(La Gazzetta dello Sport)
A Wembley trionfo azzurro ai rigori dopo l'1-1 al 120': Donnarumma eroico su Sancho e Saka
dal nostro inviato Marco Pasotto11 luglio - LONDRA
Football is coming home. Ma certo, lo possiamo cantare, anzi urlare senza rischiare la lesa maestà. Perché il calcio è di casa anche in Italia, ed è una bellissima casa tutta azzurra. Siamo sul tetto d’Europa, ci torniamo sotto gli occhi del presidente Mattarella a distanza di 53 anni e lo facciamo nel giorno esatto del 39° anniversario del trionfo mondiale in Spagna: non potevamo mortificare una data simile. Il trionfo arriva ai rigori grazie a una nuova impresa di Gigio Donnarumma, che mura gli inglesi due volte dopo l’1-1 (gol di Shaw e Bonucci) dei supplementari. Sì, li abbiamo fatti azzurri e lo abbiamo fatto a casa loro, di fronte a sessantamila tifosi scatenati per 120 minuti. I Tre Leoni sono stati domati, li abbiamo trasformati in cuccioli, e Mancini è riuscito a fare tutto questo divertendosi e facendo divertire per un mese intero. I tifosi, certo, ma soprattutto i suoi ragazzi. Abbiamo vinto da protagonisti, e non da opportunisti come spesso siamo stati (e siamo) accusati di essere: è questo il merito più grande.
MATURITÀ—
Siamo stati più forti degli auguri della Regina Elisabetta, dell’incitamento di Boris Johnson e dell’in bocca al lupo telefonico di Tom Cruise, perché la mission impossible stavolta l’hanno portata a termine attori italiani. Un Europeo cavalcato da protagonisti dall’inizio alla fine, in cui abbiamo vissute tante vite: quella dello strapotere tecnico-tattico e del divertimento, poi della sofferenza e infine della maturità di andarsi a prendere la coppa a casa degli avversari, in uno stadio vestito tutto di bianco. Mancini corona un percorso virtuoso iniziato tre anni fa e completato in tempi eccezionalmente rapidi, regalandoci un titolo che oltre ad arricchire la sala dei trofei di Coverciano ha il merito di rilanciare un’intera nazione sotto tutti i punti di vista. È il marchio Italia che torna a brillare, con un popolo che ha riscoperto la felicità di riabbracciarsi. Vittoria sportiva, economica e sociale.
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