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Cose Cosi'

 Non fa piacere essere trattati come ci trattano in Europa.

Uno può condividere o meno la posizione e le dinamiche di questo governo italiano. Ma l'esclusione dalla cena politica organizzata dal presidente francese, della nostra premier Georgia Meloni rappresenta un vero insulto a una delle nazioni fondatrici della Unione Europea.

E si badi: non è che si vada a 'ostolare' per avere un posto a tavola. È il modo, sono gli atteggiamenti offensivi del tipo "stai in cucina e non rompere" che sorprendono e amareggiano.

Purtroppo la nostra immagine diffusa è quella di gente che chiede in continuazione, da' poco, crea problemi.

Direte che è un'immagine distorta volutamente da chi non ci ama a livello europeo.

Ma e' il risultato dei contorsionismi politici e sociali che pervadono la bella penisola da sempre.

Nel nostro ultimo viaggio in Italia conclusosi solo pochi giorni fa, la maggioranza dei nostri interlocutori era chiaramente pro Vladimir Putin perché al di là della empatia per la carneficina quotidiana in Ucraina, quello che conta per il borghese italiano e' il costo della benzina e dell'elettricità, i malati distesi per terra nel pronto soccorso dell'ospedale Sant'Andrea, la perenne presenza della criminalità organizzata in tutte le nostre attività e i successi veri o fasulli delle nostre forze di polizia e intelligence per contrastarla.

L'altro giorno nel discorso sullo Stato dell'Unione Joe Biden ha fatto il "rieccolo" recitando e interpretando in modo perfetto il testo che gli avevano preparato e che lui ha gestito con grande abilità parlamentare contestando la violenza di quei repubblicani, come la disgustosa Marjory Taylor Green, assurta a grande notorietà per le sue sparate estremiste.

Ha fatto una certa impressione, a proposito di repubblicani, vedere Mitt Romney, uno degli ultimi repubblicani accettabili, dire a muso duro a George Santons, il giovane collega diventato noto per la serie infinita di menzogne che lo riguardano: "tu non puoi stare qua!".

Comunque, nonostante le decine di migliaia di morti per il tremendo terremoto in Turchia, nonostante i 200.000 soldati russi e probabilmente un numero analogo di ucraini maciullati in un anno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, nonostante i palloni spia inviati in giro per il mondo dalla Cina, nonostante le parate del dittatore nordcoreano seduto o quasi sui suoi super missili intercontinentali, nonostante il traballante soglio pontificio per colpa delle milizie contro Bergoglio guidate da monsignor Vigano, nonostante la recrudescenza del Covid mascherato sotto altre forme che poi non si è in grado di distinguere dall'influenza, nonostante tutto in Italia c'è Sanremo.

La presenza del presidente Mattarella,

punto d'ormeggio nei travagliati marosi politici italiani, il monologo di Benigni a difesa della Costituzione italiana, l'altissimo livello di contatti che ha caratterizzato l'audience delle prime serate stanno a dire che l'Italia dello stornello, l'Italia del "ma che ce frega ma che ce importa" è un modo sublime per non cadere in perenne depressione.

Oscar

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Caro Oscar,

bene hai fatto a rimarcare quale è (tornata) la percezione dell’Italia da parte delle democrazie europee. Un’immagine ben lontana da quella di rilievo internazionale della foto che mostrava Draghi, Macron e Scholz  su “Quel treno per… Kiev”. L’immagine di un’Italia alla pari con le altre due principali democrazie europee.  Mentre oggi, in conseguenza di due eventi accaduti il 25 settembre del 2022 (in realtà molto prima e anche purtroppo molto dopo), l’Italia è esclusa perfino dalla cena - in realtà un vertice - che i due citati principali leader europei terranno questa sera. Siamo considerati irrilevanti.

Parlavo di due eventi. Il primo è il carattere della compagine di governo che si è presa la guida politica del Paese: quello di una destra impresentabile, impreparata, populista, priva di adeguata classe dirigente, dimentica della storia (la tragedia del fascismo su cui sta azzardando una revisione bonaria) che l’ha prodotta . E perfino becera nei comportamenti di suoi illustri parlamentari, ministri e perfino della seconda carica dello Stato. Il carattere di una triplice destra che non è mai cresciuta e non è mai divenuta liberale.

L’altro evento disastroso, e vergognoso, poiché ha consentito che prevalesse un interesse di parte e partito (igp) rispetto all’Interesse Generale del Paese (IGP), è lo smarcamento –per, appunto, un interesse personale di ‘banda’  - delle tre forze politiche guidate da Conte, Renzi e Calenda rispetto a un accordo col PD volto (nonostante i gravi errori commessi dal debole Letta) esclusivamente a salvaguardare la linea tracciata dalla nostra Costituzione: quella che ora le tre destre vogliono riformare, sul modello del rais ungherese Orban , in senso presidenzialista, cioè con un Capo dello Stato non più neutrale e garante dello Stato di diritto quale è oggi il Presidente Mattarella, garante dei diritti di tutti i cittadini, bensì eletto dalla politica di turno e in quanto politico chiamato anche a guidare il Consiglio dei Ministri!

Pensate se venisse eletto a tale carica il collezionista di scritti e busti del Duce Ignazio La Russa. Già arrivato direttamente dal post-fascismo alla seconda carica dello Stato.

Questi gli eventi che ci stanno conducendo, dopo la vergogna del ventennio fascista e dopo quella del farsesco ventennio Berlusconiano, a un ruolo marginale in Europa e a livello internazionale.  E’ come se la politica italiana, dopo il periodo storico dei grandi leader della DC, del PCI, del PSI e del PRI, non sapesse più riuscire a mantenere un  livello almeno accettabile di decenza. E infatti non può essere un caso che la straordinaria parentesi che ha portato l’Italia su quel treno europeo per Kiev sia stata caratterizzata dalla guida del  Governo da parte di un Non-politico.

Sandro

Roma

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