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Visto dal centro sinistra



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Commento a piu' puntate

Prima puntata

Oramai io non ci capisco piu’ niente. E quando accade questo faccio uno o piu’ passi indietro per cercare un punto solido su cui posso basare il processo logico che spero mi porti alla comprensione. Mi riesce bene per il lavoro che faccio. La ricerca scientifica non ha alternative al formulare ipotesi partendo da misure ripetute e statisticamente significative. Ricomincio quindi a guardare i risultati delle misure per poi ricostruire da li’ usando semplici nessi logici. . Ma quando cerco di attuare questo metodo per capire la politica italiana (e soprattutto italiana) non riesco a trovare il capo e sono molti i passi che devo fare in ogni direzione. Fondamentalmente perche’ non c’e’ mai un fatto. Nel senso che non c’e’ mai un accaduto che sia misurabile, dimostrabile. Il processo logico prevede che da un fatto si forma un opinione. Nella nostra politica l’opinione si forma su altre opinioni e non su fatti documentabili. Quando poi finalmente e spesso per puro caso si incontra una misura statisticamente significativa, quindi un fatto documentabile, forze misteriose agiscono per trasformarli in mezze verita’, complotti, inciuci (pettegolezzi) e cio’ che potrebbe soddisfare la logica diventa un “fatto di senso incompiuto”. Tutto si rimescola, tutto si riconfonde. Ed e’ cosi’ che nascono i Dell’Utri ed i Mangano (mafiosi per fatto ma eroi del loro tempo per propaganda ) o le D’Addario e le Noemi (mal costume per fatto ma mandrillate per propaganda) tutti comlpevoli a meta’. Peggio, leggi ad personam che violentano l’intimo piu’ profondo del senso civile e perche’ no, dell’italianita’, ma chi ci ha capito niente dei fatti addotti a giustificare la nascita di queste leggi? Alla fine pero’, un fatto che non puo’ essere sconvolto perche’ per natura nasce dall’insieme degli sconvoglimenti e sorge da un marasma di materia scritta e non dimostrabile, accettabile e non comprensibile e di tutto anche il viceversa, e’ che c’e’ un fattore comune che lega questi fenomeni: Berlusconi. Non credo sia una guerra del piu’ forte a danno dei piu’ deboli come dice Giorgio Bocca. Il motivo e’ perche’ il danno e’ per tutti, lui compreso. Oramai ha schiacciato tutto e tutti e se non esiste niente piu’ da schiacciare non esiste neppure piu’ lui. Credo che in Italia gli uomini come Berlusconi sono molto piu’ comuni di quello che si crede. C’e’ infatti un Berlusconi in ognuno di noi. Cio’ che ci accomuna e’ la strafottenza. Noi ce ne fottiamo di tutto, non ci interessa niente se non per soddisfare un momento di frustrazione che pero’ non ha niente a che fare con l’argomento di cui in quel momento ci stiamo interessando. Magari l’Inter ha perso lo scudetto e noi per sfogare combattiamo una lotta politica. E lo facciamo con lo stesso stile con cui si va allo stadio, Forza Italia... Ma in realta’ non ce ne frega niente. Berlusconi e’ come noi, e’ uno di noi. E lui fa il possibile per farcelo credere. Se ne fotte di tutto e di tutti e siccome noi lo sappiamo che siamo uguali glielo facciamo fare. Anzi ci fa comodo perche’ ci offre l’alibi per continuare a fare i furbi ed in piu’ si becca le critiche dei benpensanti. Tanto poi Dio ci pensa. E’ vero che Berlusconi e’ un uomo del popolo. Incarna l’italiano medio mediocre. La sua pura forza si basa su due elementi: 1) L’apparire cio’ che non si e’ purche’ rappresenti un di piu’ di cio’ che si e’... Ma chi in Italia, vestito di camice quale esso sia da medico o macellaio oppure con una uniforme, da ferroviere o da generale non fa il possibile per usare ed abusare del potere concessogli? E per apparire si fa sfoggio degli amci e degli amici degli amici creando catene cosi’ contorte che chi vuole conoscere l’amico che ha raccomandato il figlio dell’amico alla fine si arrende ad accettare l’evento come se fosse stata una grazia ricevuta, un divino intervento. Nascono i Picone e la dotta ignoranza nelle scuole con appellativi tipo: eccellenza oppure magnifico.


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Seconda puntata

2) La opportuna messa in loco e distribuzione delle fate ignoranti. Sono gli alibi che ci tirano fuori dai guai. Le scaricabarilate, le fuori-dalle-responsabilita’, i buchi delle cuffie attraverso cui scappare. Ma chi non ha goduto dei benefits del sei politico a scuola? Delle giustifiche false? Delle furbate, delle telenovelas invece dei telegiornales (oggi coincidenti per stile e contenuti). Il problema non e’ Berlusconi bensi’ e’ la gente italica. Troppo giovane per essere un popolo, troppo strafottente per nutrire il senso di civilta’ e troppo divisa per essere consapevole delle potenzialita’. Allora meritiamo l’invasione? Qualcuno che ci viene ad insegnare come ci si comporta? In Italia ne sono venuti in tanti ma mai nessuno e’ potuto rimanere. Ogni invasore e’ stato cacciato ed ogni dittatore e’ finito appeso. Gli italiani nel frattempo hanno maturato una caratteristica tramandata ai posteri da ogni generazione e che ci ha resi peculiari: la furbizia. Siamo tutti furbi e riusciamo a farla a tutti. Per noi farla franca e’ una missione di vita. Siamo cosi’ affezionati a questo modo di essere che ogni tanto, quando l’abitudine sopraggiunge, abbiamo bisogno di qualcuno che si erge a piu’ furbo di tutti, in assoluto per fregarci tutti. E’ uno stimolo per rispolverare la tecnica. D’improvviso un sussulto, Berlusconi ci ricorda chi siamo. Ed allora gli corriamo dietro per raggiungerlo e poi sorpassarlo... Ahhhh che bello, sono piu’ furbo io. A Napoli si chiama “Cazzimma”. Non ha niente a che vedere con oscenita’ anatomiche. Volete sapere cos’e’ la Cazzimma? Non ve lo dico! E questo e’ un esempio di Cazzimma. E mentre resti esterrefatto e confuso io faccio quello che mi pare architettando altri sotterfugi ed un altro escamotage. Ma non perche’ ho l’esigenza del campare. Solo perche’ ci devo riuscire a fregarti. Berlusconi e’ ormai alla fine. Insomma quanto ancora volete che campi. Guardatelo ora e confrontatelo al cavaliere di 15 anni fa. Ora e’ sempre incazzato... grida e si dispera mentre gli amici gli rubano il pallone. Si e’ voluto confrontare ed ha sfidato la furbizia dell’altra gente italica e sta pagando lo scotto generazionale. Per proteggere la sua furbizia ha dato le armi agli altri, i giovani, i suoi seguaci che ora le usano contro di lui. Finira’ presto e non sara’ scalpore, siamo sempre il paese del Gattopardo e morto un papa se ne fa un altro. Rimaniamo sempre noi, gente italica a consumare quello che resta fino all’esaurimento scorte. Questo e’ il punto: esaurimento scorte. Berlusconi ha accellerato un processo che in Italia era in atto da sempre. Le provviste sono scarse, sia intellettive che pecunarie. La cultura dell’individuo, che per alcuni indubbiamente raggiunge livelli altissimi, non si combina con in vivere quitidiano. Questo perche’ per vivere da furbi non servono i libri e per leggere i libri non serve la furbizia. Quello che mi spaventa e’ il dopo. Al momento chi riscuote piu’ successo sembra essere la Lega Nord e qui’ nascono i problemi. Alla lega non piacciono i furbi del sud, i maestri della cazzimma ma anche loro sono furbi, certo. Bossi ha festeggiato la sua laurea in medicina per ben due volte senza averla mai conseguita ed il figlio, il delfino declassato a trota, e’ stato bocciato quattro volte alla maturita’. Ma sono stati eletti. Rispettiamo l’espressione democratica del voto. Ma se sono stati eletti questi geniacci per rappresentare mi spaventa il pensiero di chi sono i rappresentati. Ad ogni modo sono stati eletti e loro sono quelli un po piu’ furbi. Ma la loro furbizia mi spaventa. Loro la furbizia la associano alla violenza e questo si che mi spaventa.

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Terza Puntata

E’ il sentimento nato tra quella gente che di scuola non ne ha sentito parlare se non dalla Gelmini e questo mi spaventa. E’ quella parte di gente italica che sceglie “di pulirsi il culo con il tricolore” e questo mi spaventa. E’ quella gente italica che si riempie la bocca con storie che raccontano di Dei padani superiori e ritiene gli stranieri che lavorano sui loro territori e producono il 10% del PIL, extra-comunitari figli di un Dio minore e questo mi spaventa. E quella gente italica che nasconde il federalismo dietro l’idea di un muro di tre metri che taglia l’Italia in due. Con questi Dei al governo si esercitera’ forse la peggiore forma di oppressione che per chi rimarra’ sara’ tradotta nella limitazione della liberta’ di essere furbi. Di cio’ di cui una ipotetica opposizione potra’ fare non c’e’ da preoccuparsi. Non ci sara’ opposizione ma solo altri furbi che grideranno parole incomprensibili e si agiteranno in maniera scoordinata, come sempre, come al solito, come da costruzione. Poi i furbi verdi, con gesta furbe e guizzi scaltri passeranno dalle ronde di quartiere all’esercito organizzato con cui annetteranno l’Austria, diventeranno amici dei cattivi storici e che ne so, rispolvereranno le foibe, tanto sono ad un tiro di schioppo e possono fare il tiro a segno dalla finestra di casa. E chissa’, forse ce la faranno anche a spezzare le reni alla Grecia se non ci riesce da sola. E questo si che mi spaventa. Ma non perche’ il piano puo’ riuscire anzi, sono certissimo che la Germania non si concedera’ mai a questi intrallazzi... Sono diventati troppo civili e dalle macerie di Berlino hanno costruito la capitale d’Europa e per quanto riguarda la Grecia e’ troppo a sud, al di la’ del muro. Mi spaventa il fatto che restera’ tutto tra di noi e ci saranno tanti vasi rotti su tante teste e tanti cocci da recuperare ma non ci sara’ colla ne’ bende. Le risorse sono scarse e sara’ una guerra tra poveri. La gente italica... Questo meraviglioso insieme di diversi genomi accomunati dal fenotipo chiamato “furbizia”. Ma ci siamo fatti bene i conti?

Hollywood discovers new Filipina star

From Carousel Pinoy Entertainment
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Los Angeles, April 24, 2010
Media contact: Mark Bridges
markbridgespr@gmail.com

Filipina actress Ria Mae Flores co-stars in the new Sci-Fi thriller AtlantisDown along with Hollywood star Michael Rooker(Days of Thunder, Mississippi Burning, Bone Collector, The 6th Day, Cliffhanger, JFK, Jumper),Greg Travis (Starship Troopers, Watchmen,Showgirls, Man on the Moon), and X-File starDean Haglund (X-Files, Spectres, The Lone Gunmen).

Flores was born in the Philippines, moved to the US at eleven. She was the youngest recruit through the Philippines Cultural Center in Manila studying dance and theater when she was only 3 years old. Her life was dedicated to the performing arts, so Flores made the move to L.A. two years ago. After countless auditions, her breakthrough arrived in September. Director and Producer Max Bartoli and Executive Producer Ethan Marten were casting their Sci-Fi feature film Atlantis Down both in L.A. and on the East Coast. They were looking for undiscovered talent. Flores’ name was floated past the two motion picture executives. At their request, Flores had her West Coast audition, and the digital files were sent East. The producers viewed Flores’ audition, and liked what they saw.

“We had been looking for a talented Asian actress with a different look for months,” – said Director/Producer Max Bartoli – “we were casting in L.A., and Richmond, VA and all of a sudden this girl came out of nowhere and amazed us. It was one of the best cold auditions I’ve ever seen. What really struck me were her acting instincts. Ethan and I looked at each other knowing we had found the right person for our character”.

“She was a real asset,” says Executive Producer Marten. “Ria’s gift immediately broke through during auditions. She was fresh, energetic, and real.” Marten adds, “Working with her has been an equal pleasure. The demands of this production were not easy on our actors. Producing a sci-fi is never easy, especially when you have to deal with a lot of special effects, CGI and 14-hour shooting days. Ria was marvelous on camera and on set.”Bartoli and Marten agree, The Filipino community can be proud of their soon-to-be breakout star. “This star will shine brightly for many years to come.”Atlantis Down will be premiered in August in L.A.

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Atlantis Down: Synopsis

2025 - the Shuttle has been relegated to glorified taxi. On a routine mission shuttle Atlantis encounters bursts of light shutting down its instrumentation leaving it adrift in space with rookie Astronaut Travis Black. The rest of the crew find themselves in the middle of a barren, desert wasteland. Crew members begin dying in bizarre ways. Travis comes to realize that he has been chosen to compete in some sort of galactic chess game.

For more information about Ria Mae Flores visit:
http://www.imdb.com/name/nm3201087/
http://www.facebook.com/riamaeflores
or call: Mark Bridges 818 386 8093

For more information about Atlantis Down visit:
www.maxamproductions.com
www.atlantisdown.com
Atlantis Down Facebook page

Occhio alle diete!

Chi si sottopone ad una dieta rigorosa corre seri rischi che vanno dall’attacco cardiaco, al cancro ed al diabete. È quanto emerge da un articolo pubblicato dal Psychosomatic Medicine Journal che si riferisce ad uno studio condotto dalla California University in San Francisco e dalla Minnesota University che hanno esaminato 121 donne che si sono sottoposte ad una dieta di tre settimane. Questi soggetti consumavano 1200 calorie al giorno a fronte di un apporto calorico normale di duemila. Nell’articolo si dice che i medici dovrebbero pensarci due volte prima di consigliare i propri pazienti di sottoporsi a diete drastiche. Secondo lo studio condotto dalle due università le persone che si sottopongono ad una dieta sviluppano un pericoloso ormone chiamato Cortisol che è collegato al rischio di molte patologie. In più, a rincarare la dose di pessimismo, il Cortisol sembra essere alla radice del recupero quasi immediato di peso quando la dieta viene interrotta.

I ricercatori hanno notato inoltre che quelli che sono a dieta soffrono di stress che viene collegato ai disturbi coronarici, alta pressione, diabete e cancro. Secondo molti medici piuttosto che sottoporsi a diete drastiche è meglio ridurre le calorie introdotte nell’organismo a 1500-1800 al giorno seguendo un programma di esercizi fisici.

Visto da destra

Egr. Dott. Bartoli,
sono veramente dispiaciuto per Lei che non sia caduto il Governo, come Lei sperava assieme al Dott. Sorgi, per lo scontro Berlusconi/Fini. Veramente stucchevole la storiella di Platone e discepolo!
Se non l'avete ancora capita, bisogna che vi rassegnate. Con l'opposizione che ci ritroviamo in Italia (PD & Co.), Berlusconi, salute permettendo, governerà a lungo. Ma non perchè gli Italiani sono scemi e lui li incanta con le televisioni, come vi piace affermare per mancanza di altri seri argomenti, ma perchè ci si fida più di lui che di tutti gli altri politici messi assieme. Quindi La invito a non rodersi il fegato al riguardo e prenderla con filosofia.
Cordialmente.
G. Pinza

Elvira Foti e Roberto Metro a quattro mani

Una standing ovation ha salutato Elvira Foti e Roberto Metro, i due pianisti siciliani che si sono esibiti nell'Auditorium dell'Ambasciata italiana a Washington.

E' il caso di dire: belli e bravi. Il repertorio dei due pianisti si e' basato sulle rapsodie ungheresi di Franz Liszt nella trascrizione originale a quattro mani. Tecnica e grande capacita' interpretativa. Il pubblico, costituito in prevalenza da americani perche' gli italiani non sono grandi consumatori di musica classica, ha vissuto una serata di grande livello artistico.

Complimenti al direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Rita Venturelli e all'Ambasciatore Terzi che ha voluto ospitare i due musicisti che, dopo Washington, si esibiscono alla Carnegy Hall di New York. Grande immagine per l'Italia.

Dialogo Platonico dopo lo scazzo tra Berlusconi e Fini

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Platone:
Fedone, mio carissimo discepolo. Finalmente mi ridai il calore del tuo abbraccio. Qui nell'Olimpo fa un freddo cane, le stagioni sono cambiate e Al Gore non ci azzecca nulla dicendo che c'e' il Global Warming,
Fedone:
Maestro sublime e portatore di ogni virtu'. Al Gore ha ragione perche' queste sono proprio le conseguenze del riscaldamento globale. Tifoni, terremoti, freddo, caldo. Proprio come nella politica italiana.
Platone:
Caro e ancor prelibato Fedone. Se alludi al piccolo contrasto tra il Leader Maximo italiano e il minuscolo Fini (parlo di altezza politica), beh: non mi sembra che sia stato un episodio sconvolgente.
Fedone:
Maestro: come potete sostenere una simile tesi? Milioni di italiani hanno potuto vedere le immagini registrate del diverbio tra i due che per poco finiva a cazzotti.
Platone:
Bagatelle della politica italiana. Qui in Grecia abbiamo ben piu' gravi problemi e se non ci danno qualche miliardo di euro finiamo in guerra civile.
Fedone:
Nonostante quello che afferma il ministro dell'economia italiano non e' che anche nella Penisola la situazione sia molto brillante. Ma torniamo allo scontro verbale tra i due: gli italiani si sono appassionati perche' si trattava del primo esempio su larga scala mediatica di un reality politico. E gli italiani che si appassionano da anni a vedere dal buco della serratura quello che succede in casa d'altri, si sono eccitati a vedere i due che questionavno di brutto avendo smesso i panni del soliloquio istituzionale.
Platone:
Comunque sia, la vittoria anche in questo caso e' andata al Cavaliere che ha dimostrato di essere il 'padrone delle ferriere'. E, siccome i soldi e la fatica oltre che la faccia, ce li mette lui ha tutto il diritto, di mettere in fila chi gli rema contro. E Gianfranco Fini da tempo gli sta remando contro.
Fedone:
Gia', perche' Lei esimio Maestro di ogni Virtu' dimentica che cosa hanno vomitato da anni i media del signor Berlusconi. Ricorda quando hanno messo in onda l'intervista a quel Gaucci, sponsor si fa per dire dell'attuale compagna del Presidente della Camera? E quando hanno pubblicato le foto dei paparazzi che avevano ripreso un momentino di intimita' della coppia con la compagna di Fini che verificava il livello dell'erezione della terza Autorita' dello stato? E tutti i pettegolezzi ed i tentativi di rivangare episodi poco chiari...Insomma un accanimento mediatico scandaloso.
Platone:
Ammetto che tra i due non corresse buon sangue a livello epidermico. Non c'era chemistry, come dicono gli anglosassoni. Ma resta il fatto che Fini ha giustificato il suo atteggiamento ostile nei confronti di Berlusconi sostenendolo con ridicole argomentazioni parapolitiche. Berlusconi sta facendo cose grandiose in Italia ed e' il miglior capo del governo non solo europeo ma mondiale. Per non parlare di quell'Abbronzato che l'ha lasciato su un marciapiede a Washington ad aspettare la macchina blindata per 40 minuti, tanto per fargli capire chi comanda nel mondo.
Fedone:
Questa poi: Obama che si mette a gestire anche il parco macchine. Posso comunque essere d'accordo con Voi, rubicondo Maestro, che nella reciproca contestazione a farci la figura del bamboccio e' stato Fini, perche' il Cavaliere incacchiato ha recitato molto bene la sua parte.
Platone:
E poi la giustificazione del suo atteggiamento: Fini vuole creare una corrente interna al Popolo della Liberta'. Ma quali correnti e spifferi?! Ha ragione il Berlusca: chi comanda e' Silvio e tutti gli altri devono stare a cuccia e ringraziare per la munificenza del Padrone che ad ognuno non nega un osso da succhiare. Anche Bossi l'ha detto chiaramente: Fini si deve dimettere da Presidente della Camera. E magari anche dal PDL cosi' trovera' ad attenderlo altri compagni di merende: Casini, Di Pietro e quel Bersani al quale pensavo con struggimento l'altra sera rivedendo il vecchio film Frankestein. Hai notato come la 'Creatura' gli assomigli in modo straordinario?
Fedone:
Mi sembrano cattiverie gratuite. Ma resta la domanda: e adesso che succede?
Platone:
Non succede alcunche'. Fini dopo la pessima figura resta sempre piu' solo, assiso sul suo scranno alla Camera. Tutti i suoi sono andati col Cavaliere, perche' gli italiani sono il popolo che corre sempre in aiuto del vincitore. Ed il Cavaliere continua a vincere su tutta la linea.


La realtà travolge la finzione

(da La Stampa di Torino)


MARCELLO SORGI

L’incredibile è avvenuto: sotto gli occhi dei telespettatori che seguivano in diretta, il partito di Berlusconi - quello del predellino di Piazza San Babila, il partito di plastica delle grandi adunate, delle «ola» e dei karaoke -, tutt’insieme s’è frantumato. Per la prima volta in tanti anni, Berlusconi e Fini non rispondevano più al copione prestabilito, litigavano veramente davanti a tutti, a un certo punto sembrava pure che stessero per menarsi.

E davanti a questo crudo squarcio di realtà, i ministri che li avevano preceduti con i loro discorsi di propaganda - le realizzazioni del governo, il progresso del Paese, il sogno da non spezzare - d’improvviso parevano, loro sì, pupazzi di cera.

Nessuno avrebbe mai previsto che la politica, quella vera, fatta di passione e di sangue, potesse fare irruzione anche nel Pdl. Così come nessuno avrebbe mai creduto che nel salone dove poco prima Berlusconi assegnava i posti alle comparse - raccomandandosi di riempire le prime file, perché i giornalisti, si sa, puntano le telecamere sempre sulle poltrone vuote - a un certo punto potesse volare la famosa «merda nel ventilatore», proprio quella di Formica ai tempi del vecchio Psi, e a sorpresa si potesse ricreare il clima unico del «catino» dei consigli nazionali Dc, dove il veleno dei capicorrente scorreva tra i sorrisi dei finti amici e la rassegnazione delle vittime predestinate.

Si dirà che l’occhio e la memoria del cronista fanno presto a illudersi su un ritorno impossibile della politica, tradizionalmente intesa, in un partito che rimane proprietà privata del suo leader-padrone, come hanno dimostrato ampiamente i risultati delle votazioni finali e l’umiliazione pubblica del dissidente Fini, tornato a casa con undici miseri voti nella saccoccia. Tecnicamente, quello del presidente della Camera oscilla tra un suicidio politico e il gesto di un kamikaze: se anche sperava, stringendosi attorno alla vita la cintura esplosiva, di cambiare qualcosa, dovrà ammettere che non c’è riuscito.

Ma anche Berlusconi a questo punto dovrà riconoscere di non potersi più considerare il capo carismatico e indiscusso della sua creatura. La sua idea che si discute e si vota, e poi tutti fanno e dicono quel che ha detto chi ha vinto, supera perfino il più autoritario centralismo democratico del vecchio partito comunista. E s’è infranta, quel che è peggio, nella libera rivendicazione del diritto al dissenso, al confronto tra diversi, alla possibilità di rimettere in discussione gli accordi e perfino di perseguire idee sbagliate e destinate a finire in minoranza, tipica dei partiti liberali.

Man mano che l’accartocciarsi della sua ennesima messa in scena si svolgeva sotto i suoi occhi, il Cavaliere - fatto inatteso - trasfigurava anche lui. Sì, quella di Berlusconi - un Berlusconi col trucco disfatto e fuori dai gangheri - non è stata solo la reazione di un padre-padrone, ma anche, miracolosamente, di un uomo e di un leader appassionato, che lotta perché tiene veramente alle sue idee, sa cosa vuole la sua gente ed è pronto a difendere fino allo stremo le sue posizioni.

Dopo quel che è accaduto, certo, è difficile dire come finirà. La previsione più logica è che da separati in casa i due cofondatori non andranno lontano, e presto finiranno a contarsi in nuove elezioni anticipate. A meno che - ma è una scommessa improbabile - non capiscano che quel che è successo, pur con tutto il carico di risentimento che ha lasciato, non è detto per forza che sia negativo. Dopo sedici anni di reality e di politica-spot, l’irruzione della realtà nel tempo di celluloide del partito berlusconiano dovrebbe spingere Berlusconi e Fini a fare i conti con se stessi una volta e per tutte.

Il Ministro Sacconi all'Ambasciata italiana di Washington

La carica delle donne in America

Secondo il Census Bureau sono di più le donne rispetto agli uomini che occupano professioni quali medici, avvocati, professori universitari. Le donne rappresentano il 58% dei giovani adulti in una fascia d’età compresa tra i 25 e i 29 anni che hanno una laurea universitaria. E tra gli adulti maggiori di 25 anni sono di più le donne ad avere conseguito un diploma di scuola superiore o una minilaurea. Queste percentuali sono in crescita tra le componenti bianche, nere ed ispaniche, mentre tra gli asiatici restano in parità tra i due sessi.

Questa ricerca dell’Ufficio del Censimento americano dimostra inoltre che quelli che hanno un advance degree guadagnano in media circa 89mila dollari all’anno, mentre coloro che hanno solo il diploma di scuola media superiore o una laurea breve (quattro anni) sono attestati intorno ai 31mila dollari che equivale negli Stati Uniti quasi al livello di povertà. A nessuno negli Stati Uniti viene in mente di farsi chiamare dottore dopo il college. Hanno diritto al titolo solo i medici o quelli che hanno conseguito un dottorato di ricerca il cosiddetto PHD, Doctor of Philosophy.

Mercimonio all'italiana

Riceviamo da un nostro Lettore di Milano e volentieri pubblichiamo

Caro Oscar,
Rispondo alla tua breve memoria sui risultati delle elezioni in Italia per confermarti che sei uno dei pochi a dire del disastro della Sinistra e di quello strano connubio tra ex-PC ed ex-DC. Le tue parole in merito sono incisive ed amare.
Da italiano Doc ho sempre amato il mio paese (come del resto tu), ma piango pensando al futuro. Da noi, qualunque coalizione vada al potere, miseramente crolla perche' sia l'opposizione politica avversaria sia l'opposizione interna (strisciante, subdola, foriera di forti interessi privati, massacranti ai fini di una stabile governabilita') rende impossibile la gestione del bene pubblico.
Per tradizione di famiglia e convinzione personale , odio ogni totalitarismo (fascista - che non ho vissuto, perche' all'epoca non nato - , o comunista - che non ho vissuto personalmente, ma ho visto svilupprsi nel mondo sovietico e parasovietico dei miei anni giovanili - ), il mio cuore ha sempre battuto a destra. Con l'avvento dell'Unto del Signore (il ns. Berlusca, che non ho mai amato) ho visto virare l'Italia a destra sempre piu' decisamente e via via dissolversi una sana e valida opposizione di sinistra. Non ho mai amato il Berlusca (al quale riconosco, pero', capacita' mediatiche e carismatiche non comuni), fautore di una discesa in campo politico per salvare in primis se stesso ed il suo regno. Da quando l' Unto e' sceso in campo, pero', la parte avversa e' andata via via nel panico. Al punto, poi, di allontanare dalla scena politica l'unica persona che e' stata in grado di batterlo e controbatterlo: ti ricordo che, malgrado le sue superdoti mediatiche, nel dibattito televisivo Prodi ebbe la meglio sul Cavaliere!. E le sconfitte del Professore nei suoi mandati di Governo sono piu' da ascriversi agli onori di "Baffetto & Company", che a quelli dell' Unto!
Adesso, poi, siamo alla farsa. L' idea piu' innovativa per mutare la storia della politica "mercimonio" italiana (venuta proprio dal Professore con le votazioni di segretari regionali, legati al territorio, ai quali demandare quella del Segretario nazionale) e' stata ferocemente bocciata ed avversata dagli stessi vertici del Partito ai quali e' stata rivolta dopo l'ennesima batosta elettorale (commentata ancora una volta come "confortante ripresa" per la fine del Berlusca). Eppure sarebbe stata la volta buona per rinnovare tutto, perche' la Destra avrebbe dovuto conformarsi ad essa (cosi' come fatto all'epoca della creazione del partito unico). Ma, ahime', poiche' proprio perche' sconvolgente tromba del peana del "tutti a casa" per il gessato e granitico establishment, tutti hanno dato addosso al povero Professore, VOX CLAMANS IN DESERTO.
Caro Oscar, proprio perche' distribuisci il tuo giornale in 21.000 copie (sono tante!), t'invito a spendere qualche parola per la (bocciata) proposta del ns. Professore, ultima "vox clamans" in un deserto di poverta' d'idee ove vige uno status quo che Destra e Sinistra amano perpetrare ad libidum con il gioco dell' "ammuina".
Un cordiale saluto
Aldo

Le baruffe chiozzotte nel PDL

Leggiamo con un misto di sorpresa e di divertimento i resoconti della stampa italiana sull'ultimo confronto all'arma bianca tra Berlusconi e Fini.
Nei prossimi giorni ci sara' l'ennesimo chiarimento ed e' facile prevedere che tutto si riassorbira' nel solito trantran (o tramtram com e' solito dire un nostro giovane e colto amico).
Perche' 'tertium non datur': Berlusconi (se mi e' consentita una espressione accademica) sta stringendo le palle a Fini che e' rimasto solo perche' i suoi colonnelli sono stati 'comprati' (politicamente, e' chiaro, Dio ne guardi) dal solito Cavaliere. Quanto a quei pochi che dovrebbero seguire il Presidente della Camera nella improbabile formazione di gruppi separati al Parlamento, ve lo immaginate un senatore o deputato che rinuncia a prebende sicure di fronte ad un futuro nero ed incerto nel caso in cui le intemerate di Fini dovessero portare ad elezioni anticipate?
Fini quindi e' messo male e sara' costretto a fare un tuffo carpiato doppio pur di mantenere un minimo di visibilita'.
L'ectoplasma opposizione (si fa per dire) balbetta e sta sull'Aventino a vedere che succede e non se la sente di andare in soccorso dell'ex fascista le cui intemperanze antiSilvio gli hanno creato da tempo la nomea di lebbroso.
'Panta rei', diceva il filosofo greco ed in attesa che si diradi la nube vulcanica anche questa nube politica sara' sostituita dal sol dell'avvenire berlusconiano.

Il Prmo Ministro norvegese bloccato dalla nube vulcanica

(Daily News) Jens Stoltenberg, the country's prime minister, was stranded Friday with thousands of other fliers at Kennedy Airport by a huge black cloud of volcanic ash that turned the skies over a large swath of Europe into a no-fly zone.

But that didn't prevent Stoltenberg from conducting the daily business of Norwegian government on Apple's newest gizmo in an airport lounge.

Nearby, British Airways passengers were fuming about the lack of information and complaining about shabby treatment.....Stoltenberg was later able to catch an overnight flight to Spain. In his latest Tweets, the intrepid PM reported he was riding in a car through southern Germany bound for a train that would get him closer to home.

Meanwhile, the monster cloud emanating from Iceland threatened to upend plans for President Obama and other world leaders to attend the Sunday funeral of Polish President Lech Kaczynski in Krakow.

Dimenticare al piu' presto i 29 minatori

La West Viriginia e uno degli stati piu poveri della Federazione. I recrutatori militari di giovani da mandare in Afghanistan e Iraq battono i piccoli centri di questa regione facendo balenare ai ragazzi (che bighellonano nei pub riempendosi di birra per annegare la depressione da mancato lavoro) sogni di gloria e soprattutto un rischio calcolato con vantaggi economici certi.
Nella contea di Raleigh dove si trova la miniera Massey Energy la settimana scorsa si e' verificato un incidente a seguito di una esplosione di gas metano con la morte di 29 minatori. I media americani hanno coperto per un po' l'agonia degli intrappolati, dei soccorritori e lo strazio dei familiari. Poi tutto e' andato in quarta pagina, perche' alle porte bussava il meeting sul nucleare organizzato dalla Casa Bianca con la presenza di 49 capi di stato.
E la sordina messa ai mezzi di informazione fa il gioco dei dirigenti della miniera. Meno se ne parla e meglio e'. Ma per fortuna ci sono ancora giovani che fanno giornalismo investigativo. E cosi sulla Charleston Gazette e' venuto fuori un articolo che dimostra come i dirigenti della miniera avessero da tempo assoldato stuoli di avvocati il cui unico compito era quello di presentare una raffica di appelli per ogni contestazione federale sul funzionamento e i livelli di sicurezza della miniera. Akcuni dei politici della West Virginia, il democratico Jay Rockefeller e il senatore Robert Byrd avevano piu' volte protestato per questo andazzo che impediva che fosse chiusa la miniera per apportare tutte le modificazioni ai sistemi di sicurezza. E sempre era prevalsa la filosofia del business: il carbone e' sempre piu' richiesto dalle centrali, anche se inquina. Ma chi se ne importa? Quello che conta e' fare business subito. E cosi' 29 minatori sono rimasti intrappolati nelle galleria e ci hanno rimesso la pelle. Alle famiglie daranno pochi soldi e presto la loro morte sara' dimenticata come si conviene in una nazione, l'America, dove tutto dura lo spazio di un mattino, i morti vengono sepolti in fretta e senza troppe lacrime e i sopravvissuti pensano a come sbarcare il lunario. La speranza e' adesso che il presidente Obama batta il pugno sul tavolo e faccia pulizia in questo marciume di lobbisti.

Sinite parvulos venire ad me.


Incontro un amico prete nella sacrestia di una chiesa in un quartiere popolare di una città toscana. Nome di fantasia Don Mario. La chiesa è piena di fedeli. Don Mario sta indossando i paramenti. Mi vede: baci e abbracci.

“Come stai?”, gli chiedo.

“Come vuoi che stia? Adesso mi considerano uno del branco, anche se io sono uno normale che non torce un capello a nessuno. In che situazione ci siamo messi.”

“Tutto questo interesse della stampa americana….”, continua Don Mario.

“E lo scarso interesse di quella italiana che parla dei preti pedofili solo perché trascinata per i capelli dagli articoli del New York Times.”

“Ecco. Allora diciamo che a sparare sulla Chiesa Cattolica sono gli ebrei che comandano i media di tutto il mondo e i massoni.”

“Questa poi”, rispondo. “Che c’entrano gli ebrei e i massoni? I fatti parlano chiaro.”

“Ma che il fenomeno c’era lo si sapeva da tempo…”aggiunge l’amico prete mentre finisce di indossare i paramenti.

“Ah sì? È vero, caro Don Mario. In Italia tutto si metabolizza. Basta riferirsi alle canzoni goliardiche o ai poeti maledetti del 200 per ritrovare in quei versi il fratacchione che attenta alla illibatezza della fanciullina o all’integrità del ragazzino.”

Il sacrestano suona la campanella e Don Mario entra in chiesa per celebrare la Messa, scrollando le spalle e sbuffando.

Al rientro a Washington DC leggo sulla edizione on line di Repubblica: “Lo scandalo pedofilia sui media non è altro che "un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi". A sostenerlo è il vescovo emerito di Grosseto monsignor Giacomo Babini, in un'intervista pubblicata dal sito Pontifex (che si presenta come un 'blog di libera informazione cattolica', e viene definito 'tradizionalista' da alcuni e "ultrà' da altri).” Il vescovo emerito strattonato dalle gerarchie ecclesiastiche si è affrettato a dire che lui quelle frasi non le aveva mai dette. Tanto le bugie sono un peccato veniale. Povero Gesu'.

Da Washington a San Sano

Washington, ore otto del mattino. Squilla il telefono e sobbalzo nel letto. Mi sono addormentato all quattro perche' dovevo scrivere un paio di articoli per giornali italiani.
"Oscar, ci sei?" e' la voce di Federico Minghi che mi chiama da Siena con il suo inconfondibile accento.
"Certo che ci sono" - farfuglio con la testa impastata di sonno e di Melatonina per dormire. "Che e' successo, Federico?"
"Devi venire assolutamente: te, la tu' moglie, Max il regista"
"Venire dove, scusa?"
"A San Sano!"
"Ma io sono a Washington. Che ci vengo a fare a San Sano?"
"C'e' l'inaugurazione del nuovo ristorante. Una 'osa assolutamente fantasti'a. E te tu sei tra gli invitati scerti."
"Ti ringrazio molto per il pensiero. Ma io devo andare a Milano a insegnare al mio corso all'Universita' e poi devo prendere in carico una delegazione di americani che vogliono visitare Venezia, Ancona, Urbino, Rimini, Como....Insomma non ce la faccio."
Federico e' inflessibile e comincia sparare una supplica a raffica che, nonostante le brume mattutine che ancora obnubilano il cervello parzialmente sveglio, mi costringono alla resa.
Concordiamo che arrivero' il giorno dell'inaugurazione in tempo per la grande serata.
Ed anche mio figlio Max, il regista, arriva dopo poco da Roma.
Federico ci accoglie con calore, affetto e simpatia. Il tempo di metterci in 'business attire', giacca e cravatta, e ci avventuriamo nei saloni del maniero che Federico Minghi ha restaurato proiettando nel ripristino del rudere tutta la sua effervescente fantasia. A cominciare da quell'appartamento ricavato nella tinaia dove il tavolone centrale si apre, scoprendo un hot tub per la 'vino terapia' che fa impazzire gli americani, ma non solo.
Siamo in 230 provenienti da ogni angolo d'Europa ed il sottoscritto con moglie dagli Stati Uniti. La serata si snoda nell'assaggio di prelibatezze succulente che mettono in crisi la mia dieta, champagne d'annata, fritti raffinati al cartoccio, salami, finocchione, parmigiano stagionato. E poi una immensa torta finale che viene spolverata dagli astanti come se fossero ancora a stomaco vuoto. San Sano: occasione di incontri simpatici con gente di livello.
Notte nella suite della Torre ed il mattino successivo colazione insieme ad altri sopravvissuti e partenza per Venezia.
"Ma lo sai che strada devi fare per raggiungere l'autostrada del Sole?" mi chiede premuroso Federico Minghi al momento del commiato.
"Non temere", dico con una delle mie classiche rodomontate. "Ho il Tom Tom e in poco tempo saro' in autostrada."
Mal me ne incoglie: la gentile voce femminile che mi impone l'itinerario dal gps mi manda su strade secondarie. Mi tocca a percorrere itinerari per me sconosiuti della Toscana e solo dopo piu' di un'ora riesco a raggiungere la superstrada che mi porta a Firenze.
Ma guardando il bicchiere mezzo pieno e non solo quello mezzo vuoto, mia moglie ed io ci siamo immersi nella natura di questa splendida parte d'Italia, passando attraverso borghetti semi sconosciuti, a testimonianza di secoli di vivace cultura ed oggi meta definitiva per tanti americani facoltosi che trovano da queste parti un rifugio discreto alle loro depressioni ed all'ansia di vivere in una nazione, l'America appunto, che tutto omogenizza al livello piu'basso.
Grazie Federico Minghi da San Sano (Siena).
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Le elezioni italiane viste da Washington

Fanno un po' ridere i pochi giornali della sinistra italiana imbambolati nella ricerca di una giustificazione qualsiasi all'esito negativo delle urne nella recente competizione regionale. E fanno finta di non essersi resi conto che la sinistra in Italia e' un ectoplasma che appare e scompare, del quale sono indecifrabili i contorni e contro il quale le corazzate mediatiche del Cavaliere hanno avuto buon gioco.
Un 30% di aventi diritto al voto non e' andato alle urne. Ma in massima parte non si trattava del popolo della destra. Erano soprattutto gli intellettuali schifati, i medioborghesi annoiati, i giovani in cerca di identita' politiche.
Lo zoccolo duro del target che rappresenta da sempre il riferimento delle azioni imprenditoriali del Cavaliere in massima parte ha mantenuto fede alla sua promessa fondamentalista.
Chi vive in America sa bene che il consenso si conquista con i passaggi mediatici a raffica. E Berlusconi ha utilizzato, come sa fare con la sua prepotenza rivestita di vittimismo, non solo il suo impero televisivo e radiofonico ma anche i canali della RAITV.
Hanno votato centrodestra anche quelli che si sono turati il naso e tra una sinistra inconcludente, frammentata, incapace di offrire una reale sponda di consenso e il governo del 'presunto' fare hanno deciso di dare ancora una volta fiducia alle affermazioni del rodomonte milanese.
A gamba tesa e' entrato nella competizione il solito Vaticano favorito dalla scelta per il Lazio di una Emma Bonino della quale e' stato facile ricordare a piu' riprese le sue uscite blasfeme e abortiste.
Senza parlare poi del tremendo calo di immagine determinato dal sig. Marrazzo frequentatore di trans che ha fatto scattare la molla automatica del "Almeno Silvio va con le piu' belle donne d'Italia."
L'ectoplasma della cosiddetta opposizione era ed e' composto da un PD che farfuglia in maniera incomprensibile con il suo segretario Bersani, da una congrega di personaggi squalificati animati solo dal tradizionale 'cupio dissolvi' in cui la sinistra italiana eccelle da decenni, dalle punte Di Pietro e Grillo che con il loro pujadismo hanno contribuito a tenere alta l'immagine del Cavaliere secondo il motto mussoliniano "parlate male di me, ma parlate", e da quell'Arlecchino servitor di due padroni, al secolo Casini, che, nonostante i calci nei denti ricevuti dal Cavaliere, continua a praticare la politica andreottiana dei 'due forni'. E nei commenti riciccia il rimorso di avere fatto fuori Prodi, il solo che abbia battuto due volte Berlusconi.
Facile allora la previsione dei leghisti secondo cui alla scadenza di Napolitano sara' eletto Presidente della Repubblica il Silvio nazionale che nel frattempo sara' riuscito a modificare la Costituzione in senso presidenzialista "fasso-tutto-mi".
Auguri Italia.

Buona notte, popolo!



Riceviamo e volentieri pubblichia_________________________________________________________________

UN PÒ DEPRESSO, MA NON RASSEGNATO

L’esito di una elezione, nella nostra nazione assume, da anni aspetti tragicomici che agli occhi di osservatori stranieri non possono che dare l’immagine di una nazione superficiale, in cui il dono della dignità, che ogni uomo civile dovrebbe possedere viene messo da parte per grottesche convenienze. Il non ammettere le sconfitte e dichiararlo apertamente utilizzando spiegazioni alchemiche non è buona cosa, sia perché mette in confusione il cittadino che per coerenza delle proprie idee ha votato quel partito in cui ha militato, o meglio si è speso per anni quasi con ecumenica tenacia al fine di consentire una valutazione serena delle proprie idee (non ci si spende solo per convincere e far proselitismo; i risultati si hanno quando si consente a chi ti ascolta di valutare, di pensare e quindi decidere), sia perché una evidente bugia crea nell’opinione pubblica un qualcosa di risibile che ha un valore peggiore del disprezzo. Possono queste mie parole apparire pesanti, ma per un cittadino di età maggiore di 60 che ha vissuto e condiviso l’Italia antifascista leggendo Gramsci, Turati e seguendo l’onda di Riccardo Lombardi, rimane quanto meno indignato per il dire di colui verso quale ha riposto la fiducia politica. Se queste sono le premesse ci si rende conto che a meno di una svolta politica completa e totale nell’interno di quelle forze, che aimè si definiscono di sinistra, scivoleremo su un piano inclinato che ci porterà verso un punto di non ritorno, con la scomparsa della sinistra stessa.

Abbiamo vissuto una stagione i veleni. Nel palazzo ne è corso a fiumi. La sinistra che inizialmente si pone un programma concreto andando a scomodare Prodi già battuto in una prima esperienza di governo, non per ragioni puramente politiche ma dall’egocentrismo di un personaggio rifondatore di un comunismo per certi versi diverso da quello comunemente conosciuto, corteggiato dai media per il suo aplomb snob (nel senso latino dell’acronimo), nella follia megalomane, sfiducia un governo che bene stava operando con la scusa della finanziaria. In effetti come affermò Occhetto: “… Bertinotti si è assunto un ruolo, si è messo a fare la ruspa per sradicare l’ulivo, preparare il terreno di palazzo Chigi a D’Alema. Il suo obiettivo è cambiare l’humus su cui è cresciuto l’Ulivo. La crisi è stata ideata dentro la sinistra …..”.

Questa sinistra che vive la paranoia di un masochismo schizofrenico continua la sua strada incurante delle esperienze fatte. Si affida ai soliti che vivono in eburnei palazzi del niente ove si mestano strategie per questa o quella posizione di potere e secondo questa logica vengono sacrificati i vari segretari (3, circa in un anno) mentre l’ombra del grande genio onorevole D’Alema in arte Waterloo per le innumerevoli sconfitte in battaglie in cui l’arguzia strategica sembra comprenderla solo Lui, continua a dare consigli e sembra voler guidare un vapore senza carbone. Dov’è la sinistra vicina alla gente che si fa carico del grido di dolore di operai lasciati deteriorare in casse integrazioni? dove sono le lotte politiche parlamentari in grado di denunciare gli innumerevoli scivoloni di un governo di destra che coerentemente governa secondo le proprie logiche? Dove sono i grandi movimenti popolari promossi dalla CGL?, ormai abbandonata, perché non persegue interessi economici convenienti (Consorte non è il mago dei sogni del signor Waterloo, per non parlare del flop della banca del Salento etc.). I media hanno rappresentato il movimenti viola (NOBDAY) come un grande evento e poco hanno detto o hanno presentato della manifestazione della CGL a Roma. Quali sono le proposte, come intende contribuire nella soluzione di Termini Imerese ? (anche lì la pseudosinistra si è fatta rubare il tempo dalla destra di Miccichè e compari). Quali sono i piani di rilancio della piccola industria, sale della economia italiana? Ma veramente si crede che agli italiani possano interessare i gossip di Santoro (si dice, salvo il vero che guadagna 700.000 euro l’anno), o le donne del Presidente del Consiglio? (che in una Italia gallista passa per un gran ganzo meritorio di voto).

Preg. direttore “basta, non ne possiamo più, che ben vengano i Renzi e le Serracchiani, che ben vengano i Vendola (il Nelson che sconfisse lo stratega di Gallipoli), le fabbriche di NIKI, che si aprano le porte al popolo e si ritorni ad ascoltare. Ammettere la sconfitta con spirito critico è costruttivo. La Sinistra deve abbandonare la sete di potere per cui compete con il presidente del consiglio e rinascere pura ponendo al centro la motivazione per cui è nata “Etica e Lavoro” altrimenti, come raccontò Mastro Titta, dobbiamo dire con Leonida Montanari prima di essere decapitato, la cui colpa era la coerenza delle proprie idee: “buonanotte popolo!”.

Leonardo Di Cosmo

Siena

Dagli al licenziato in America!

Come denunciato dall’ultimo film di George Clooney le aziende americane per licenziare i propri dipendenti si avvalgono di societa’ esterne specializzate. E’ ora la volta del New York Times che mette in prima pagina una azienda che nel giro di otto anni e’ passata da una dimensione insignificante ad essere oggi il migliore consulente delle corporations piu’ importanti che vogliono rifiutare le richieste di sussidio dei propri dipendenti licenziati per alleggerimento di personale. Talks Corporation manda i suoi agenti a difesa degli interessi degli imprenditori che non vogliono sborsare quattrini agli ex dipendenti che chiedono sia loro pagato il sussidio di disoccupazione. Avendo ormai raggiunto il 30% dell’intero mercato, Talks Corporation viene accusata in numerosi stati della Federazione di abuso, falso, azioni volte a eliminare la cosiddetta rete di protezione che le persone espulse dal posto di lavoro hanno per sopravvivere per qualche mese. Ed anche questa e’ America.

Massoneria Illustrata


E' arrivato in redazione un libro dal titolo "Massoneria illustrata" La copertina porta una rielaborazione di una foto della basilica di San Galgano, vicino a Siena, quella col tetto sfondato. In quarta di copertina si legge:
"Osteggiata, temuta, rispettata. La massoneria e' un'antica istituzione le cui radici si perdono nella storia ma che ha assunto un ruolo fondamentale nella costruzione della societa' moderna a partire dall'inizio del Settecento. Tanti i pregiudizi anche alimentati dalla consuetudine di riservatezza - non segretezza - che contraddistingue i suoi appartenenti da oltre tre secoli. Nella vecchia Europa e in Italia in particolare, i massoni sono stati perseguitati da tutti i totalitarismi del Novecento e ancora oggi vengono spesso additati come causa di tutti i mali quando non si riesce a dare spiegazione agli eventi umani. Al contrario, nel mondo anglosassone, l'appartenenza alla massoneria e' sigillo che contradistingue la parte migliore del consorzio civile. In entrambi i sensi esiste ampia letteratura. L'intento di questa pubblicazione e' di affrontare l'argomento con canoni inediti, stimolando la curiosita' del lettore senza preconcetti, con approccio lieve, ma leggero."
Il libro illustrato efficacemente da Giulia Redi nasce da un'idea di Giuseppe Galasso e Roberto Rossi. Narra la storia di due amici Piero e Franco, il quale, ad un certo momento, di fronte all'accanirsi dei media sugli elenchi di presunti iscritti all'Istituzione si manifesta e fa conoscere all'amico gli aspetti veri di una realta' cosi' distante dai luoghi comuni di certa malastampa.
Il ricavato della vendita di questo interessante e originale volume verra' destinato alle Figlie della Carita' di San Vincenzo dei Paoli di Siena come sostegno alle loro insostituibili attivita' quotidiane in favore di chi ha bisogno. Massoneria Illustrata e' stampato da Betti srl e costa 12 euro.

l'indirizzo per chi volesse ordinarlo è:

ordini@betti.it