"Quando uno si leva la corazza finisce che poi si commuove." A commuoversi insieme a Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, sono stati i tremila Fratelli massoni che hanno assistito al passaggio del "maglietto' tra questo imponente avvocato ravennate e il suo successore, il giornalista Stefano Bisi al termine della Gran Loggia, l'assemblea generale che si e' tenuta a Rimini.
I lucciconi spesso punteggiano le uscite di scena dei personaggi che hanno caratterizzato la vita italiana. Ma nel caso di Gustavo Raffi le lacrime che improvvisamente gli hanno inondato il volto bagnando la barba risorgimentale avevano un significato che andava ben oltre il proscenio.
Raffi quindici anni fa ha ricevuto in eredita' un Grande Oriente ridotto al lumicino per il tradimento di un suo Gran Maestro che era uscito dall'Obbedienza con migliaia di iscritti.
Raffi si e' rimboccato le maniche e con le buone ed anche con le cattive ha rivoltato come un calzino una Obbedienza massonica che stagnava nelle segrete stanze dei suoi templi, nella convinzione che essere Massone dovesse significare nascondersi e salvaguardare segreti rituali che poi sono pubblicati su centinaia di libri.
Una Massoneria immiserita dal fenomeno P2 e dalle altre varie camarille che periodicamente le venivano attribuite da un mondo mediatico capace solo di fare una stupida ironia per i grembiuli e gli altri paramenti indossati dai partecipanti.
Gustavo Raffi ha dovuto combattere all'esterno ed all'interno. Perche' molti cosiddetti Fratelli nulla hanno tralasciato pur di metterlo in difficolta'. Arrivando al punto di creare dei blog con sede a Taiwan che inondavano le caselle Internet di decine di migliaia di massoni con ingiurie e accuse infondate.
All'esterno il Gran Maestro Raffi ha deciso di andare allo scoperto, rendendosi disponibile con ogni mezzo a stampa, elettronico o su carta, per chiarire alla opinione pubblica quali sono i principi fondanti su cui si basa la piu' antica Istituzione che sta per varcare il trecento anni di vita. E lo ha fatto con grande impegno anche in questo suscitando le accuse di coloro che in Massoneria ci stanno per i pennacchi e le medaglie, ma non certo per rendere moderna una Istituzione che si propone laicamente di mettere l'uono al centro dei suoi lavori per farne un modello di riferimento per la societa' profana, ammalata a causa della caduta dei principi etico morali di base su cui deve fondarsi un futuro di armonia per le nuove generazioni.
L'impegno di Gustavo Raffi non era certo facile. Si trattava di ricostruire dalle fondamenta un modo di essere e di operare. Ma, soprattutto, bisognava dare un 'appeal' all'Istituzione che potesse consentire ai govani di avvicinarsi per ritrovare dei riferimenti morali distrutti dalla propaganda commerciale mediatica all'insegna del "Tutto si vende e tutto si acquista."
Il successo non si e' fatto attendere: il Grande Oriente d'Italia ha oggi 23mila aderenti e sono migliaia i 'bussanti' tra i quali vengono scoraggiati quelli che vorrebbero essere accettati per fare affari.
Un compito non facile quello di Raffi perche' la corruzione, il familismo che stinge subito nella consorteria fino ad arrivare alla connotazione criminale fanno parte purtroppo del nostro DNA.
Si potra' anche dire che quindici anni ai vertici di una organizzazione complessa sono troppi. Ma la Massoneria in Italia ha dovuto per oltre 150 anni combattere contro la predicazione avversa delle armate parrocchiali mosse dal Vaticano che hanno dipinto i suoi membri come le falangi di Satana. Nascondendo il principio dell'appartenza al Craft che si basa sul divieto di parlare di religione e di politica durante i lavori delle varie 'officine'.
Oltre cento Gran Maestri provenienti da tutto il mondo con le proprie delegazioni hanno testimoniato a Raffi ed al suo successore Bisi il riconoscimento per l'eccezionale lavoro svolto dal Gran Maestro uscente confermando con la loro presenza il principio di Universalita' dell'Istituzione che non e' un partito o una religione ma un modo per rimettere al centro della societa' l'Uomo. Un Uomo che nel Dubbio pone se stesso ed il mondo che lo circonda in un continuo processo di analisi e di verifica.
L'applauso dei tremila (che non voleva estinguersi dopo molti minuti) e' stata la conferma che Gustavo Raffi si e' ritagliato una pagina nei libri di storia. Con tanti auguri anche dagli Stati Uniti, paese fondato dai Massoni, per una lunga vita e per altri positivi contributi al miglioramento di una sfaldata societa' civile priva di orientamento.
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..un Vero Grande ..fratello..!
Umberto
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Grazie mio carissimo Oscar
Condivido appieno quanto da te scritto.
Thank you
Best regards
SdO
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Molto bello! Grazie! Con TAF,
Mircea
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Tutti i tuoi elogi nei confronti del G.O.I.
e del Sig. Raffi mi sembrano
immeritati e anche fuori
luogo.
La Massoneria in Italia
è sostanzialmente inconsistente.
Fabio Poggelli
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Bravo Oscar. Un
numero tutto bello e interessante, ma quello che hai scritto su Gustavo e'
splendido. Hai scritto quanto noi tutti sentiamo e pensiamo, ma che non siamo
capaci di dire e neppure di scrivere. Grazie.
Maurizio.
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Un Gran Truffatore
cafaroc5@aol.com
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Caro Oscar,
leggendo il tuo ottimo articolo mi saltano in mente subito due cose. La prima è l'ovazione da parte di tutti i presenti che ha siglato la conclusione del lungo mandato magistrale di Gustavo Raffi, il quale -non dimentichiamo- è stato amarissimamente toccato dall'ala del destino nei suoi affetti più cari: la perdità di un figlio è per un genitore sempre un atto contro natura perché la logica della vita vuole che siano i figli a sotterrare i genitori e non viceversa. L'aver operato per raggiungere dei risultati di accettazione e di trasparenza del GOI è certo un'operazione di Raffi che rimarra imperitura. Il successore Stefano Bisi, primo Gran Maestro del GOI nel XXI secolo, ha certo un compito di straordinaria importanza. Ormai non esistono più partiti o fazioni all'interno dell'Obbedienza (Magno pare abbia tirato i remi in barca durante la compagna elettorale e Bianchi è stato promosso GM ad honorem), quindi sul versante interno l'azione maieutica di Stefano Bisi sarà accettata da tutti con forti aspettative di lavoro proficuo e sereno, Officina per Officina. Verso l'esterno penso occorrerà una oculatissima politica di pubbliche relazioni per acquisire ulteriori consensi istituzionali; l'Italia è terra difficile per i suoi regionalismi e campanilismi, per la transizione politica sempre in movimento instabile, per la presenza di poteri forti e per una teocrazia trasversale che attraversa i ponti sul Tevere. La recentissima intervista di Lilli Gruber sulla TV7 a Stefano Bisi è certo un risultato della glasnost raffiana, positivo perché è stato un confronto ad armi pari, tra colleghi giornalisti. Ma la guardia non deve -a mio avviso- essere abbassata perché i talebani di ogni colore continueranno ad indicarci come messaneristi ed adoratori del bafometto: i Léo Taxil sono ancora legioni !
Cordialmente,
Dario, Torino
leggendo il tuo ottimo articolo mi saltano in mente subito due cose. La prima è l'ovazione da parte di tutti i presenti che ha siglato la conclusione del lungo mandato magistrale di Gustavo Raffi, il quale -non dimentichiamo- è stato amarissimamente toccato dall'ala del destino nei suoi affetti più cari: la perdità di un figlio è per un genitore sempre un atto contro natura perché la logica della vita vuole che siano i figli a sotterrare i genitori e non viceversa. L'aver operato per raggiungere dei risultati di accettazione e di trasparenza del GOI è certo un'operazione di Raffi che rimarra imperitura. Il successore Stefano Bisi, primo Gran Maestro del GOI nel XXI secolo, ha certo un compito di straordinaria importanza. Ormai non esistono più partiti o fazioni all'interno dell'Obbedienza (Magno pare abbia tirato i remi in barca durante la compagna elettorale e Bianchi è stato promosso GM ad honorem), quindi sul versante interno l'azione maieutica di Stefano Bisi sarà accettata da tutti con forti aspettative di lavoro proficuo e sereno, Officina per Officina. Verso l'esterno penso occorrerà una oculatissima politica di pubbliche relazioni per acquisire ulteriori consensi istituzionali; l'Italia è terra difficile per i suoi regionalismi e campanilismi, per la transizione politica sempre in movimento instabile, per la presenza di poteri forti e per una teocrazia trasversale che attraversa i ponti sul Tevere. La recentissima intervista di Lilli Gruber sulla TV7 a Stefano Bisi è certo un risultato della glasnost raffiana, positivo perché è stato un confronto ad armi pari, tra colleghi giornalisti. Ma la guardia non deve -a mio avviso- essere abbassata perché i talebani di ogni colore continueranno ad indicarci come messaneristi ed adoratori del bafometto: i Léo Taxil sono ancora legioni !
Cordialmente,
Dario, Torino
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Caro Oscar,
condivido totalmente quanto riportato nel
tuo ultimo invio del blog ed aggiungo che, per me, Gustavo RAFFI rimarrà PER
SEMPRE non un Gran Maestro dell’Obbedienza ma IL GRAN MAESTRO, per antonomasia,
e proprio per i motivi che hai brillantemente riassunto. Ritengo che il lavoro
svolto da lui verrà compreso e, mi auguro, apprezzato nei dovuti modi ed
altrettanti meriti da ora in poi, dal momento che ha lasciato il maglietto e la
Storia comincerà a capire l’importanza reale del suo operato, al netto ed al di
fuori di maldicenze ed invidie “profane”, sempre presenti nel giudizio su un
personaggio di tanto spessore.
Un caro saluto ed un sincero TFA
Corrado
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Carissimo Oscar,
ho sempre condiviso l’ottimo
lavoro di Raffi, le tue parole da ottimo giornalista che sei, sono state
illuminanti e veritiere,
peccato che al solito non tutti le
condividono.
Grazie
elio
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Carissimo Oscar,
magnifico commento per
un grande personaggio che ha dato una svolta alla storia contemporanea in
termini di solidarietà, etica e lungimiranza.
Un abbraccio.TFA
Guido
Grazie Oscar per il Tuo lavoro
UBDario
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Gustavo Raffi e' una carissima persona. Quando e' venuto a NYC qualche anno fa l'ho portato a Washington Square che voleva vedere la statua di Garibaldi, e poi al Tiro a Segno nel Village (oggi ristorante) dove Garibaldi andava a sparare, e alla casa di Meucci a Staten Island, dove Garibaldi era ospite (tra salsicce, candele e ... rivoluzioni!!).
Mio grande dispiacere fu la recente scomparsa del figlio.
Un caro saluto,
Alberto
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