Diario italiano # 2: Pasta scotta e banche italiane

 Due cari amici di lunghissima data ci hanno invitato a cena in un ristorante casereccio a trecento metri dallo Airbnb nel quale siamo alloggiati.

 Ambiente suggestivo ,cameriere MIchele napoletano molto simpatico. Franca ed io ordiniamo una spaghetti allo scoglio, i nostri ospiti rispettivamente una cacio e pepe e carbonara.

Tutte e quattro queste porzioni sono composte di pasta scotta che, dobbiamo ammetterlo con onesta’, e’ il massimo della blasfemia culinaria in un citta’ come Roma, capitale del buon mangiare.

Suscitando le ire della Consorte (“Cosi’ non si fa perche’ diamo ospiti”) dico al simpatico cameriere Michele di informare lo chef in cucina che non si serve la pasta scotta.

E gli ho detto anche che negli States.se si va in un supermercato si trova una scritta che recita “ Al dente”, si’ in italiano, negli scaffali della pasta.

MIchele fa finta di scusarsi anche se , dice lui, gli sembra impossibile, tanto per non mettersi in difficolta’ con gli paga lo stipendio..

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Nell’attesa di andare a prendere a Fiumicino Marco e Romi che arrivano dall’India…via Atene, cerchiamo di versare dei dollari sul nostro conto italiano, operazione da fare presso la agenzia Unicredit di piazza Barberini di cui siamo clienti da trenta anni.

Ci rispondono cortesemente che il servizio cassa  non funziona perche’ l’impiegato e’ in ferie (abbiamo appena superato il Ferragosto e la città’ e invasa solo dai turisti).

Possiamo rivolgerci alla filiale della stessa banca in piazza della Repubblica dove il servizio cassa dovrebbe funzionare, dove ci rechiamo ma mia Moglie desiste perche’ si scontra con una lunga fila di cittadini rassegnati che stanno attendendo da oltre mezz’ora.

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A Fiumicino ci informano che l’aereo da Atene di Marco e Romi ha un forte ritardo.

Inutile fare commenti ironici sulla compagnia ITA che dovrebbe essere ceduta dal Presidente Draghi a una delle due cordate sopravvissute. 

Chissa’ se il mitico Mario ci riuscirà’ visto che deve gestire gli ‘Affari Correnti’ e la vendita della disastrata Alitalia non e’ cosa da poco per un governo che ha le mani tagliate.

Dopo qualche ora abbracciamo Marco e Romi felice di conoscerci e di vedere come e’ fatta questa Roma che sta in cima ai pensieri di un miliardo e trecento milioni di indiani. 

Si fa per dire.

Ed anche questa è’ Italia che sembra fregarsene delle elezioni prossime venture.