Dicono che in la' con gli anni si vive molto di autosuggestione. Ma questa nuova esperienza Italica dopo vari decenni d'America mi fa pensare che forse qualcosa sta cambiando in meglio nella mia patria di origine, la bellissima Italia.
Perché vedi: a Washington, per esempio, si vive nel rispetto totale imposto dalla cultura del 'please', prego. Che poi spesso sconfina nel 'it's not my business', questo non è il mio lavoro, per cui arrangiati.
Se, ci aggiungi anche la diversità culturale mi sono reso conto che talvolta parlando con persone che realizzavano che ero uno straniero, dato che il mio inglese non è mai riuscito a raffinarsi, determinava sempre un certo irrigidimento in chi avrebbe dovuto darmi una risposta.
Adesso in Italia, sembra che le cose siano un po' più addolcite rispetto alle mie precedenti e decennali vite vissute, soprattutto a Roma.
Sarà forse che l'Italia mi è rientrata sotto pelle e quindi mi sento più tranquillo.
Ho notato per esempio che il traffico nell'ampia area di Roma Nord dove mi sono trasferito non è più all'insegna della violenza dell'uno nei confronti dell'altro ma, addirittura se ti vedono in qualche difficoltà ti lasciano il passo, cosa incredibile solo qualche anno fa.
Ripeto: sono forse delle impressioni troppo leggere e superficiali.
Sembra quasi che il cosiddetto guardarsi in cagnesco stia subendo delle mutazioni.
A proposito del cagnesco: ho un gatto che si chiama Artù ed è un gatto indoor. A causa di una esperienza scioccante che ha subito a Washington.
Anni fa si è avventurato nel nostro backyard e gli è andata male perché stava piovendo a dirotto, lui si è arrampicato in alto su un albero da cui non riusciva a ritornare giù a terra.
Ha passato ore sotto quella pioggia aggrappato a un ramo.
Alla fine dopo molti tentativi di recuperarlo con lunghe scale ho deciso che bisognava chiedere aiuto ai vigili del fuoco i quali (sia ben chiaro) non si muovono per recuperare gatti.
Ho detto a mia moglie e a mia nuora di andare comunque alla vicina stazione dei pompieri e mettersi a piangere per vedere se in qualche modo li commuoveva. Ci sono riuscite perfettamente.E i vicini di casa si sono meravigliati quando è arrivato il grande truck dei pompieri.
L'unica soluzione per salvare la faccia a tutti è stata quella di scuotere fortemente albero e il ramo facendo cadere Artù in un grande coperta che tenevamo stesa in modo da attenuare la caduta senza danni al nostro amato gatto.
Artù è venuto con noi in Messico ed ora in Italia. Sottoponendosi a tutta la trafila dei passaggi di sicurezza e doganali, suscitando sempre grande ammirazione per la sua bellezza.
Nella nuova casa, passa le ore dietro alcune grandi finestre che danno sul giardino.
Nei giorni scorsi era infuriato vedendo dall'altra parte del vetro un collega, nero, che si avvicinava alla nostra abitazione. Evidentemente perché già in contatto con mia moglie che doveva avergli dato qualcosa da mangiare.
Dopo qualche ora di arrabbiatura violenta nei confronti del vicino, Artu ha deposto le armi e adesso i due si guardano a lungo attraverso il vetro.
Mettendo a repentaglio, non solo la definizione di guardarsi in cagnesco ma anche il fatto che se si vuole basta poco per attenuare le proprie violenze immediate.
Ed è quello che sto notando in questa mia nuova vita italiana confortata dalla esperienza già fatta a Rimini, Milano, Siena e adesso Roma.
Forse l'Italia sta cambiando in meglio, nonostante i tanti immensi problemi che deve affrontare e che potrebbe risolvere.
Ed anche questa e' Italia
Oscar.
______________________________________________________
Amico mio,
si è vero gli italiani sono (con le dovute eccezioni che anche l’attualità ci mostra) ancora “brava gente” (guarda come c’è empatia per l’ennesima tragedia ambientale). La cosa veramente importante secondo me è che il “buon senso”, quella bussola che proviene dall’educazione e dalla liberalità , prevalga quanto più possibile sul “senso comune”, quello che ci vede molto spesso, di fronte a scelte importanti, pecore, burattini, liberti.
Ecco un bellissimo argomento di cui, finalmente, possiamo parlare de visu
Abbracci
Sandro
No comments:
Post a Comment