News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".
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Mai bruciare uno stop. In America
(Los Angeles Downtown- il quartiere delle stoffe)
L'altra sera a Los Angeles, a casa del Console Generale del Belgio, la moglie di un diplomatico italiano ha confessato di avere fatto un "rolling stop". Purtroppo per lei una pattuglia della polizia stradale era appostata all'angolo e la signora, nonostante qualche lacrima ed il fatto di essere una affascinante donna, e' stata multata pesantemente (300 dollari) e per 18 mesi dovra' stare ben attenta a non sgarrare perche' rischia il ritiro della patente. Negli Stati Uniti questo si chiama "law enforcement", ovvero: applicare la legge.
Quando guidiamo in Italia e ci fermiamo agli stop, riceviamo insulti e grande sciabolare del dito medio.
Bruciare uno stop, sia pure a minima velocita', e' considerato in tutti gli stati della federazione una grave infrazione. Una nostra amica francese, ormai residente da anni a Washington e nazionalizzata americana, aveva questo vizietto. Ma glielo hanno tolto levandole la patente e costringendola ad un corso di riabilitazione forzata per una guida sicura insieme a camionisti, tassinari, alcoolizzati i quali l'hanno subito adottata grazie al suo inglese francesizzato ed all'innegabile sex appeal che hanno le donne transalpine nei confronti di quelle americane.
Intorno a Washington si sviluppa un'autostrada a cinque corsie chiamata 'Beltway' o 495.
I giornali parlano spesso della sindrome che affligge chi e' costretto ad usare questa importante arteria per i suoi spostamenti quotidiani. Essere immersi in un tappeto di lamiera che si sposta alla velocita' di 90-100 km orari e' un'esperienza che non raccomandiamo ai frenetici guidatori italiani convinti di competere ogni giorno su una pista di Formula Uno. Ci sono persone che la notte non riescono a dormire per lo stress di dovere guidare in queste condizioni, quando non sai se chi ti affianca o ti precede per ragioni varie (distrazione, assopimento, infarto, etc.) puo' uscire dalla sua 'lane', (corsia) e venirti addosso.
Ma guidare sulla 101 o la 405, autostrade urbane di Los Angeles, non e' certo meglio. Con l'aggravante che a L.A. non esistono in pratica servizi pubblici (ad esempio metropolitane di superficie), la gente si sposta e vive solo in automobile contribuendo a fare della metropoli californiana una delle aree piu' inquinate dell'intera Federazione.
Brunello di Montalcino Super
Daniele Cernilli elogia questa grande riserva paragonandola ai migliori millesimi mai prodotti come il 55,64,75 ed 83…
“Ho avuto la fortuna di assaggiare in anteprima il Brunello di Montalcino Riserva 2004 di Biondi Santi. Mi è sembrata una versione maiuscola, degna delle migliori, e se terrà nel tempo, come credo, rinverdirà i fasti del '55 e del '64. Ha un colore rubino granata molto vivo, appena più concentrato di quanto mi sarei aspettato. I profumi sono quelli classici del Brunello, con note di amarena e di tabacco in primo piano, ma con sentori di ribes nero e forse anche leggermente di rabarbaro a completarne lo spettro olfattivo, ampio e di ottimo impatto. Credo che ci siano le premesse per poter prevedere una terziarizzazione molto interessante, non così balsamica come nel '75, ma con note affumicate, come nel '55 ed anche nell'83. In bocca ha una dolcezza estrattiva che tampona assai bene la gagliardìa tannica, che ancora possiede, ma che non risulta! spigolosa oltre i limiti che l'eleganza impone. Nessun retrogusto amaro, anzi, note dolci e calde che lo accompagnano nel lunghissimo finale. Un vino ricco ma elegante e tipico, che sarà un punto di riferimento per il Brunello di Montalcino prossimo venturo, e che sintetizza una grande coerenza territoriale con un'eleganza che raramente viene espressa in modo così felice in zona. E per la prima volta per un vino italiano mi azzardo ad assegnare 100/100”.
“Ma la Riserva 2004 di Biondi Santi mi ha davvero colpito nell'anima. Non è solo un grandissimo vino, è uno di quei vini dei quali, dopo averlo assaggiato, non si riesce a fare a meno. Io credo di essere uno che non si commuove spesso. Di vini ne assaggio troppi per non avere alla fine un po' di distacco. Ma da antico appassionato, perché quello sono, quando bevo un vino del genere riesco ancora ad emozionarmi come un principiante. Altrimenti non ne avrei scritto sul forum”.
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La Biondi Santi SpA (www.biondisantispa.com - bsinfo@biondisantispa.com - 0577/847121), che cura tutti gli aspetti commerciali della Biondi Santi Tenuta Greppo e di Villa Poggio Salvi, mette a disposizione agli appassionati di tutto il mondo i vini delle due aziende.
Preserving Abruzzo's Cultural Heritage
E. L. Wiegand Gallery
160 West Liberty Street, Reno NV 89501
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MEDIA CONTACT:
Rachel Milon, Director of Communications and Marketing
(o) 775.329.3333 ex. 228 / (m) 702.445.1141 / rachel.milon@nevadaart.org
ARTE ITALIA, THE NEVADA MUSEUM OF ART AND SIERRA NEVADA COLLEGE REUNITE
TWO DISPLACED ITALIAN TREASURES - ITS UNIVERSITY STUDENTS AND A HISTORIC ARTWORK
Reno, Nev. (Feb. 12, 2010) – When the Beffi Triptych takes up residency at the Nevada Museum of Art this month, two of L’Aquila’s most valued treasures—its university students and its historic artwork—will be reunited. The first work of art to be transported out of Italy’s historical Abruzzo region in the aftermath of the violent 2009 earthquake, The Beffi Triptych: Preserving Abruzzo's Cultural Heritage is on display at the Museum from February 6 - April 11, 2010.
The Beffi Triptych is presented and exclusively sponsored by E. L. Wiegand Foundation’s Arte ITALIA of Reno, Nevada.
In the fall of 2009, Sierra Nevada College at Lake Tahoe, in partnership with the National Italian American Foundation (NIAF) in Washington, D.C., developed a unique scholarship program designed to enable University of L’Aquila students to continue their education while their university is being rebuilt. Fundraising efforts, spearheaded by Sierra Nevada College Vice President of Development and College Relations Dr. Madylon Meiling, raised nearly $600K for the humanitarian initiative that provided twenty-four students with full one-year scholarships in 2009, with another fourteen students arriving in January 2010.
Secretary of State Hillary Rodham Clinton acknowledged the joint venture and generosity of the American academic community, noting “… the door to new experiences and opportunities in the wake of that tragic situation has been opened.”
In an event organized by the Nevada Museum of Art, in collaboration with Sierra Nevada College at Lake Tahoe, thirty-four of the displaced students from the University of L’Aquila will have the opportunity to view one of their hometown’s most important works of art during a special reunion event on Tuesday, March 9, from 5:30 – 8:00 pm. Dignitaries that will be in attendance during the event include Nicola Faganello, Consul General of Italy, Los Angeles; Mario Resca, Director General, Ministry for Cultural Heritage and Activities; and Rosanna Binacchi , Head of International Relations, Ministry for Cultural Heritage and Activities. The altarpiece joins Raphael's masterpiece painting La Velata (The Woman with the Veil) currently on display at the Museum, also presented and exclusively sponsored by E. L. Wiegand Foundation’s Arte ITALIA.
Italian Ambassador to the United States, Giulio Terzi commented during the farewell ceremony for the Beffi Triptych at the National Gallery in Washington, “The exhibition of the Triptych in the United States is highly symbolic: a testimony of Italy’s commitment to restore fully the cultural heritage of the Abruzzo region and a testimony of our gratitude to the United States for being among the first to offer assistance after the earthquake. The exhibition is part of the new broader policy of the Italian Government which will make possible the loan of other significant masterworks to American museums.”
Nicola Faganello, Consul General of Italy in Los Angeles, noted that, “The upcoming event brings together a masterpiece of the ancient cultural heritage of Abruzzo and a group of young students coming from its capital, L’Aquila. They are generously hosted at the Sierra Nevada College, which I visited last January. They are given a chance to continue their education in the US, thus contributing to strengthen the bonds between our two peoples.”
-more-
pg. 2; Contact: Rachel Milon, Director of Communications and Marketing at 775-329-3333 ex. 228 or rachel.milon@nevadaart.org
Alongside their studies in SNC’s progressive liberal arts curriculum, the students – like the Beffi Triptych – serve as cultural ambassadors and look forward to sharing their perspectives of Abruzzo’s cultural heritage during the March 9 event.
Alessandra Cipollone, one of the displaced students, said, “The earthquake tragedy scarred me in a very deep way. In the aftermath of this tragic event, I faced questions about whether the death and destruction could have been avoided. The answer was me, my work, my expertise that could make the difference one day…. I promised myself that I will design safe building structures to prevent people from dying, like the 307 people killed in L’Aquila.”
The Beffi Triptych: Preserving Abruzzo's Cultural Heritage is on view in the Feature Gallery East at the Nevada Museum of Art, Donald W. Reynolds Center for the Visual Arts, E. L. Wiegand Gallery, from February 6 - April 11, 2010. Located at 160 West Liberty Street in downtown Reno, the Museum is open Wednesday through Sunday. Cost: Museum members free; $10 adults; $8 students/seniors; $1 children 6 – 12; free for children five and under. For more information, call 775.329.3333 or visit www.nevadaart.org.
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The Nevada Museum of Art is a museum of ideas. The only accredited art museum in the state, it is a private, non-profit organization supported by the generosity of its membership as well as by sponsorships and grants. Through creative programming and scholarship, the Museum provides the opportunity for people to encounter, engage and enjoy a diversity of art experiences. The Museum is open Wednesday through Sunday, 10 am to 5 pm, late on Thursdays until 8 pm. The galleries, Museum Store and Café Musée are closed on Mondays, Tuesdays and national holidays. Admission is FREE for members, $10 General Admission, $8 Student / Senior, $1 children 6 to 12 years and free for children 5 and under. Museum Membership starts at just $25.
Maria Callas a Los Angeles
Elisabeth Fotiadou, Consul General of Greece
Francesca Valente, Director of the Istituto Italiano di Cultura
cordially invites you and a guest to
MARIA CALLAS & RICHARD WAGNER–A Surprising Couple
Lecture by James Conlon, LA Opera’s Richard Seaver Music Director
followed by the opening of the exhibition
MARIA CALLAS: A Woman, a Voice, a Myth
Introduction by Bruno Tosi, President, Associazione Maria Callas
Monday, March 15, 2010
6:30 pm lecture
7:30 pm exhibit opening reception to follow
Istituto Italiano di Cultura
1023 Hilgard Avenue, Westwood
RSVP by Friday, March 12 at 310-443-3250 ext.114
The event is organized under the auspices of the City of Los Angeles, Department of Cultural Affairs and
in collaboration with Associazione Culturale Maria Callas, the Hellenic Parliament Foundation, LA Opera,
Patina V and designer Juan Carlos Malpeli.
Installation by Barton Myers Associates and Sussman/Prejza & Co.
Aumentano gli attacchi di cuore tra i licenziati
A proposito di Health Insurance
Il nuovo aereo senza pilota di Israele
I tecnici dell'industria statale che costruisce questo velivolo hanno sottolineato che la possibilita' di portare carichi pesanti e di volare su lunghe distanze ne fanno un elemento strategico dell'armamento israeliano.
Israele e' oggi all'avanguardia in questo settore che ha iniziato piu' di dieci anni fa. Il 'drone', l'aereo senza pilota comandato con un joy stick da migliaia di chilometri di distanza e' molto usato nel conflitto afghano. Gli scettici ricordano il fallimento delle missioni in Bosnia nel 1999 quando ben 46 'drones' americani furono abbattuti dai gerriglieri che avevano individuato i punti deboli dell'aereo.
Inutile dire che la presentazione del nuovo aereo senza pilota era rivolta in particolare all'Iran perche' il 'drone' ha la capacita' e l'autonomia per volare su quel paese.
Una poesia di Edgar Allan Poe
"A Dream Within a Dream" is a poem written by Edgar Allan Poe, first published in 1849. The poem is 24 lines, divided into two stanzas. The poem questions the way one can distinguish between reality and fantasy, asking, "Is all that we see or seem but a dream within a dream?"
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A Dream Within A Dream
Take this kiss upon the brow!
And, in parting from you now,
Thus much let me avow-
You are not wrong, who deem
That my days have been a dream;
Yet if hope has flown away
In a night, or in a day,
In a vision, or in none,
Is it therefore the less gone?
All that we see or seem
Is but a dream within a dream.
I stand amid the roar
Of a surf-tormented shore,
And I hold within my hand
Grains of the golden sand-
How few! yet how they creep
Through my fingers to the deep,
While I weep- while I weep!
O God! can I not grasp
Them with a tighter clasp?
O God! can I not save
One from the pitiless wave?
Is all that we see or seem
But a dream within a dream?
Edgar Allan Poe
Dicono di noi al Pentagono
AFGHANISTAN:PENTAGONO, APPREZZAMENTO PER ADDESTRATORI ITALIA
(ANSA) - WASHINGTON, 18 FEB - Il Pentagono ha sottolineato oggi che l'Italia, rispondendo ad un appello fatto dal segretario Usa alla difesa Robert Gates, ha deciso di inviare in Afghanistan 75 addestratori in più. "E' stato più volte ripetuto in passato il bisogno di avere più addestratori in Afghanistan - ha detto oggi il portavoce del Pentagono Geoff Morrell durante il briefing quotidiano - Abbiamo appreso dagli italiani che hanno ricalibrato il loro mix di aiuti aumentando di 75 il numero degli addestratori". "Gli italiani, che si sono impegnati ad inviare mille unità addizionali, stanno quindi modificando il loro mix perché rifletta le priorità illustrate dal generale Stanley McChrystal in Afghanistan e dal ministro Gates durante una recente visita a Roma: in questo momento gli addestratori sono molto preziosi", ha affermato il portavoce del Pentagono.
Plagiarism e conseguenze
A proposito di elezioni regionali...
Trattamento speciale per il passeggero
The Iceman Butler at the Blues Alley
Il nostro legame con la terra dei padri
Riceviamo da Claudio Antonelli, Canada
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Troppo spesso, in Italia, un normale, sano, direi indispensabile, amor patrio è visto come una pericolosa involuzione dello spirito. All’estero, invece, il confronto con le altre etnie ci mostra che il nazionalismo di noi profughi giuliano-dalmati è ben poca cosa rispetto ai nazionalismi altrui. Anzi, la stessa parola “nazionalisti”, se applicata a noi, mi appare abusiva.
Dove sono gli estremisti giuliano-dalmati? Quali episodi di violenza abbiamo noi espresso in tutti questi anni? Il popolo franco-quebecchese piange ancora i suoi 12 patrioti impiccati dagli inglesi quasi due secoli fa. I serbi piangono ancora la disfatta subita ad opera degli Ottomani, più di mezzo millennio fa. Molti croati all’estero, in Australia, in Germania, in Canada e altrove, durante l’epoca di Tito, ordivano trame di rivincita guerriera, educando i figli al culto dell’antica Patria, la Croazia, da riscattare, un giorno, col sangue. Noi giuliano-dalmati residenti all’estero abbiamo invece educato i nostri figli al rispetto, alla lealtà, e all’amore per la nuova Patria che li ha visti nascere.
In Canada, negli Stati Uniti e nel mondo intero, gli esuli d’Israele continuano a commemorare i loro esodi avvenuti migliaia di anni or sono. E noi esuli istriani, fiumani, dalmati non potremmo piangere un esodo che ha stravolto la vita dei nostri genitori e la nostra, spazzandoci via lontani dal solco che i nostri antenati avevano tracciato per noi? Nella nostra terra natale, posta com’è tra gorghi etnici, l'identità nazionale non è mai stata un dato pacifico ed esangue. Bensì una scelta d'amore e di passione. Ed io ho mantenuto la fedeltà alle origini, facendo miei l'amarezza ed il senso d'ingiustizia per il forzato esodo della nostra gente dalla terra natale, anche se io quei luoghi li ho lasciati in tenerissima età. E forse sta proprio qui il carattere direi sacrale della mia fedeltà alle origini: in questa assenza, nel mio legame con la terra dei padri, di elementi fisici, talvolta banali e prosaici. Ecco perché questi luoghi mitici, per me, non sono fatti del ricordo di una realtà quotidiana, ma sono egualmente gremiti di volti, mai visti da me eppur così vivi, e di nomi struggenti di persone e di luoghi, uditi per una vita intera dalle labbra dei miei genitori. Questa terra è fatta d'immagini assolute, sorte in me dai loro racconti, e soprattutto di profonde emozioni, di senso della storia e di destino, e di un impulso direi atavico alla lealtà, alla fedeltà, all’amore per la terra. “La terra ci possiede”, dicono gli aborigeni canadesi. Ebbene, il campanile di Pisino, mia città natale, il cimitero, il torrente “Foiba” che sparisce in un baratro dantesco, il Castello, e tutti quei frammenti dolorosi di una memoria collettiva sono entrati nella mia anima, a partire dalla mia più tenera infanzia trascorsa nei campi profughi. Essi sono diventati la mia stessa coscienza.
Claudio Antonelli
Noi e la Democrazia
per aver riportato nella mia mente, e in quella di tutti i tuoi lettori, il discorso di Pericle agli ateniesi del 461 a.C., tratto dalle Storie dello storico Tucidide (V Secolo, 455-404): è un elogio della democrazia ateniese basata non sul governo dei ricchi, ma sulle capacità di ciascuno.
Esso fa molto riflettere ed è di sorprendente attualità. Per questo motivo, merita di essere maggiormente valorizzato da parte tua. Al riguardo, vorrei suggerirti:
a) d'invitare ciascuno dei tuoi lettori ad inviare il discorso di Pericle a cinque amici;
b) di scrivere nella "Letter from Washington" una lettera aperta indirizzata al Presidente dell'Unione Europea, invitandolo a inserire il discorso di Pericle negli opuscoli divulgativi-istituzionali.
Pian piano, il concetto di democrazia si rafforzerebbe e crescerebbe il senso della storia e la consapevolezza del rapporto di continuità nei confronti del passato.
E tutto ciò, nella prospettiva di veder partorire, dal basso, politici più responsabili nel soddisfare le esigenze primarie dei cittadini (in particolare: sanità e lavoro), e come tali degni di guidare una comunità all'insegna di una migliore democrazia.
Un caro saluto. Savino Chiariello
"Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche dirispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così."
[Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.]
Obama ce l'ha fatta con il "recess appointment"
Neve e Judo
Dopo avere spalato una tonnellata di neve per liberare l'ingresso della casa e il garage, mi metto alla finestra ad osservare gli alberi del giardino appesantiti dalla neve. Il fico si e' spezzato a meta' e per fortuna non e' caduto sulla casa ma solo sulla 'fence' che ci divide dalla abitazione del vicino. I rami degli altri alberi sono al limite di rottura. Un solo albero sembra non avere riportato alcun danno per le storiche nevicate che si sono succedute nelle ultime settimane: il salice piangente. E questo ci riporta ala memoria la leggenda che ci raccontava il maestro di judo Ishi quando tanti anni fa introduceva i suoi corsi nella palestra fiorentina Jigoro Kano.
Neve, neve, neve. Basta. Grazie abbiamo gia' dato
Nevica, nevica, da diciotto ore. La Capitale e' sommersa dalla neve che si va accumulando su quella caduta giorni fa e che aveva stabilito il record delle precipitazioni invernali su Washington.
Snowmageddon
Pericle e la Democrazia
"Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così."
[Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.]
Tette esplosive!
© 2010 WorldNetDaily
Editor's Note: The following report is excerpted from Joseph Farah's G2 Bulletin, the premium online newsletter published by the founder of WND.
Suicide bomber Iat Alacharas, 18 |
LONDON – Agents for Britain's MI5 intelligence service have discovered that Muslim doctors trained at some of Britain's leading teaching hospitals have returned to their own countries to fitsurgical implants filled with explosives, according to a report fromJoseph Farah's G2 Bulletin.
Women suicide bombers recruited by al-Qaida are known to have had the explosives inserted in their breasts under techniques similar to breast enhancing surgery. The lethal explosives – usually PETN (pentaerythritol Tetrabitrate) – are inserted during the operation inside the plastic shapes. The breast is then sewn up.
Similar surgery has been performed on male suicide bombers. In their cases, the explosives are inserted in the appendix area or in a buttock. Both are parts of the body that diabetics use to inject themselves with their prescribed drugs.
The discovery of these methods was made after the London-educated Nigerian Umar Farouk Abdulmutallab came close to blowing up an airliner on Christmas Day with explosives he had stuffed inside his underpants.
Hours after he had failed, GCHQ – Britain's worldwide eavesdropping "spy in the sky" agency – began to pick up "chatter" emanating from Pakistan and Yemen that alerted MI5 to the creation of the lethal implants.
A hand-picked team was appointed by Jonathan Evans, the head of MI5, to investigate the threat. He described it as "one that can circumvent our defense."
Top surgeons who work in the National Health Service confirmed the feasibility of the explosive implants.
In a report to Evans, one said:
"Properly inserted the implant would be virtually impossible to detect by the usual airport scanning machines. You would need to subject a suspect to a sophisticated X-ray. Given that the explosive would be inserted in a sealed plastic sachet, and would be a small amount, would make it all the more impossible to spot it with the usual body scanner."
Explosive experts at Britain's Porton Down biological and chemical warfare research center told MI5 that a sachet containing as little as five ounces of PETN when activated would blow "a considerable hole" in an airline's skin which would guarantee it would crash.
Dopo la sparata di Berlusconi contro l'Iran
Serata romana
Groundhog Day
ll Giorno della Marmotta (in inglese Groundhog Day) è una festa celebrata negli Stati Uniti e nel Canada il 2 febbraio.
La tradizione ha origine da credenze simili, associate con la Festa della Luce (il Candlemas Day) ed il Giorno del Riccio. Anche se la data viene spesso riferita come uno dei quarter day, si tratta in realtà di uno dei cross-quarter day.
Il primo Giorno della Marmotta venne osservato a Punxsutawney, in Pennsylvania, il 2 febbraio 1887.
La tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare il rifugio di una marmotta. Se questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l'inverno finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l'inverno continuerà per altre sei settimane.