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Forward!!! Four more years!!!!


Quando Barack Obama ha concluso il suo discorso alle 2 di notte ET in mezzo al tripudio delle migliaia di sostenitori che affollavano il grande piazzale di Chicago, mentre sui megaschermi si alternavano le immagini di folle festanti in altre citta' della Federazione, chi scrive ha provato un moto di commozione. Colpa forse dell'eta', dell'ora tarda, del bicchiere di prosecco bevuto con la moglie per festeggiare lla conferma di questo giovane presidente dai capelli ormai grigi. Forse perche' e' in questi momenti che si rivela la magia di una democrazia che, nonostante i tanti difetti, riesce ancora ad essere un esempio di come il popolo , nei momenti topici, riesca a prendere in mano situazioni contorte trovando una sintesi ai contrasti, risuscitando la voglia di stare insieme, ognuno con le sue particolarita' ma tutti insieme impegnati in un lavoro comune. Come ha detto Obama: bianchi, neri, ispanici, asiatici, pellerossa,uomini, donne, giovani, ragazzi, vecchi, ricchi, poveri, omosessuali e etero. Un crogiolo di razze e culture che esprimono tuttavia una dominante di fondo: l'appartenere alla piu' antica - democrazia moderna, che, nonostante il continuo mutare dei suoi stili di vita, nonostante i drammi attraverso i quali passa, riesce ad essere "unum e pluribus" come recita il motto latino sullo stemma americano.  La campagna elettorale e' stata una delle piu' feroci alle quali abbiamo assistito. Come abbiamo piu' volte scritto, lo scontro tra i due candidati, costato miliardi di dollari, e' stato condotto all'insegna dell'acrimonia che ha punteggiato le migliaia di video clip fatte passare infinite volte nelle televisioni locali. Le prime analisi condotte da CNN mostrano che Obama e' stato votato in maggioranza dalle donne mentre Romney ha avuto il 71 per cento dei voti dei maschi bianchi. E non mi si venga a dire che chi ha votato per il duo Romney-Ryan lo ha fatto perche' convinto dalla bonta' del programma presentato da questo ticket presidenziale. Il mantra recitato dal mormone era sempre lo stesso: "Abbiate fiducia in me perche' sono un imprenditore e so come si gestiscono le aziende." Ai sostenitori dell'ex governatore del Massachussets importava poco che questo profeta pagasse il 14 per cento di tasse rispetto al 35 pagato dalla sua segretaria. Oppure che avesse esportato migliaia di posti di lavoro in Cina, che si fosse augurato che l'industria automobilistica americana andasse in bancarotta, e via citando.Al fan di Romney interessava solo che fosse sloggiato al piu' presto dalla Casa Bianca quel nero, definito dalla propaganda repubblicana e del Tea Party ' socialista', affossatore del libero mercato, musulmano, nato sicuramente in Kenia, scimmia africana, pericoloso sovversivo che minava la supremazia bianca.
Adesso questa odiosa competizione elettorale e' giunta al termine. Ora si tratta di lavorare. Cominciando soprattutto a rimettere a posto i cocci di questa frantumata societa', insegnando di nuovo a tanti americani che fare politica significa trovare punti di accordo e di compromesso per raggiungere  obiettivi comuni a vantaggio della societa' per la quale i delegati del popolo sono stati scelti.
Facile a dirsi. Le tossine seminate in questi anni sono dure a essere smaltite.

PS:

Il pezzo che precede e' stato scritto alle 2:20 AM ET, subito dopo il discorso di Obama. 

Adesso sono le 8:49 AM ET e la Florida e' rimasta l'unico stato a non avere concluso il conteggio delle votazioni. Confermando cosi' la sua tradizione di stato della Federazione in mano alla peggiore risma di sindaci e autorita' di marchio repubblicano. Sono scattate centinaia di denuncie perche' molti seggi adibiti al "early vote" sono stati chiusi in anticipo, lasciando in strada migliaia di persone. La Florida e' conosciuta come 'il pene dell'America' per la sua forma geografica. Ma come tanti maschi soffre di 'erectile dysfunction'.
Quanto alla vittoria di Obama questa e' stata determinata dalle donne e dagli ispanici che sono ormai la componente culturale  di maggiore  espansione della societa' americana. Non averlo capito e' stata la condanna di Romney.
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Caro Oscar,
non hai idea della gioia nel vedere riconfermato lo stesso inquilino - e famiglia - alla Casa Bianca per altri 4 anni. Sono stato in apprensione e mi sono abbandonato con fiducia all'intelligenza di coloro i quali avevano a cuore il loro Paese.
Ora brindo idealmente con Te e spero di avere presto occasione di un incontro.
Grande abbraccio.
roberto (Belluno, Italy)
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C
aro Oscar,

grazie per il tuo commento "a caldo"; anche io quando ho appreso il risultato con la conferma di Obama ho avuto un moto di gioia.

In un mondo che si appresta a creare la razza unica tra 4-5 generazioni, dal melting pot nel quale i rossi, i bianchi, i neri, i gialli si fonderanno in una unica etnia (con i benefici del meticciamento che già tanti anni fa il mio Prof. Diego De Castro, docente di Antropologia e Demografia all'Università di Torino,  sottolineava come fenomeno genetico di "eterosi", portatore di miglioramenti), la rielezione del nero - musulmano Obama rappresenta il futuro, quello sognato dai grandi Padri che nel Settecento, in Europa ed in America, avevano fatto le moderne Rivoluzioni, e prima di tutte quella Americana, prima di quella Francese.

I creatori del Nuovo Ordine, da George Washington a Robespierre a Giuseppe Garibaldi, i Libertadores, come si dice in Latino-America, non hanno combattuto invano.

Ed anche in Italia la vittoria di Barak Obama sarà, credo, portatrice di buoni esempi: la cesura che si è creata tra il vecchio Bel Paese ed il nuovo Bel Paese che dovrà svilupparsi nell'immediato futuro, cioè la presenza -per certi versi anomala- di un Governo dei Tecnici, una Tecnocrazia, dovrà lasciare campo ad una finalmente più vera ed avanzata Democrazia (aristocratica, nel senso del governo dei migliori uomini, dei più intelligenti, onesti, abili ed incorruttibili).

Se oggi si concretizza il "sogno americano", i nostri giovani ci porteranno anche al "sogno italiano".

I have a Dream !!!

Dario

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Caro Oscar,
mi complimento anch'io per la rielezione di Obama.
Questa volta sono in pieno accordo con te.
Quando in un paese ci sono due o tre partiti al massimo si riesce a governare
in modo più costruttivo e senza tante dispersioni di energie.
Come tu ben sai, purtroppo in Italia non è così.
Un cordiale saluto
Salvatore (Genova)
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Caro Oscar, 
Obama mi piace poco. Romney ancora di meno per cui brindo anche io consolandomi al pensiero che il peggio non è mai morto. (Libia docet, Egitto docet). 
Un salutone 
Kathia (Roma)
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Grazie Oscar. Bellissimo il tuo "cattivo" commento a sangue bollente. Ma in Florida non ha poi vinto Obama? Sono stato contento anch'io della rielezione di Obama. TUTTO DIRE, NO? Un cordiale saluto.
Maurizio. (Torino)
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Hooray! Nancy   And also for the good Senate wins, as well.  But now both the Pres and the Republicans have to seriously figure out how they are going to govern together.
Nancy 
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Dear MoveOn member,
YAHOOOOO!! Thank you, thank you, thank you for everything you did to help reelect President Obama, send progressive champions like Elizabeth Warren, Tammy Baldwin, and Chris Murphy to Congress, and score other key victories down the ballot.
This is a victory for everyone who believes in a country and an economy that work for all of us, where the wealthy pay their fair share and everyone has the same rights—no matter what they look like or who they love.
We poured our hearts and souls into the fight. And together with our allies, YOU beat the money, YOU beat the dirty tricks, and YOU beat the lies.
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