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Snowmageddon

Il Presidente Obama ha definito il blizard che si sta abbattendo da ore sulla Capitale degli Stati Uniti come 'snowmageddon', riferendosi a Armageddon, la battaglia finale tra i re della Terra contenuta nell'Apocalisse. E, a parte la evidente esagerazione, questa seconda storica nevicata nel giro di trenta giorni, sta battendo tutti i record nella regione.Le statistiche dicono che un precedente simile si e' avuto solo nel 1922.
Le autorita' statali e del Governo DC raccomandano da giorni alla gente di non uscire da casa, di non avventurarsi con la macchina nelle strade a meno che uno abbia delle emergenze. In questo caso l'automobilista deve avere con se' uno 'snow kit' che comprende coperte, torce elettriche con batterie di ricambio, acqua, alimenti proteici, radio con generatore a manovella incorporato.
Ed anche in questa occasione a farne le spese sono centinaia di migliaia di cittadini che sono rimasti senza energia elettrica a causa della caduta dei rami carichi di neve sui cavi dell'energia che in America sono quasi sempre esterni e mischiati a quelli della televisione e del telefono. Oltre ai trasformatori ad olio, anch'essi appesi in cima ai pali stradali.
Si tratta di uno scandalo di cui Obama dovrebbe farsi carico perche' non e' concepibile che, ad esempio, in una citta' come Washington, la capitale della Federazione, la messa in trincea dei cavi elettrici e telefonici sia riservata solo ad una porzione minima del centro, mentre strade caratterizzate da case prestigiose si presentano a chi guarda il cielo con una tela di ragno di fili, cavi, tiranti. Si aggiunga che la falda acquifera a Washington e' molto superficiale, per cui le radici degli alberi non affondano nel terreno ma sono in genere orizzontali e la stabilita', quindi, dei tronchi e' all'insegna della precarieta'. Il cittadino europeo abituato a vedere anche in piccoli centri di provincia l'uso delle trincee per contenere i cavi della distribuzione elettrica, si chiede per quale motivo negli Stati Uniti si debba assistere a questa ulteriore contraddizione. La risposta e' che non si deve disturbare il manovratore, ovvero le imprese di distribuzione dell'energia elettrica, per le quali la realizzazione di impianti in trincea risulta piu' costosa rispetto a pali, fili, tiranti, trasformatori appesi. E chi se ne importa se al momento in cui scriviamo sono 217 mila le persone senza riscaldamento, senza la possibilita' di cucinare, lavarsi con acqua calda. Cosa volete che gliene importi alle aziende elettriche se le famiglie sono costrette a prenotare stanze negli alberghi che sono aperti per mettere al caldo anziani parenti. Tutto funziona secondo il motto: "Aiutati che Dio ti aiuta". Nel qual caso Dio e' il mercato. Infatti, solo negli stati americani che sono caratterizzati da inverni rigidi si vendono a decine di migliaia i generatori elettrici, settore nel quale la fanno da padrone i soliti asiatici specializzati nella produzione di auto, scooter d'acqua, quadruple, fuoribordo e via citando.
Chi scrive ricorda con terrore una analoga tremenda nevicata che copri' Washington nel 1996. In quegli anni era ancora in sella alla amministrazione comunale della Capitale un sindaco, Marion Barry, che doveva finire in galera per uso e spaccio di crack. Questo personaggio fece pulire dalla neve solo le strade della sua area, infischiandosene del resto della citta'. Oggi a capo del governo del Distretto di Columbia c'e' Adrian Fenty, giovane avvocato nero che ha organizzato per tempo gli interventi delle squadre antineve. Bravo, signor Sindaco. E ci saluti la sua Mamma (italiana).

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