Il parroco di Baia Sardinia e' un tipo originale che infioretta le sue prediche con pesanti riferimenti all'attualita' ed al sociale. Negli anni scorsi siamo stati costretti a subire le sue manifestazioni di affetto per Berlusconi giudicato l'uomo migliore del creato.
Oggi che le azioni del cavaliere sono in netto ribasso ci ha elargito nella messa del 1 settembre (ore 19) un grato riferimento allo scheicco del Qathar che ha portato in Sardegna un miliardo di dollari. E del resto, ha aggiunto, che differenza c'e' tra Allah e il nostro Dio?
Poi, tra la sorpresa, generale, ha sostenuto che gli scontri fratricidi tra sunniti e sciiti in Iraq sono colpa dell'America.
Al termine della Messa abbiamo avvicinato il sacerdote che gigioneggiava con alcuni fedeli. Gli abbiamo detto che non e' accettabile che un prelato diffonda simili affermazioni dal pulpito durante la celebrazione di un rito domenicale. Abbiamo aggiunto che le sue idee e' libero di esporle al bar Sport di fronte ad un bicchiere di vino ma non in una chiesa. Quanto alle morti generate dagli scontri quotidiani tra le due componenti del mondo musulmano queste si susseguono purtroppo da centinaia di anni, dopo la morte di Maometto. Attribuire la responsabilita' di questi eccidi all'America e' un comportamento inqualificabile.
Il parroco di Baia Sardinia ha creduto di cavarsela con qualche ironico "Viva l'America".
Considerato che spesso questo sacerdote ricorda di essere stato un missionario, ci chiediamo se non sia il caso che il suo vescovo si adoperi per rimandarlo a fare pastorale in qualche nazione dove c'e' veramente bisogno della sua energia. I frequentatori della chiesa situata ai margini della Costa Smeralda hanno ben altro cui pensare e vogliono qualcuno che li faccia pregare. I comizi lasciamoli ai politici di professione e ai talk show.
Inutile dire che l'intervento del sottoscritto e' stato stigmatizzato dalla consorte, fervente praticante, per la quale un prete e' sempre un prete.