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Mosca: protestare per creare la democrazia - Washington: attacco al Campidoglio per distruggere la democrazia

PHOTO: Yulia Navalnaya, wife of Russian opposition leader Alexei Navalny, arrives at a court building before the trial of her husband, who is accused of flouting the terms of a suspended sentence for embezzlement, in Moscow, Russia February 2, 2021.  (Evgenia Novozhenina/Reuters)


 

A Mosca migliaia di cittadini si fanno 'pestare' dalle squadre antisommossa perfettamente addestrate invocando libertà e democrazia in un paese divenuto una autocrazia dopo 20 anni di dominio di Vladimir Putin che ha messo a frutto la sua cultura ed esperienza di responsabile per decenni dell'intelligence sovietica.

A Washington migliaia di dimostranti hanno messo a ferro e fuoco il Campidoglio il 6 gennaio, tempio della Costituzione della più 'antica' democrazia moderna. 

Sette le vittime dirette e indirette di questa aggressione orchestrata, stimolata, diretta dall'ex presidente degli Stati Uniti, Donald J Trump.

L'assalto al Campidoglio testimoniato da centinaia di video, è stata la classica dimostrazione da manuale del tentattivo di colpo di Stato che aveva come scopo proprio quello di ribaltare la legge fondamentale degli Stati Uniti creando una trasformazione della società americana in un 'dispotismo', secondo la definizione contenuta nel suo De America pubblicato nel 1848 dal giovane diplomatico francese Alexis de Toqueville.

L'interrogativo di fondo dibattuto in numerosi interventi sui media americani considerati liberal e rifiutato da quelli di destra e estrema destra,  e' quale sia stata la causa che ha determinato la profonda radicalizzazione della società americana ormai polarizzata in due componenti in profondo contrasto l'una con l'altra, al punto che Fareed Zaqaria, il sofisticato giornalista della Cnn, ha titolato un suo special "Divided State of America".

Sono molte le risposte e le interpretazioni che vengono date a questo tentativo di colpo di Stato seguito a livello planetario.

Si vanno cercando le concause che possono aver radicalizzato la società americana.

Tra queste la diminuzione in termini statistici della consistenza maggioritaria dei bianchi, passati dal 90% della popolazione americana durante gli anni '50 all'attuale 59%.

L'affermarsi di una società multietnica, ribadita da otto anni di presidenza di un nero alla Casa Bianca che ha saputo risanare l'economia americana lasciatagli in dote dal precedente presidente repubblicano, ha acuito e estremizzato il sopito razzismo che affonda le sue origini nella sanguinosa Guerra Civile conclusasi e mai conclusasi nel 1865.

La presidenza Joe Biden si trova ad affrontare un percorso estremamente difficoltoso a cominciare dal fatto che la predicazione ossessiva del signor Donald Trump ha penetrato la maggioranza degli elettori repubblicani che al 74% credono essere state le elezioni presidenziali del 3 novembre 2020 inficiate da frodi e malversazioni. 

Nonostante le decine di contestazioni legali nei diversi stati e addirittura alla Suprema Corte Costituzionale promosse dal team legale di Trump, queste accuse non hanno mai avuto un concreto fondo di verità, sono state respinte dai tribunali, ma sono state bevute e continuano ad esserlo da una larga porzione della società americana.

La stragrande maggioranza dell'America non è composta dai lettori del New York Times, del Washington Post o del Los Angeles Times.

Su una popolazione che raggiunge i 330 milioni di individui, almeno la metà vive nella parte centrale del continente americano con un sentimento di alienazione crescente vuoi per motivi di tradizione culturale vuoi per l'imperversare dell'impoverimento economico.

Facile preda quindi di ogni suggestione cospirativa o para religiosa.

Troppi hanno dimenticato i 918 suicidi (in prevalenza di cittadini americani) organizzati dal Reverend Jim Jones, fondatore di 'the Peoples Temple of the Disciples of Christ, Jonestown' in una localita' della Guiana. Era il 18 novembre del 1978.

Troppi vogliono dimenticare la bomba fatta scoppiare da due estremisti di destra a Oklahoma il 19 aprile 1995 che ha distrutto la vita di 168 innocenti, clamoroso esempio di terrorismo domestico.

Troppi fanno finta di ignorare il  Black Wall Street Massacre, "the Tulsa pogrom" con 300 neri uccisi con l'impiego addirittura degli aerei. Era il 31 maggio del 1921.

Troppi si chiedono da dove scaturisca l'origine del QANon, il movimento complottista innamorato di Donald Trump che sostiene a furor di centinaia di migliaia di aderenti, che a Washington i democratici sono pedofili e bevono il sangue dei bambini.

Violenza chiama violenza e la storia passata e recente degli Stati Uniti si alimenta proprio della violenza.

Basta riferirsi all'uccisione di Lincoln, John Kennedy, di suo fratello Robert, del reverendo Martin Luther King, e delle migliaia di african Americans sacrificati dalla polizia e dai manifestanti di estrema destra.

Ma a dimostrazione che il meccanismo di selezione ai massimi livelli della leadership si è in qualche modo bloccato da tempo negli Stati Uniti basta considerare l'elezione alla Camera dei Deputati di Marjory Taylor Greene, divenuta famosa a livello nazionale per le sue affermazioni quali ad esempio: "giusto dire che bisogna infilare una pallottola nel cervello di Nancy Pelosi (Speaker della Camera e terzo livello istituzionale dopo il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti).

La signora in questione si è esibita in mezzo alla entusiastica approvazione delle folle che la acclamano nelle sue performance politiche affermando per esempio che il giovane sopravvissuto nell'eccidio scolastico di Parkland altro non era che l'emissario di un movimento che da sempre invoca la modifica di quel Secondo Emendamento della Costituzione che consente l'uso e il porto d'armi.

Quindi anche tutti gli eccidi compiuti a vario titolo nelle scuole e tra la gente secondo la gentile signora devono essere considerati come azioni messe in atto per smantellare dalla Costituzione americana il 2 Emendamento che 240 anni fa era stato fatto solo per trasformare una moltitudine di contadini in un esercito da opporre a quello inglese, perfetta macchina da guerra.

Il presidente dei senatori repubblicani ha definito le affermazioni della signora in questione un cancro che rode la consistenza del partito repubblicano. Alcuni deputati democratici hanno chiesto che la Greene sia espulsa almeno dai due comitati camerali nei quali è stata inserita dopo la sua elezione del novembre scorso.

Inutile dire che Donald Trump è entusiasta della neodeputata che porta acqua al suo progetto di ristrutturazione del partito repubblicano o creazione di un movimento a sua immagine e somiglianza.

Si potrà obiettare che di radicalismo sono piene le fosse ricordando quanto avvenuto in Germania col nazismo, in Italia col fascismo, in Unione Sovietica col comunismo, in Cina con il Maoismo e via citando.

Ma tanto per rimanere all'Italia repubblicana e post fascista negli 8000 comuni c'è ancora una realtà sociale che ammortizza gli scontri all'ultimo sangue; un luogo di confronto pacifico anche se acceso che va dal calcio alla politica, ai problemi locali, ai pettegolezzi, alle zingarate stile "Amici Miei".: il Bar Sport.

Può sembrare una battuta fuoriluogo al termine di queste considerazioni poco consolanti, ma se ci pensate  gli italiani hanno sempre avuto questa abilita' nel dialogare anche vivacemente. 

Del resto basta pensare a Don Camillo e Peppone di Guareschi.

Almeno fino al manifestarsi del corona virus.

Poi il mondo e' cambiato.

Oscar

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Per chi preferisce ascoltare

 https://youtu.be/HnaUJVeWbJE

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Caro Oscar,

cerco, per quanto mi è possibile, di leggere le cronache che mi arrivano dagli States -  in particolare le tue perchè così documentate, vissute e sempre acute - senza il velo dell’ideologia, per me liberal  (già gioventù repubblicana, quando c’era il PRI). E’ davvero molto molto difficile farlo, proprio in considerazione dell’enormità dei fatti appena accaduti alla democrazia americana, anzi alla democrazia tout court come giustamente scrivi tu. E per di più c’è  lo stupore e anche la rabbia motivati dall’essere stato  ispirato e orchestrato questo attentato addirittura da un presidente in carica!

E allora, per farlo, bisogna concentrarsi su uno dei passaggi del tuo articolo: quando parli della grande “pancia” rappresentata dal vastissimo centro degli States: un enorme Paese colpito dalla crisi e pronto – un po' come il nostro popolo della pianura padana che segue la Lega – a seguire ogni richiamo e suggestione che possano dargli voce di protesta. Nel caso degli USA una protesta addirittura armata.

Sarà possibile recuperare l’anima frustrata e malata di questa tanta parte degli stati Uniti? Ciò che credo significhi molto di più che chiedersi: ce la farà Biden?

Un abbraccio

Sandro, Roma


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