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Kokomo, Obama e Marchionne


Il Presidente Barack Obama, il Vice President Joe Biden e altri ospiti speciali sono stati i protagonisti della visita che il Capo dello Stato ha fatto allo stabilimento della Chrysler di Kokomo (Indiana) che produce trasmissioni per auto.
Per due volte Obama nel suo intervento ha ricordato Sergio Marchionne, CEO della Chrysler (al suo fianco nel palco) ed il suo impegno nell'investire altri 843 milioni di dollari in questo impianto che ha ricominciato a impiegare manodopera dopo gli ultimi due anni di crisi e di licenziamenti.
Obama ha detto che Kokomo e' lo specchio dell'America che non si lascia abbattere dal pessimismo ed e' determinata nel risollevarsi.
Parlando di Marchionne ha detto che e' grazie alla sua capacita' ed al contributo dato dal sindacato dei lavoratori dell'auto che lo stabilimento Chrysler ricomincia a produrre profitto e puo' di nuovo assorbire manodopera. E le migliaia di operai presenti nel capannone hanno salutato il manager italo-canadese con grandi applausi e urla di incoraggiamento.
La Chrysler ha ridotto il suo indebitamento e si prevede un pre-tax profit di $700 milioni quest'anno, a fronte di una previsione di $200 milioni. La stima e' inoltre che alla fine del 2010 il cash flow possa ammontare a $500 milioni.
Obama ha detto che grazie all'intervento fatto dal suo governo in aiuto delle tre grandi dell'automobile, le macchine prodotte negli Stati Uniti hanno riconquistato, dopo dieci anni di stagnazione e di regresso, una significativa quota del mercato. Obama ha detto che la General Motors, dopo solo 18 mesi, sta restituendo quanto il governo federale aveva dato in termini di aiuto. E questi denari saranno utilizzati per sostenere altri settori dell'economia.
A conclusione del suo appassionato intervento il presidente degli Stati Uniti ha detto: "Non bisogna scommettere contro l'auto, non bisogna scommettere contro l'America, non bisogna scommettere contro i lavoratori americani".

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