British Petroleum
pagherà entro i prossimi cinque anni quattro miliardi di dollari al dipartimento
della Giustiza americano per il disastro causato dalla fuoriuscita di petrolio
dalla piattaforma Macondo nel Golfo del Messico il 20 aprile del 2010 e mesi
seguenti. Quello fu il più grave incidente verificatosi nella storia dell’estrazione
petrolifera negli Stati Uniti e costò la vita a 11 tecnici che lavoravano sulla
piattaforma divelta dall’esplosione. Ma fu anche la causa di un inquinamento
delle coste di quattro stati americani. Si tratta del più imponente
risarcimento per un’azione criminale. A parte sono in corso processi contro tre
alti dirigenti della potente industria petrolifera britannica che lavoravano
alla soluzione tecnica del disastro. Un giudizio separato è stato intentato a
David Rainey, vicepresidente della BP, che ha mentito al Congresso americano
dicendo che dalla falla sottomarina del pozzo uscivano solo 5000 barili al
giorno di petrolio mentre la quantità accertata è stata di almeno dieci volte
superiore. La compagnia britannica dovrà pagare 525 milioni di dollari alla
Security Exchange Commission per avere dato informazioni fraudolente ai propri
azionisti. Se a queste cifre si aggiungono le migliaia di class actions
intentate dalle persone che hanno avuto danni a causa della marea nera, il
totale dei pagamenti della BP sarà di alcune decine di miliardi di dollari.
Nonostante questa notizia le azioni della BP sono salite a 40.30 dollari mentre la capitalizzazione di mercato ha
raggiunto i 128 miliardi di dollari. “La BP si merita questa multa record, ha
detto il deputato Edward J. Markey del Comitato per le Risorse Naturali del
Congresso, perché undici americani sono morti, ha mentito al popolo americano e
ha cercato di coprire le sue repsonsabilità.” Sarà difficile comunque che i tre
dirigenti tecnici sotto processo vadano in carcere. Quando nel 1989 la
petroliera Exxon Valdez si incagliò nelle acque dell’Alaska con un enorme danno
ecologico, il capitano Joseph Hazelwood, che era ubriaco al momento dell’impatto,
fu punito con una multa di 50mila di dollari e inviato ai servizi sociali.
La BP è il
principale fornitore del Pentagono. Ma gli analisti non credono che questa
sentenza influirà sulle commesse di fornitura e sui permessi ulteriori di
trivellazione che saranno accordati alla British Petroleum nel Golfo del
Messico. Del resto la BP ha 23mila dipendenti negli Stati Uniti che
rappresentano il 40% dei suoi investimenti.
BP si è dichiarata
disponibile a aumentare il livello di sicurezza dei suoi impianti e delle
aziende collegate.
Fino ad ora BP ha
pagato 14 miliardi di dollari per la pulizia delle coste e 9 miliardi nelle
cause dei privati e delle aziende danneggiate.
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Era
ora che, dopo il disastro, qualcuno pagasse. Maurizio.
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Carissimo Oscar
La B.P. non ha perso
niente in confronto al mega danno ambientale che ha provocato. Le tonnellate di
catrame sul fondo del mare dure come la pietra rimarranno ancora li ed i
gamberi ve li sognate.
I posti di lavoro
sarebbe bene che andassero a zappare la terra e salvaguardassero l’ambiente e
chi firmerà l’accordo con la B.p. è un delinquente e chi lavorerà per loro un
coglione. Altro che Matteo
il bambino prodigio.
Luigi Bianchi
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