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Franco Franceschi commenta:
Carissimo Oscar, la situazione non mi può stupire.
La guerra è una pratica anacronistica legata ad altri tempi, o ad altri luoghi. Nel mondo attuale, nella nostra civiltà, che erroneamente viene definita "occidentale" mentre ormai riveste gli 8/10 del Pianeta, dove, bene o male, quasi tutti vivono in una casa ed hanno un pasto un paio di volte al giorno, dove nessuno uccide più con le proprie mani nemmeno gli animali, dove non si è abituati a veder morire il prossimo se non di malattia, ebbene in questo mondo prelevare ragazzi dal college o dal lavoro o anche dalla disoccupazione ed inviarli in un mondo dove uccidere ed essere uccisi è una regola quotidiana di vita, dove non si combatte una guerra come sempre la si è immaginata, con il nemico che ha la sua divisa ed i suoi ideali diversi dai nostri, ma una guerra combattuta da uomini senza divisa, da donne, da bambini. Uomini donne e bambini che sono il tuo nemico e che devi abbattere e che rimarranno, morti, davanti agli occhi di questi ragazzi del college, del lavoro, della disoccupazione, nei loro sogni e nella loro coscienza per sempre.
Questa guerra non si potrà mai vincere con le armi perchè nessuno sa contro chi la sta combattendo ed un nemico che non si conosce è invincibile perchè mai sapremo se lo si è sconfitto e sempre il suo fantasma aleggerà fra di noi. Questa guerra si può vincere solamente inpiegando gli stessi mezzi ma in scuole, ospedali, prodotti agricoli, mezzi agricoli... da regalare alla popolazione e non ai suoi governanti. Così facendo quello che oggi è il nostro nemico diventerà il nemico della popolazione ed essa stessa se ne sbazzerà.
Questa guerra si vincerà anche impiegando le medesime risorse per difendere meglio il nostro territorio, le nostre città. Meno cannoni e più intelligence. Ma poi i generali come potranno continuare i loro sciocchi e criminali war games?
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