Caro Oscar
Ho avuto modo di leggere suoi articoli in questi ultimi
due anni vissuti a Waschington DC.
Mi complimento per la seria professionalita' di
giornalista e per la capacita' di essere se stesso in ogni circostanza.
Lavoro fatto con estrema passione e determinazione.
Mi chiedo spesso
come ci si puo' limitare a
raccontare, a mettere a fuoco, problematiche esistenziali che si susseguono
quotidianamente, senza lasciarsi andare a commenti piu' incisivi.
Un bravo giornalista deve lavorare nel totale rispetto
della propria personalita' e di pensiero e nella piu' logica imparzialita'.
Tutto questo e 'vero, ma la domanda me la pongo comunque.
La risposta ovviamente arriva : non sei un giornalista !
Ma non mi basta. Non basta! Non basta!
Come se volessimo sfuggire ad una verita' che tutti
conosciamo e che preferibilmente cerchiamo di ignorare.
Assistiamo impotenti a quanto si sussegue giornalmente,
come assistere ad un film di cui conosciamo bene la trama e del quale
preferiamo non conservarne il ricordo.
Oggi le notizie arrivano solo dopo averle gia' pensate,
digerite, e chiaramente non ti sorprendono, perdono l'interesse che forse
meritano.
E' come assistere al fenomeno del deja' vu'. Quanto si
apprende si da' per scontato.
Di fronte ad una notizia resti indifferente, distaccato e
per niente sorpreso.
Ecco il perche' della domanda.
Ed ecco arrivati al dunque. C'e' qualcosa che non va.
In me c'e' tanta delusione e colgo questo momento per
lasciarmi andare un poco e mi scuso nello stesso tempo.
Ho la senzazione che l'unica verita' che contraddistingue
la nostra esistenza stia nel caos piu' totale. Ognuno dice la sua e tutti hanno
ragione.
Che fare quindi?
Di che' sorprenderci oggi?
E' l'uomo che non funziona !! Che novita', vero?
Hai la sensazione che il tutto si riduce ad un gioco di
potere e di forza.
Comunichiamo col linguaggio della falsita'.
Oggi si parla di armi, domani si parlera' di petrolio o
di banane, ma la musica e' sempre quella.
L'uomo che si spoglia dell'uomo ed e' tornato bestia,
allegro e festoso.
Non dobbiamo limitarci a raccontare gli eventi, ma
cercare vie nuove da perseguire per un domani diverso.
Dare piu' spazio alla scienza e conoscenza, uniche
verita' inconfutabili, capaci di ridimensionare la nostra natura, sia nel
rapporto con noi stessi che con quello che ci circonda.
Non avendo modelli educativi da perseguire, bisogna dare
piu' incisivita' alle verita' scientifiche e quindi condivisibili da parte di
tutti. Credo sia questa la strada migliore che ci consentira' di gustare
articoli di cronaca o di altra natura nel prossimo, non mio, lontano futuro.
Non possiamo continuare a saturare la nostra mente con notizie occupanti
soltanto spazio, non possiamo continuare a parlare di religioni, di ideologie,
di interessi politici, che tendono a mio avviso piu' a dividere che ad unire e
a farci sentire abitanti di pianeti diversi, ma dare incisivita' alla natura
dell'uomo nella sua struttura intrinseca nella sua materia, nella sua
diversita'. Ci si deve rendere conto che siamo soltanto materia, che produce
energia lungo il percorso della nostra esistenza. Una volta presa coscienza, non saranno piu'
ne' religioni, ne' il colore della pelle, ne' ideologie diverse, ne' lobby di potere a dividere l'umanita'.
Saremo tutti uniti dalle stesse regole, ma solo per una
convivenza piu' civile. Finalmente tutti sotto lo stesso cielo e consapevoli
delle nostre diversita'. Diversita' data soltanto dalla messa in posa di un
mosaico, i cui elementi chimici sono identici nella struttura intrinseca, ma
diversi nella estrinsecazione.
Non allontaniamoci dall'unica verita' che ci accomuna.
Solo in questo modo si puo' andare avanti : rispettosi,
consapevoli, differenti e tutti nella stessa barca.
Lei parla in questo suo ultimo articolo di ottusita'
della maggior parte del popolo americano. Mi permetto di dire che l'ottusita'
e' generalizzata in questo mondo.
I problemi a mio avviso sono oggi irrisolvibili. E'
troppo tardi per tornare indietro.
Un percorso probabilmente inevitabile secondo le regole
evoluzionistiche, ma come possessori di ragione e consapevolezza avremmo dovuto
dare un indirizzo quanto meno piu' lungimirante al nostro modus vivendi.
Continuiamo allora a guardare la pellicola che scorre,
allegri e festosi.
La diversita' a questo punto diventa pericolosa,
ovviamente per se stessi, nel mare della pseudo normalita'.
Toto'