Mi controllano il telefono
Tutti i media sono all'assalto di Obama perche' si e' scoperto che milioni di persone sono sotto intercettazione quando telefonano. Anche chi scrive. Soprattutto i movimenti di sinistra gridano al complotto anticostituzionale, all'attentato alla privacy, al fatto che cosi facendo Obama si e' messo in scia con quanto per anni fatto da George W. Bush.
Resta da dire che, come recita il proverbio "non si puo' avere la botte piena e la moglie ubriaca". Il recente attentato di Boston ad opera dei due fratelli ceceni (ma sembra che dietro vi sia un'organizzazione piu' consistente) ha posto in evidenza come l'America sia sempre sotto schiaffo.
Il terrorismo esterno ed interno e' entrato a far parte, purtroppo, del nostro DNA domestico. A questo si aggiungano i fuori di senno che pullulano nella societa' americana, quelli che hanno perduto il lavoro e vogliono rifarsi nei confronti della soceta' opulenta, gli appartenenti a movimenti di estrema destra che si allenano con i mitragliatori da guerra nelle anse dei fiumi (e qualcuno anche puntando sulle autostrade) auspicando il ritorno di un Hitler che levi di mezzo l'odiato negro, e via citando.
Bene: che dobrebbe fare l'amministrazione Obama se non cercare di catturare ogni indizio, anche telefonico, che possa portare alla scoperta di qualche complotto o azione violenta?
E del resto che i miei telefoni siano sotto controllo dello FBI o di chi volete voi, a me non puo' interessare di meno perche' il contenuto delle mie conversazioni non e' certo compromettente in termini di difesa dello stato.
Se siamo in guerra, come dicono i francesi, e' bene usare la guerra.
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Il sesso dei supergenerali
Una dozzina di supergenerali e ammiragli e' stata posta sotto inchiesta dal Parlamento americano per il fatto che negli ultimi anni stanno crescendo gli assalti sessuali ai danni delle donne soldato.
Le accuse mosse dalle senatrici del Congresso agli imbarazzati topgun, abituati a maneggiare migliaia di uomini e armamenti sui teatri di guerra ma incapaci di nuotare nelle infide acque della politica, mettono in evidenza l'eterno problema che agita da sempre le menti e le coscienze di chi organizza eserciti.
Senza risalire ai secoli in cui la prima preda delle armate erano le donne (a cominciare dal ratto delle Sabine), basta riferirsi alla seconda guerra mondiale ed alla scia di stupri che le truppe marocchine hanno lasciato in Italia, proseguendo la tradizione secolare di "Mamma, li turchi".
Ricordo quanto riferitomi da un ufficiale italiano che accenno' al fatto che in Africa orientale i comandi ogni tanto importavano un certo numero di prostitute. Venivano allestite delle camerate dove i militari in paziente attesa e con i pantaloni calati attendevano il loro turno.
Le navi ospedale adibite all'aleggerimento della tensione morale e fisica delle truppe di vari eserciti ne erano e forse sono una realta'.;
Purtroppo lo scorso anno sono stati denunciati 26mila casi di sexual harrassment (che include barzellette, allusioni oscene, palpeggiamenti) sino ad arrivare a circa 3700 assalti sessuali denunciati.
I grandi generali e ammiragli sono stati grigliati dai membri del Congresso per avere considerato con bonomia queste situazioni. Senza parlare di quegli alti ufficiali che a loro volta venivano coinvolti in episodi di aggressione sessuale.
La bomba erotica e' sempre con la miccia accesa negli eserciti.