Dopo avere spalato una tonnellata di neve per liberare l'ingresso della casa e il garage, mi metto alla finestra ad osservare gli alberi del giardino appesantiti dalla neve. Il fico si e' spezzato a meta' e per fortuna non e' caduto sulla casa ma solo sulla 'fence' che ci divide dalla abitazione del vicino. I rami degli altri alberi sono al limite di rottura. Un solo albero sembra non avere riportato alcun danno per le storiche nevicate che si sono succedute nelle ultime settimane: il salice piangente. E questo ci riporta ala memoria la leggenda che ci raccontava il maestro di judo Ishi quando tanti anni fa introduceva i suoi corsi nella palestra fiorentina Jigoro Kano.
Un samurai giapponese si dilettava, (anche lui), ad osservare la neve che cadeva e copriva i rami degli alberi. Molti sotto il peso si spezzavano e cadevano a terra. Il salice piangente man mano che aumentava il peso sui suoi rami li fletteva verso terra fino a che la neve precipitava in basso e il ramo poteva riassumere la sua posizione originaria.
Ed il samurai si mise a studiare un'arte marziale che si basasse non sulla violenza, ma prendesse vantaggio dalla violenza dell'attaccante per portarlo fuori equilibrio ed averne ragione. Questa sarebbe la leggenda della nascita del judo: "The way of gentleness". Non e' sicuramente vera perche' il judo e' una delle tante arti marziali, certo la piu' recente codificata nelle sue tecniche dal maestro Jigoro Kano (1860–1938). Ma la storia del salice piangente e del samurai fa pensare che la violenza e l'attacco non sempre pagano, nonostante il parere contrario infuso nei film di azione di Hollywood. Del resto non ci voleva il samurai per tramandare questo principio. Basta pensare agli Orazi e Curiazi. Nella tenzone tra Roma e Alba Longa due dei tre fratelli Orazi furono uccisi. Il terzo uso' l'astuzia, si mise a correre verso Roma. Raggiunto alle spalle da uno dei tre Curiazi, si volto' improvvisamente e lo trapasso' con la spada. Ricomincio' a scappare. Gli altri due Curiazi che erano feriti alla fine caddero a terra e l'Orazio ebbe modo di ucciderli con facilita'.
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