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Visto dal centro sinistra



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Commento a piu' puntate

Prima puntata

Oramai io non ci capisco piu’ niente. E quando accade questo faccio uno o piu’ passi indietro per cercare un punto solido su cui posso basare il processo logico che spero mi porti alla comprensione. Mi riesce bene per il lavoro che faccio. La ricerca scientifica non ha alternative al formulare ipotesi partendo da misure ripetute e statisticamente significative. Ricomincio quindi a guardare i risultati delle misure per poi ricostruire da li’ usando semplici nessi logici. . Ma quando cerco di attuare questo metodo per capire la politica italiana (e soprattutto italiana) non riesco a trovare il capo e sono molti i passi che devo fare in ogni direzione. Fondamentalmente perche’ non c’e’ mai un fatto. Nel senso che non c’e’ mai un accaduto che sia misurabile, dimostrabile. Il processo logico prevede che da un fatto si forma un opinione. Nella nostra politica l’opinione si forma su altre opinioni e non su fatti documentabili. Quando poi finalmente e spesso per puro caso si incontra una misura statisticamente significativa, quindi un fatto documentabile, forze misteriose agiscono per trasformarli in mezze verita’, complotti, inciuci (pettegolezzi) e cio’ che potrebbe soddisfare la logica diventa un “fatto di senso incompiuto”. Tutto si rimescola, tutto si riconfonde. Ed e’ cosi’ che nascono i Dell’Utri ed i Mangano (mafiosi per fatto ma eroi del loro tempo per propaganda ) o le D’Addario e le Noemi (mal costume per fatto ma mandrillate per propaganda) tutti comlpevoli a meta’. Peggio, leggi ad personam che violentano l’intimo piu’ profondo del senso civile e perche’ no, dell’italianita’, ma chi ci ha capito niente dei fatti addotti a giustificare la nascita di queste leggi? Alla fine pero’, un fatto che non puo’ essere sconvolto perche’ per natura nasce dall’insieme degli sconvoglimenti e sorge da un marasma di materia scritta e non dimostrabile, accettabile e non comprensibile e di tutto anche il viceversa, e’ che c’e’ un fattore comune che lega questi fenomeni: Berlusconi. Non credo sia una guerra del piu’ forte a danno dei piu’ deboli come dice Giorgio Bocca. Il motivo e’ perche’ il danno e’ per tutti, lui compreso. Oramai ha schiacciato tutto e tutti e se non esiste niente piu’ da schiacciare non esiste neppure piu’ lui. Credo che in Italia gli uomini come Berlusconi sono molto piu’ comuni di quello che si crede. C’e’ infatti un Berlusconi in ognuno di noi. Cio’ che ci accomuna e’ la strafottenza. Noi ce ne fottiamo di tutto, non ci interessa niente se non per soddisfare un momento di frustrazione che pero’ non ha niente a che fare con l’argomento di cui in quel momento ci stiamo interessando. Magari l’Inter ha perso lo scudetto e noi per sfogare combattiamo una lotta politica. E lo facciamo con lo stesso stile con cui si va allo stadio, Forza Italia... Ma in realta’ non ce ne frega niente. Berlusconi e’ come noi, e’ uno di noi. E lui fa il possibile per farcelo credere. Se ne fotte di tutto e di tutti e siccome noi lo sappiamo che siamo uguali glielo facciamo fare. Anzi ci fa comodo perche’ ci offre l’alibi per continuare a fare i furbi ed in piu’ si becca le critiche dei benpensanti. Tanto poi Dio ci pensa. E’ vero che Berlusconi e’ un uomo del popolo. Incarna l’italiano medio mediocre. La sua pura forza si basa su due elementi: 1) L’apparire cio’ che non si e’ purche’ rappresenti un di piu’ di cio’ che si e’... Ma chi in Italia, vestito di camice quale esso sia da medico o macellaio oppure con una uniforme, da ferroviere o da generale non fa il possibile per usare ed abusare del potere concessogli? E per apparire si fa sfoggio degli amci e degli amici degli amici creando catene cosi’ contorte che chi vuole conoscere l’amico che ha raccomandato il figlio dell’amico alla fine si arrende ad accettare l’evento come se fosse stata una grazia ricevuta, un divino intervento. Nascono i Picone e la dotta ignoranza nelle scuole con appellativi tipo: eccellenza oppure magnifico.


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Seconda puntata

2) La opportuna messa in loco e distribuzione delle fate ignoranti. Sono gli alibi che ci tirano fuori dai guai. Le scaricabarilate, le fuori-dalle-responsabilita’, i buchi delle cuffie attraverso cui scappare. Ma chi non ha goduto dei benefits del sei politico a scuola? Delle giustifiche false? Delle furbate, delle telenovelas invece dei telegiornales (oggi coincidenti per stile e contenuti). Il problema non e’ Berlusconi bensi’ e’ la gente italica. Troppo giovane per essere un popolo, troppo strafottente per nutrire il senso di civilta’ e troppo divisa per essere consapevole delle potenzialita’. Allora meritiamo l’invasione? Qualcuno che ci viene ad insegnare come ci si comporta? In Italia ne sono venuti in tanti ma mai nessuno e’ potuto rimanere. Ogni invasore e’ stato cacciato ed ogni dittatore e’ finito appeso. Gli italiani nel frattempo hanno maturato una caratteristica tramandata ai posteri da ogni generazione e che ci ha resi peculiari: la furbizia. Siamo tutti furbi e riusciamo a farla a tutti. Per noi farla franca e’ una missione di vita. Siamo cosi’ affezionati a questo modo di essere che ogni tanto, quando l’abitudine sopraggiunge, abbiamo bisogno di qualcuno che si erge a piu’ furbo di tutti, in assoluto per fregarci tutti. E’ uno stimolo per rispolverare la tecnica. D’improvviso un sussulto, Berlusconi ci ricorda chi siamo. Ed allora gli corriamo dietro per raggiungerlo e poi sorpassarlo... Ahhhh che bello, sono piu’ furbo io. A Napoli si chiama “Cazzimma”. Non ha niente a che vedere con oscenita’ anatomiche. Volete sapere cos’e’ la Cazzimma? Non ve lo dico! E questo e’ un esempio di Cazzimma. E mentre resti esterrefatto e confuso io faccio quello che mi pare architettando altri sotterfugi ed un altro escamotage. Ma non perche’ ho l’esigenza del campare. Solo perche’ ci devo riuscire a fregarti. Berlusconi e’ ormai alla fine. Insomma quanto ancora volete che campi. Guardatelo ora e confrontatelo al cavaliere di 15 anni fa. Ora e’ sempre incazzato... grida e si dispera mentre gli amici gli rubano il pallone. Si e’ voluto confrontare ed ha sfidato la furbizia dell’altra gente italica e sta pagando lo scotto generazionale. Per proteggere la sua furbizia ha dato le armi agli altri, i giovani, i suoi seguaci che ora le usano contro di lui. Finira’ presto e non sara’ scalpore, siamo sempre il paese del Gattopardo e morto un papa se ne fa un altro. Rimaniamo sempre noi, gente italica a consumare quello che resta fino all’esaurimento scorte. Questo e’ il punto: esaurimento scorte. Berlusconi ha accellerato un processo che in Italia era in atto da sempre. Le provviste sono scarse, sia intellettive che pecunarie. La cultura dell’individuo, che per alcuni indubbiamente raggiunge livelli altissimi, non si combina con in vivere quitidiano. Questo perche’ per vivere da furbi non servono i libri e per leggere i libri non serve la furbizia. Quello che mi spaventa e’ il dopo. Al momento chi riscuote piu’ successo sembra essere la Lega Nord e qui’ nascono i problemi. Alla lega non piacciono i furbi del sud, i maestri della cazzimma ma anche loro sono furbi, certo. Bossi ha festeggiato la sua laurea in medicina per ben due volte senza averla mai conseguita ed il figlio, il delfino declassato a trota, e’ stato bocciato quattro volte alla maturita’. Ma sono stati eletti. Rispettiamo l’espressione democratica del voto. Ma se sono stati eletti questi geniacci per rappresentare mi spaventa il pensiero di chi sono i rappresentati. Ad ogni modo sono stati eletti e loro sono quelli un po piu’ furbi. Ma la loro furbizia mi spaventa. Loro la furbizia la associano alla violenza e questo si che mi spaventa.

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