Uno arriva a Roma da Bangalore dopo 13 ore di volo felice di trovarsi di nuovo a casa sia pure per qualche giorno prima di ritornare negli States.
Kushanata, questo il nome del taxista che ci ha condotto all'aeroporto alle undici di sera, ha guidato come un pazzo in mezzo al traffico di pazzi e incoscienti che suonano quando si trovano al rosso perche' biosgna passare lo stesso. Abbiamo rischiato di investire uno scooterista che si era infilato tra un bus e la nostra macchina. Pochi millimetri. Ci siamo lasciati alle spalle i cumuli di immondizia nei quali pascolano le vacche sacre e che di notte vengono incendiati producendo nuvole di diossina.Ci siamo lasciati alle spalle un'India composta da 450 milioni di individui su un totale di un miliardo e trecento milioni. Quell'India e' riuscita a entrare nel novero delle prime otto nazioni industrializzate. Il resto continua a sorpavvivere in qualche modo. Ma nella capitale dell tecnologia, dove le principali aziende americane e europee hanno da tempo creato i loro campus dalle costruzioni avveniristiche, si respira voglia di intraprendere, di darsi da fare, di inventare, nonostante la polluzione atmosferica e i contrasti perenni culturali e religiosi.
A Roma ritrovo l'immondizia nelle piazzole della Cassia Bis e sulle rampe di accesso del raccordo. Perche' nella capitale del mondo carte e cicche, bottiglie di plastica e pannolini del pupo si buttano fuori del finestrino. Il traffico fa concorrenza a quello indiano. A Roma gli amici che ci invitano la sera e offrono un cibo che finalmente ti concilia con la vita dopo tanto mangiare speziato indiano, si esibiscono nel salmodiare la stessa cantilena udita un mese fa prima di andare nell'India del sud: tutto va male, che disillusione Monti, che schifo il PD che ha bocciato Prodi il suo fondatore, non si sa dove sbattere la testa, questi grillini sono buoni solo a fare casino (altra disillusione), la speranza Renzi e' ancora li' che passa da una televisione all'altra, abbiamo dovuto confermare un ottantenne al Quirinale (meno male che Giorgio c'e'), si continua a blaterare sulle passate esibizioni sessuali di Berlusconi. Ma i problemi dell'Italia sono altri.
Ed a questo punto ti viene voglia di riprendere un volo per Bangalore perche' senti che ti mancano le vacche sacre (a quattro gambe), che brucano nella monnezza. Quanto a quelle a due gambe che pascolano in Italia, di produzione nazionale e internazionale, il numero e' crescente stando alle riviste di gossip e a quanto si vede entrando in citta' dalla Salaria.