA) to ease out with a view to penetrating the region, by following the same procedures with which it is gaining geoeconomic power in Sudan, the Democratic Republic of` Congo and South Africa. This axis is the continuation - under current conditions -- of the Silk Way strategy. Thirdly, it is vitally important for China to create a wide area of` contact between the European Union and its areas of influence. Chinese recent infrastructure and port acquisitions in Greece, the substantial increase of bilateral trade between China and Turkey, the expansion of railway and real estate projects in Libya which has recently more than doubled its oil exports to China – the agribusiness investment in Ethiopia and Zimbabwe, as well as the acquisition of financial assets in the European Union are all factors of an economic struggle for Europe which is different from the 'struggle for Europe' that the Warsaw Pact planned during the 'cold war'. China regards the two shores of the Mediterranean as a single strategic whole and, in the foreseeable future, it plans to reach the Atlantic from the Mediterranean, with a view to communicating and controlling the United States from these two global seas. From the strictly geoeconomic viewpoint, China will use its presence in the Mediterranean to acquire advanced technology, control the management of the oil and non-oil raw materials it is acquiring in Africa and the South-Mediterranean region, as well as to penetrate the EU markets with its products and its capital, in particular. It will be fundamental for China to enhance the flexibility and volume of its own reserves and, obviously, increasingly balance the euro/dollar ratio in its FX so as to become less linked to the volume of its own monetary reserves and allow a non-inflationary growth of domestic consumption and social security, instead of depending on foreign and domestic exports and investment, as China has so far decided to do........
Che sta succedendo al bonario americano medio?
Berlusconi inetto e incapace, portavoce di Putin
«Berlusconi inetto e incapace, portavoce di Putin »
I documenti: «Regali generosi» e contratti energetici redditizi. E sul Pais le «feste selvagge» del premier." (titolo del Corsera online)
Questo il giudizio espresso dai diplomatici dell'Ambasciata americana a Roma nei confronti del primo ministro italiano.
Un giudizio contenuto in alcuni delle centinaia di migliaia di telegrammi diplomatici venuti fuori su Wikileaks, il blog che pubblica documenti super riservati che sta mettendo a repentaglio la diplomazia internazionale.
Con molta sincerita' diciamo al Lettore che per noi si tratta di un "gia' visto e sentito" nel corso degli ultimi anni.
E lo abbiamo testimoniato su queste colonne meritandoci insulti feroci da parte dei fondamentalisti che si rifiutano di farsi attraversare da un minimo dubbio sull'oggetto del loro appassionato amore.
Il giudizio inviato da Roma al Dipartimento di Stato, corrisponde purtroppo alle battute ed allo scherno che qui a Washington in maniera nemmeno troppo velata i nostri interlocutori americani o diplomatici di altri paesi ci indirizzano parlando delle cose italiane.
E si tratta di un andazzo che va avanti da anni, alimentato dalle tremende gaffes e cadute di stile del massimo rappresentante della politica italiana. Situazioni imbarazzanti giudicate in Italia dai fans come 'carinerie', mentre in tutto il resto del mondo civile sono oggetto di biasimo.
Ci hanno accusato di minare con questi articoli l'immagine del nostro Paese, perche' per molti i panni sporchi si devono lavare in casa.
Ma quando i panni sono insudiciati da comportamenti tenuti in consessi internazionali non possiamo essere accusati di lesa maesta' se i media di tutto il mondo poi pubblicano fotografie e servizi.
Molti dei sostenitori ad oltranza del cosiddetto cavaliere non comprendono che un conto e' recitare una scurrile commedia all'italiana su un palcoscenico della filodrammatica di quartiere di fronte ad una platea sgangherata ed un conto e' avventurarsi su un proscenio internazionale dove contano le buone maniere ed uno spessore di educazione di fondo che non si compra con il denaro ma deve essere metabolizzato attraverso un umile e costante apprendimento.
Non ci fanno piacere questi giudizi e non ne godiamo. Per fortuna nel corso dei secoli tanti italiani hanno meritato e continuano a meritare il rispetto della comunita' internazionale e del popolo americano.
Ed e' grazie alla ammirazione che spontaneamente i nostri interlocutori riservano all'Italia, al suo patrimonio culturale ed al contributo dato alla nascita ed allo sviluppo degli Stati Uniti che abbiamo rafforzato in questi anni di vita americana il nostro amore per la nostra Terra di origine.
Obama preso a gomitate
Rey Decerega, director of programs for the Congressional Hispanic Caucus Institute, e' l'autore della gomitata che ha mandato in tilt il Presidente Obama durante una partita di pallacanestro giocata nella palestra della Casa Bianca nel fine settimana del Giorno del Ringraziamento.
Il medico di turno nella casa del presidente ha applicato al 49nne Obama ben dodici punti all'interno del cavo orale con una anestesia locale. Obama e' stato colto dai teleobiettivi dei fotografi dietro ad una finestra con una compressa gelata sulla bocca.
I presidenti americani hanno sempre vicino un supporto medico e infermieristico che viaggia nelle 'motorcade' in una macchina speciale, insieme alle altre auto dei servizi segreti oppure sullo Air One presidenziale in qualsiasi spostamento aereo.
I presidenti americani hanno avuto spesso bisogno di interventi medici di emergenza.
Tra i piu' recenti si ricorda quando George W Bush rischio' di soffocare per un pretzel che gli era andato di traverso al punto di fargli perdere conoscenza. Senza parlare delle volte che volendo andare sulla mountain bike ha fatto dei capitomboli.
Bill Clinton ha avuto un intervento chirurgico ed ha usato per mesi le stampelle per un tendine rotto ad un ginocchio quando ha mancato uno scalino nella casa del campione di golf Greg Norman in Florida.
Il vecchio Bush ando' in ospedale per una tachicardia mentre faceva jogging a Camp David, un problema poi attribuito ad un funzionamento irregolare della tiroide. Senza parlare di quando vomito' addosso al primo ministro giapponese nel corso di un banchetto ufficiale a Tokyo perche' assalito da una violenta forma virale.
Anche Jimmy Carter svenne a Camp David mentre correva.
Ronald Reagan fu colpito al petto nel 1981 durante un tentattivo di assassinio che si concluse con il ferimento di una delle sue body guard rimasta paralizzata per tutta la vita.
Cliente abituale del noto ospedale navale di Bethesda il vicepresidente repubblicano Dick Cheney, 69 anni, che ha avuto cinque attacchi di cuore dall'eta' di 37 anni. Recentemente gli e' stata installata una pompa per aiutare il sistema cardiovascolare.
Uccide piu' il fumo che le guerre
Questi dati sono contenuti in un rapporto della The World Health Organization condotto in 192 paesi e pubblicato da The Lancet.
Il tabacco uccide ogni anno a livello mondiale 5,7 milioni di persone.
Negli Stati Uniti, 35 stati su 50, il District of Columbia da cui scriviamo, Puerto Rico e le Northern Mariana Islands hanno leggi contro il fumo, che consentono di proteggere il 79% della popolazione.
Il capo della Qatar Airways critica la Boeing
Il capo della Qatar Airways ha criticato Boeing per i ritardi nella consegna del suo super reclamizzato B787, dopo che in un prototipo si e' manifestato un incendio.
Le consegne di questo aereo della Boeing sono slittate di oltre tre anni.
In un lungo servizio della Reuters, Akbar Al Baker, CEO della Qatar, si e'lamentato per questi ritardi della Boeing e ha preso di mira anche la Bombardier canadese che dovrebbe uscire con il suo aereo della classe C da 150 posti, sviluppo dei regionali che hanno avuto molto successo negli ultimi anni.
Al Baker ha detto poi che sta considerando di aumentare l'ordine fatto alla Airbus dello A380 il piu' grande aereo del mondo con 500 posti. Ma il CEO della Qatar non ha specificato quale tipo di motore scegliera' per questo aereo.
Come si ricordera' la Qantas australiana ha messo a terra la sua flotta di A380 dopo lo scoppio di uno dei motori Rolls Royce su un aereo della compagnia che e' stato fatto atterrare grazie alla abilita' dei suoi piloti, nonostante i gravi danni che si sono verificati nell'ala sinistra.
Il CEO della Qatar e' particolarmente polemico con AirFrance ed altre compagnie europee per la discriminazione che secondo lui verrebbe fatta a favore delle concorrenti linee aeree arabe.
"Noi dobbiamo contare su noi stessi - ha detto- e non abbiamo pozzi di petrolio dietro le spalle.", affermazione un po' azzardata considerando la fonte.
Noi Italiani abbiamo ispirato l'architettura degli Americani
Andrea Palladio, The Revolutionary from National Building Museum on Vimeo.
From the Website of the National Building Museum (nbm.org):
Palladio and His Legacy offers a rare opportunity to see some of the most important drawings in the world of architecture—thirty-one, 16th-century works from the hand of the Italian Renaissance master Andrea Palladio. These illustrations link the splendor of ancient Rome to the power and wealth of the Venetian Republic and, ultimately, to the symbols of our American democracy.
The Late Italian Renaissance master Andrea Palladio (1508–1580) is the most influential architect of the last 500 years. His architecture synthesized the lessons of the ancient Romans with the achievements of his predecessors and contemporaries, including Bramante, Raphael, and Michelangelo. Palladio's mastery of the classical orders, proportion, and harmony was unparalleled. His projects in Venice and the surrounding region set new standards in design and redefined the potential of the art form, especially for domestic structures. Palladio's legacy was secured in 1570 when he published I Quattro Libri dell'Architettura (The Four Books on Architecture). One part theory, one part portfolio, and two parts archaeology, this work has had a more profound impact on the built world than any architectural treatise before or since.
Conjectural portrait of Andrea Palladio, c. 1715.
Engraved after Sebastiano Ricci (1659-1734). Courtesy RIBA British Architectural Library.
In America, to an even greater extent than in Europe, or even Britain, the illustrations and words of Palladio have forged an enduring legacy: classical forms have been appropriated and incorporated into the mainstream of architectural expression. By liberally applying the signature motif of ancient temples, the columned portico, to the residential realm, he forever elevated the potential of the humblest home. His five-part schemes linking a primary residence and its accessory farm structures into a symmetrical and cohesive composition became models for how to organize plantations, or nearly any group of related structures. And Palladio's comprehensive reconstruction drawings of Roman temples inspired the design of our temples to democracy—the nation's public buildings—in the monumental Classical Style.
Organizers
Palladio and His Legacy: A Transatlantic Journey is organized by the Royal Institute of British Architects Trust, London, in association with the Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Vicenza, and is presented in Washington, D.C. in partnership with the National Building Museum.
Curatorial Team: Charles Hind and Irena Murray, Royal Institute of British Architects (RIBA) British Architectural Library; Guido Beltramini, CISA Palladio; and Calder Loth, Virginia Department of Historic Resources. Coordinating curator for the National Building Museum: Chrysanthe Broikos.
Plaster models specially created and loaned by Timothy Richards of Bath, England, and bas reliefs by Ivan Simonato.
Sponsors
Support for the traveling exhibition is provided by many generous contributors, including:
Richard H. Driehaus Charitable Lead Trust
Regione del Veneto
British Architectural Library Trust
Dainese
The Gladys Krieble Delmas Foundation
Center for Palladian Studies in America, Inc.
William T. Kemper Foundation
Samuel H. Kress Foundation
Andrew D. Stone
Richard Wernham and Julia West
The presentation of Palladio and His Legacy at the National Building Museum is made possible by many generous contributors, including:
Federazione Veneta BCC
Isabella del Frate Rayburn
Maurice Kanbar
Leo A. Daly III, FAIA, RIBA
Anonymous (1)
Barboursville Vineyards - Zonin Family
Robert W. and Louisa C. Duemling
EvensonBest and Knoll
Herman Miller Inc
The Italian Cultural Institute in Washington, DC
John J. Medveckis
Martha McGeary Snider
Mallory and Diana Walker
In addition, the National Building Museum is extremely grateful to the Embassy of Italy for its invaluable assistance and to Anne Kriken Mann as well as the National Italian American Foundation (NIAF) for their special support.
Kokomo, Obama e Marchionne
Il Presidente Barack Obama, il Vice President Joe Biden e altri ospiti speciali sono stati i protagonisti della visita che il Capo dello Stato ha fatto allo stabilimento della Chrysler di Kokomo (Indiana) che produce trasmissioni per auto.
Per due volte Obama nel suo intervento ha ricordato Sergio Marchionne, CEO della Chrysler (al suo fianco nel palco) ed il suo impegno nell'investire altri 843 milioni di dollari in questo impianto che ha ricominciato a impiegare manodopera dopo gli ultimi due anni di crisi e di licenziamenti.
Obama ha detto che Kokomo e' lo specchio dell'America che non si lascia abbattere dal pessimismo ed e' determinata nel risollevarsi.
Parlando di Marchionne ha detto che e' grazie alla sua capacita' ed al contributo dato dal sindacato dei lavoratori dell'auto che lo stabilimento Chrysler ricomincia a produrre profitto e puo' di nuovo assorbire manodopera. E le migliaia di operai presenti nel capannone hanno salutato il manager italo-canadese con grandi applausi e urla di incoraggiamento.
La Chrysler ha ridotto il suo indebitamento e si prevede un pre-tax profit di $700 milioni quest'anno, a fronte di una previsione di $200 milioni. La stima e' inoltre che alla fine del 2010 il cash flow possa ammontare a $500 milioni.
Obama ha detto che grazie all'intervento fatto dal suo governo in aiuto delle tre grandi dell'automobile, le macchine prodotte negli Stati Uniti hanno riconquistato, dopo dieci anni di stagnazione e di regresso, una significativa quota del mercato. Obama ha detto che la General Motors, dopo solo 18 mesi, sta restituendo quanto il governo federale aveva dato in termini di aiuto. E questi denari saranno utilizzati per sostenere altri settori dell'economia.
A conclusione del suo appassionato intervento il presidente degli Stati Uniti ha detto: "Non bisogna scommettere contro l'auto, non bisogna scommettere contro l'America, non bisogna scommettere contro i lavoratori americani".
Berlusconi e Tremaglia
"Berlusconi ha detto che manderà in pensione gli italiani all'estero", ribatte a L'espresso l'onorevole Tremaglia, "ma sarò io a mandare in pensione lui".
...Lei sostiene di aver «portato a compimento la democrazia in Italia» dando il voto a milioni di italiani all'estero. Ma pensa che il nostro sia un Paese compiutamente democratico?
"No, e uno dei motivi per i quali ho votato contro la fiducia a Berlusconi alla Camera è stato proprio questo."
Berlusconi è antidemocratico?
"Sì. È stato lui a dare il via a una legge per il reato di immigrazione clandestina. Che colpisce i migranti non perché commettono una qualche infrazione, ma per il semplice fatto di essere migranti. Ma se questa regola fosse stata applicata a noi italiani, che siamo arrivati a oltre 90 milioni di migranti, avremmo dovuto essere mandati via. E poi questo governo ha dimenticato gli italiani nel mondo. Su cui Berlusconi ne ha dette di tutti i colori. La mia legge, invece, va modificata introducendo lo scrutinio segreto nelle ambasciate e nei consolati. E il ministero per gli italiani all'estero va ripristinato."
Dall'Italia arrivano le solite ingiurie
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Caro Oscar
"Silvio Gets Taken Down
Berlusconi's latest sex scandal is the least of his mounting problems.
by Jacopo Barigazzi November 15, 2010"
Già, già, ma questo Barigazzi ha un nome sospetto.
Per sua informazione, ecco che accade in giro:
"Caro Mario
grazie per avermi forwardato quel messaggio. Io a Londra ho vissuto 7 anni, in questi 7 anni mi sono fatto tanti amici inglesi (oltre al fatto che sono al 25% inglese e che ho tanti parenti), bene, questo per dire che tra questi mie amici inglesi ce ne sono diversi che fanno i giornalisti, i quali mi hanno sempre confermato quello che hai scritto tu. Questo accade in particolare all'Economist, in particolare ricorderai gli articoli al veleno contro Berlusconi ricordo che quando uscì il famoso articolo "berlusconi unfit to rule Italy" alla sera andai a una festa al Victoria & Albert Musuem dove c'era un gruppo di giornalisti dell'Economist, tra i quali una mia carissima amica, che mi dissero "hai visto che articolo abbiamo pubblicato oggi? l'ha scritto ..." e mi fecero il nome. Il nome glielo lascio immaginare, ma era un italiano in Italia che agiva per conto di certi interessi.
Saluti
Paolo"
La sinistra connection funziona: acca nisciuno è fesso. Allegria, sputtaniamo pure. Ma tanto per non essere frainteso: non è che muoia per Berlusconi, ma ci vuole anche un poco di buon senso. Ma le pare possibile che questi non ne indovinino una neanche per sbaglio, ed invece Prodi...lui si, quando era il presidente dell'IRI, ai tempi della liquidazione SME, etc etc.
A proposito di quanto da lei scrittomi di recente, è lei che mi ha cercato, se non gradisce le mie critiche (democratiche, come dite voi) mi cancelli. L'invasore, se vogliamo, è lei, ma come al solito siete bravi a girare la frittata. Quindi chi se la suona e se la canta è lei. Se poi volessimo fare discorsi seri, ce ne sarebbero da fare, altro che le lobby americane qui in Italia. Si è letto, per esempio, "La deriva giustizialista" del ex senatore PD Pellegrino? Solo l'ultimo in ordine di tempo. Mi sa dire come mai Prodi e Berlusconi cadono su questioni di interventi sulla giustizia? Un piccolo argomento, solo come esempio, tanto per non parlare del solito fumo negli occhi del sesso del Primo Ministro. E ce ne sono migliaia, per noi italiani che viviamo sul serio in questo Paese e ci paghiamo le salate tasse, altro che voi in America. Quello che fa più rabbia è che voi che vivete all'estero dovreste dare una mano ed essere obiettivi, dare a tutti quel che meritano, invece siete più scalmanati dei tifosi in curva. Sembrerebbe evidente: avete intrallazzi = qualcuno vi paga, altrimenti non si spiegherebbe. E devo dire, a sua parziale discolpa (aver compagnia ...), che non è l'unico: che ne sono diversi, astiosi , con la bava alla bocca, li vedo come mi ingiuriano quando per caso Severgnini mi pubblica.Ma voi non volete correggere la deriva evidente del Paese: voi siete solo contro i governi di destra. A voi dell'immenso letamaio delle caste di giustizia, sindacati, pubblica amministrazione, notai, medici, farmacisti, avvocati e perchè no, politici di tutti i colori e preti, non frega proprio niente.
Se la goda, l'America.
Il Giorno del Ringraziamento con il 'pat down'
In questi giorni che precedono il Thanksgiving Day 25 milioni di passeggeri si spostano in aereo per raggiungere i componenti della famiglia che durante l'anno sono separati da centinaia se non migliaia di chilometri.
Se qualcuno rifiuta di sottoporsi all'esame del body scanner deve prendere una decisione: o accetta il 'pat down' oppure rinuncia al viaggio. Non ci sono alternative. Il 'pat down' consiste in un toccamento accurato da parte del personale della TSA. Per le donne si espolorano i seni e si prosegue nella zona pubica. Per gli uomini l'esplorazione si spinge fino all'area dei genitali. Un anno fa solo l'imperizia del bombarolo suicida con l'esplosivo nelle mutande ha impedito che si verificasse un disastro su un volo che proveniva da Amsterdam. Ma la memoria degli americani e' molto corta. E la sacralita' del proprio corpo e della privacy e' molto forte in un paese in cui la cultura predominante e' da senpre "do not touch me!"
Il Cavaliere e la strategia del camaleonte
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Il Cavaliere e la strategia
del camaleonte
GIAN ENRICO RUSCONI
Dopo il Caimano avremo il Camaleonte. L’animale che cambia il colore della pelle per muoversi con sicurezza in un ambiente diventato ostile ed attaccare il nemico. Se l’obiettivo di Berlusconi è rimanere al potere, deve solo trovare il modo di ricompattare con operazioni cosmetiche (di cui è maestro) le forze necessarie. E nel parterre politico italiano ce ne sono a sufficienza.
C’è una singolare contraddizione nelle analisi che da mesi enfaticamente annunciano la fine di Berlusconi. C’è incongruenza nelle conclusioni. Se il berlusconismo non è semplicemente espressione di una persona ma sintomo di una profonda mutazione della società, del costume e della mentalità diffusa presso ampi strati sociali, perché dovrebbe sparire d’incanto? Bastano davvero le senili sciocchezze personali del Cavaliere? Se dietro ad esse funziona sempre «il far finta di fare» (Fini) che consente il «fare i propri affari», che sta a cuore ai sostenitori di Berlusconi, perché dovrebbero abbandonarlo?
Basta che milioni di telespettatori assistano maliziosamente divertiti alla messa in berlina o al match di alcuni potenti, per segnalare un potenziale risveglio alternativo?
Ma questa è semplicemente l’ultima versione mediatica di un antico (mal)costume italico. Ridere dei potenti e stare a guardare come va a finire, senza esporsi.
Dov’è il soprassalto morale dell’«altra» società, dov’è la fantomatica «società civile» con le sue energie sane e alternative? Che fanno i cattolici che sono la parte più consistente e qualificata della «società civile»? Ma di quali cattolici parliamo? Di quelli che condividono i giudizi severi di «Famiglia cristiana»? Una severità per altro che va in tutte le direzioni (anche contro il «vanitoso» don Gallo). O parliamo dei cattolici che sostengono le tesi di mons. Rino Fisichella, disposto a tutto comprendere e perdonare pur di avere nel berlusconismo una sponda antilaica e antisinistra? O semplicemente quei credenti (forse la maggioranza) che a Messa o fuori sono infastiditi da qualunque allusione considerata «politica»? Nella gerarchia poi sembra prevalere una mentalità iper-istituzionale: pur nei suoi espliciti rimproveri morali deve stare attenta a non mettere a repentaglio le risorse finanziarie e il sostegno in campo giuridico che le offre il governo più «compiacente» (parole di Berlusconi) mai avuto dopo il Concordato. Molti alti prelati non sopportano l’idea di dover fare di nuovo i conti con i «cattolici adulti». Sin tanto che il mondo cattolico è diviso e politicamente opportunista, Berlusconi può stare tranquillo.
Il Cavaliere è riuscito a creare o a saldare attorno a sé una nuova classe politica, reinventandola o riciclandola dai vecchi partiti, al punto che non si vede all’orizzonte una nuova classe politica alternativa. Questa infatti rischia di essere «ciò che resta» delle vecchie forze politiche nebulosamente orientate verso il centro. Per non parlare di ciò che resta della sinistra masochisticamente ripiegata su se stessa.
Rimane la Lega, ora diventata baluardo del berlusconismo. Strano destino, basato su un patto di reciproco interesse. A Berlusconi interessa la sopravvivenza politica, a Bossi sta a cuore il federalismo. Ma che cosa significhi concretamente questo progetto, non è chiaro. Lo ripetono anche quei pochi analisti che cercano seriamente di andare a fondo del progetto bossiano. In realtà i leghisti lo sanno benissimo: federalismo significa che «ci teniamoci i nostri soldi», «paghiamo meno tasse», «non dipendiamo più dalla burocrazia romana». Più chiaro di così...
Il problema adesso è che cosa è disposto a concedere su questi punti il governo, e soprattutto Tremonti. Bossi fa il gioco di sempre: sta con Berlusconi, ma insieme pensa al dopo; lo sostiene ma dice apertamente (a suo modo lealmente) che non condivide le sue opinioni. Vuole le elezioni perché è l’unico modo di tenere sulla corda gli elettori che vogliono il federalismo che non arriverà certamente da un governo che ha di mira la sola sopravvivenza.
Ma forse sottovalutano il camaleonte Berlusconi che diventerà più verde per mimetizzarsi con i leghisti, sarà azzurro per tenere attorno a sé il malconcio «popolo delle libertà» e sarà sempre bianco per rabbonire i cattolici di chiesa. Chi si aspettava la sua fine imminente, deve riaggiustare le previsioni.
Romano Prodi al Brookings Institute
Sala strapiena di giovani docenti universitari, studenti, esponenti del mondo politico, consulenti di passate e della presente Amministrazione.
Romano, come lo chiamano affettuosamente gli amici americani che gli si affollano intorno nel corridoio, arriva trascinando il suo carry on, abito scuro un po’ stazzonato.
Siede insieme a Paavo Lipponen, un omone di due metri, ex primo ministro della Finlandia e a Jeremy Shapiro, assistant secretary of state for Europe and Eurasia al Dipartimento di Stato. I tre panelisti sono presentati da Justin Vaisse, senior fellow in Foreign Policy at the Brookings Institution. Il finlandese Lipponen nel suo intervento gronda pessimismo sulla situazione internazionale e soprattutto sul problema Cina che, secondo lui dovrebbe essere ‘contenuta’ da una azione analoga a quella fatta da Kennedy nei confronti della Russia durante la Guerra Fredda. Jeremy Shapiro si limita a ripetere la solita litania dello State Department, schiacciato dall’attivismo internazionale del presidente Obama. Quanto a Prodi, del quale potete seguire l’intervento qui sopra,egli afferma che, purtroppo, per gli americani da qualche tempo l’Europa non è più sexy. Tutto l’interesse dell’America si concentra ormai sulla Cina. Eppure, dice Prodi, l’Europa ha il più grande GNP, le maggiori esportazioni industriali ed è un mercato di 400 milioni di persone. Anche problemi di estrema gravità come la bancarotta della Grecia e le attuali difficoltà di nazioni come la Spagna e l’Irlanda devono essere viste come una manifestazione di concreta capacità dell’Europa di risolvere i propri problemi, nonostante i ricorrenti conati di nazionalismo che emergono ogni tanto. Concludendo il suo intervento, Romano Prodi ha ricordato che Obama trascura in ogni suo discorso a livello internazionale di citare l’Europa. Anche se il giorno dopo nella sua sosta a Lisbona il presidente americano ha dovuto riconoscere l’importanza dei legami secolari che uniscono i due continenti tra una sponda e l’altra dell’Atlantico.
Ore di terrore sul A380 della Qantas
In una intervista concessa alla Associated Press il vicepresidente della Associazione Internazionale Piloti, racconta in dettaglio l'esperienza vissuta dai colleghi con i quali ha parlato a lungo. E si tratta di comandanti con alle spalle migliaia di ore di volo sugli aerei di quella che viene giudicata la compagnia piu' sicura del mondo.
Il problema principale e' stato come riuscire a far volare l'enorme aereo, sbilanciato sulla destra perche' non era stato possibile far defluire il carburante verso l'altra ala a causa del mancato funzonamento degli apparati elettrici. E si parla di un aereo in cui ogni comando e' ridondante proprio nella previsione che qualcosa non funzioni e debba essere sostituita immediatamente.
Per cinquanta minuti i cinque piloti hanno cercato di controllare lo A380 in avvicinamento all'aeroporto dove i mezzi di soccorso erano stati schierati.
I portelloni dei carrelli non si aprivano per la mancanza di energia elettrica e si e' deciso di sbloccarli facendoli calare per gravita'.
I flaps o freni aerodinamici erano stati danneggiati. Cosi' l'aereo ha toccato la pista a velocita' superiore a quella consentita sollecitando i freni che sono doventati incandescenti.
er fortuna il cherosene che usciva dal serbatoio dell'ala e dal motore non e' entrato in contatto con i dischi incandescenti dei freni. Diversi pneumatici sono scoppiati. I piloti hanno voluto percorrere tutta la pista per portarsi vicino ai mezzi antincendio che si sono attivati immediatamente per fare abbassare la temperatura dei dischi freni.
Tutto e' bene quel che finisce bene. Ma la Qantas ha messo a terra la flotta dei suoi A380. E la Rolls Royce ha dovuto impegnarsi nella sostituzione di 40 motori che hanno messo in crisi la pianficazione della sua produzione.
Nessun problema invece sugli A380 che sono equipaggiati con motori prodotti dalla General Electric.
Newsweek parla di noi
Silvio Gets Taken Down
Berlusconi’s latest sex scandal is the least of his mounting problems.
by Jacopo Barigazzi November 15, 2010
(foto by Tiziana Fabi/AFP)
Every so often, Italians are reminded their country is falling apart, and why. Earlier this month, for instance, heavy rains and lack of attention reduced to rubble the famous House of Gladiators in ancient Pompeii. That was bad enough. Then the minister in charge of archeological sites, when asked if he would resign in shame, responded that he wasn’t really responsible.
That’s the way government works in Italy. No responsibility. No shame. No attention to a crumbling country. Today the economy is almost as frozen in time as the ash-covered ruins of Pompeii. For 20 years Italy has had virtually no growth, and nobody accepts the blame.
But on the political front, at least, change may be coming. Prime Minister Silvio Berlusconi, who has shown a miraculous knack for surviving charges of massive corruption and allegations that he leads the kind of life a decadent Roman emperor would have envied, suddenly appears to be losing his touch. Certainly he is losing key supporters.
Defying the Berlusconi-Bimbo Stereotype The proximate cause is yet another sex scandal. Berlusconi, 74, is reported to have played “bunga-bunga,” a sort of ritual he said he heard about from Libyan dictator Muammar Kaddafi. It’s a romp with a bevy of nude women, and among them, in Berlusconi’s case, was a voluptuous Moroccan immigrant with the stage name Ruby the Heartbreaker, who happened to be underage at the time. When she was later picked up by police on a larceny charge, Berlusconi personally tried to persuade the cops to let her go because, among other things, she was the niece of Egypt’s president. The Egyptian Embassy in Rome had to issue a statement saying, well, no, she wasn’t.
The whole affair was at least as silly as it was salacious. Ruby says she lied to Berlusconi about her age and she never actually had sex with the old satyr. And while such narratives of lust once actually enhanced the prime minister’s hard-won reputation for virility, this time around the stories left rather the opposite impression.
In any case, the scandal was just the pretext needed for Berlusconi’s erstwhile supporters to turn their backs on him after years of growing disappointment in the state of the nation. Gianfranco Fini, the leader of the lower house of Parliament, told a rally earlier this month, “We cannot go on this way.” But Fini had split publicly with the prime minister back in July, after a 16-year alliance. Now Fini is forming his own party, and he’s been threatening to pull out of the government altogether. According to Italian media he can count on the support of some 2,600 local officials and 47 lawmakers joining him from the ranks of Berlusconi’s party. If his party were to vote with the opposition in Parliament, he could bring down the government.
The Catholic Church could be an even bigger problem for Berlusconi. For years it seemed almost oblivious to his manifest mischief, but after the latest uproar Avvenire, the daily newspaper published by Italy’s bishops, declared that “personal sobriety and decorous respect of the public office one represents is the minimum” that should be expected of a country’s leader. Berlusconi had to scrap a planned appearance at a conference on family values after some participants said they were uneasy with his presence.
Major business interests are also growing uneasy. Before Berlusconi was a politician he was a billionaire media mogul, and his core support has been among Italy’s small- and medium-size companies. But now Confindustria, the powerful association of entrepreneurs and industrialists, has backed away from him. Emma Marcegaglia, the head of the organization, said pointedly that it’s time to recover “a sense of dignity. Otherwise it is not possible to go ahead.” And that’s not just a matter of bunga-bunga.
Italy’s government is so dysfunctional that it took 153 days to appoint a new minister for economic development after the previous one resigned because of a corruption scandal. Italy has emerged from its worst recession in 60 years, but only barely. Last year the economy shrank 5 percent. This year it’s projected to grow 1.2 percent, but prospects for further growth are severely limited. Finance Minister Giulio Tremonti used to say that Italy only had to wait for Germany to recover and then things would improve. But while Berlin’s economy managed to grow by a record 2.2 percent in the second quarter this year, Italy couldn’t squeeze out half a point. Meanwhile, Italy’s debts are mounting to truly desperate levels.
According to HSBC, Italy will account for more than a third of the €71 billion of bonds that EU governments sell in November. Italy is the third-largest economy in the euro zone, and it’s carrying, by far, the biggest debt burden: about 120 percent of gross domestic product. Next year Italy is expected to sell more than €225 billion worth of bonds—more than Spain, Portugal, Ireland, and Greece combined. And premium investors are starting to expect a yield on Italian debt similar to what they demand from those smaller, supposedly shakier countries.
Stefano Casertano at Potsdam University argues that “the markets are waiting” to see how the Italian political crisis evolves (and also how the G20 meeting in Seoul shakes out). While Standard & Poor’s recently confirmed its A-plus rating for Italy’s sovereign debt, it also warned that Italy’s ratings “could come under downward pressure if political instability were to impede the implementation of the current plan” to achieve budget targets.
Huge practical questions loom ahead that will require tough political and financial decisions, and there’s very little hope of a rescue if things go wrong. The nominal size of Italy’s debt, at about €1.8 trillion, makes it too big to be shored up by the EU’s €750 billion financial backstop that was set up after Greece nearly defaulted in May. If the EU goes ahead and enforces rules on debt levels that require total borrowing be no more than 60 percent of GDP, Italy would have to start making truly massive cuts. But who is debating—who is deciding—how to meet these challenges? Not Berlusconi. Not the Parliament he controls.
Everyone is in a state of political paralysis. Fini is not ready to go to the polls yet. Neither are any of the other potential leaders of the opposition, like Luca Cordero di Montezemolo, the former head of Confindustria. Berlusconi, meanwhile, is waiting for a crucial decision from the Constitutional Court, which is supposed to decide on Dec. 14 whether the last law introduced to keep anti-corruption prosecutors away from his door will actually hold up. The earliest that elections might be held would be in the spring, and according to pollster Renato Mannheimer, the results could keep Berlusconi in office—but with a split Parliament that’s even more ineffectual than the present one.
The resulting disaster might not be as dramatic as the last days of Pompeii, or as sudden as the recent collapse of ruins there. But if Italy’s leaders don’t start paying more attention to the country’s needs, taking tough decisions and full responsibility, the future of millions of people could be reduced to ashes.