Alla vigilia di tornare definitivamente in Italia dopo quasi 30 anni di America riceviamo questa lunga è appassionata lettera del cui accentuato pessimismo non condividiamo le estremizzazioni.
Quanto ci scrive il nostro intelligente lettore fa parte purtroppo della faretra di lunghe lamentazioni che subiamo verbalmente nei nostri contatti con amici, conoscenti e sconosciuti.
All'insegna di un costante " gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare..." di bartaliana memoria.
Il grande appeal di cui gode il nostro riconfermato presidente della Repubblica fa capire che oltre ai malfattori, mafiosi, gentildonne pronte a tutto, lestofanti, eccetera nel paese esiste una larghissima maggioranza di persone per bene che auspicano un rafforzamento di questa insicura democrazia nella quale si riconoscono a pieno titolo non dimenticando gli orrori della Seconda Guerra Mondiale in cui siamo stati coinvolti dalla follia di un uomo solo al comando, non dimenticando la guerra a pochi chilometri dall'Italia che sta martorizzato il cuore dell'Europa.
Grazie al nostro lettore ed un cordiale saluto ai connazionali italiani che provano ad essere ancora ottimisti.
Oscar
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UN PAESE SENZA GLI STRUMENTI PER SUONARE IN EUROPA
L’IMPOSTURA DI UNA NAZIONE CHE NON C’E
by Ulrico Reali
Imprenditori italiani che chiudono, altri che si spostano nell’Est Europeo per poter continuare a lavorare.
Il ceto medio italiano registra un attacco al proprio livello sociale, alle proprie risorse sociali ed economiche. Una generazione di giovani a cui è stato negato un futuro : prima lo speravano, ora hanno smesso di farlo.
Impiegati ed operai licenziati e spinti in piazza, senza che nessuno (né le istituzioni, né le associazioni di categoria) offra loro una soluzione funzionale, basata su certezze realiste (di chiacchiere siamo stufi...). E se scoprissimo che la forma mentis italiana è inadeguata ?
La diffusione dell’irresponsabilità, della gestione allegra, del doppio scenario, prima nelle istituzioni (ripiene di gente lottizzata e raccomandata), poi nei servizi, ha fatto il suo lavoro per decenni. Negativo....., la mentalità siciliana (diffusa prima nei palazzi del potere, poi....) sta divenendo nazionale. Senza che nascesse alcuna reazione dei cittadini danneggiati ed abusati. Essi, invece di “prendersi in mano” (seguendo la racc. di Barzini), quando han visto i politici occupati solo di litigare, frodare, ingrassarsi, hanno continuato ad aspettarsi un progresso (che è invece impossibile col modello sociale suicida attuale) dai politici. Hanno essi una testa di legno ?
Politici che mostrano di avere come motivazione prioritaria la sete di potere e di affarismo, talora rovinoso. Che talora sono figuranti nella “Commedia dell’Arte Politica”, talaltra trattano, dentro stanze blindate, con i “poteri forti”. Poteri Forti, che i media (ma anche un premier) citano, senza precisare chi sono....., cosa vogliono e che mandato hanno, da chi... ?
Non si è visto in Italia un ente o associazione professionale che si attivi per svegliare dal letargo una società ignava e abusata, dove le persone che non sono addormentate sono spesso dei lottizzati, seduti su poltrone rosse, talora si sentono dei padreterni. Padreterni che talora rimestano nel torbido di una società che non ha più riferimenti, non ha mai avuto Valori Positivi o Patto Sociale (la Nazione Italia fu solo una burla), non ha neanche reagito chiedendosi : “Perché lo stato non funziona ?”. Siam capaci, noi Italiani, di analizzare il problema sociale che Moro voleva risolvere (non fece in tempo) ?
Nelle strutture dello stato, che dovrebbero mantenere in piedi una “societàchefunzioni”, non si vedono operatori che usino l’olio di gomito, necessario alla manutenzione. Ma c’è la Confusione, l’Irresponsabilità, l’Allegra..... .
Le “teste pensanti” del Paese, che dovrebbero macinare idee e proposte perché un’economia esca dai guai ed una società esca dall’immobilismo ignavo, sono rare ma soprattutto si esprimono all’italiana. Cioé ognun per conto suo, ognuno con un giudizio discordante. Ecco perché Prezzolini, secolo scorso, scrisse che gli Italiani sono “un gregge di pecore anarchiche” ! Da quando Prezzolini disse la verità, lo stato non ha pensato di inserire nella Pubblica Istruzione anche l’Educazione, necessaria. Lo stato dorme, as usual......
Perché la società, la politica e le categorie organizzate non han proposto, in 20 anni di crisi sociale ed economica, una riflessione neutrale (senza politica) e la definizione delle misure correttive necessarie ? A questa rovinosa mancanza han contribuito alcuni fattori, ma soprattutto l’assenza di Unità degli Italiani.
Una finta Nazione, che non ha un’anima, non ha cioé l’alleanza su un disegno di progresso pel Paese, né una promozione delle eccellenze professionali e degli strumenti moderni di gestione necessari. Ha invece l’accettazione dell’abuso da parte di pasticcioni o malintenzionati, sconfinante nel lassismo e nell’inefficienza. Questa finta nazione, nella quale si è diffuso il lassismo - figlio dell’irresponsabilità - puo’ sperare nella risalita ? La certezza del Diritto, che è uno strumento necessario alla ripresa economica, non puô essere installata in un Paese dalla mentalità malaffarista. Ecco Xché chiamare il modello sociale “democrazia”, è un’impostura, essa esiste nei Paesi Nordici, mentre si finge in Italia.....
La rinascita del Paese, il cui maggiore ostacolo è che gli Italiani non sanno quante e quali sono le palle al piede che il finto stato ha creato, potrà avvenire solo lungo un percoso serio, basato su un approccio europeo, che parta da valutazioni neutrali (senza politica ma con esperti). Lo scenario balordo, come si presenta :
- politici, sindacati e cittadini auspicano, chiedono, occupazione, crescita, sostegno ;
- nessun giornalista sembra scoprire la cosa più semplice : la crescita non puo’ apparire nel modello sociale attuale, il collasso della società è probabile, nella misura in cui non appaiono quelle correzioni, quegli sforzi, quelle professionalità che garantiscano il cambio del modello sociale per renderlo positivo, cioé capace di “installare” quelle condizioni sociali che garantiscano la crescita, la serietà, il lavoro professionale, etc...
In conclusione, la mutazione da Paese perdente a Paese capace di sviluppo è possibile, ma non col metodo indicato da Mattarella. Il quale ha detto : “La ripresa, con un fiore”. La strada per la ripresa è invece lunga e stretta....; una testimonianza sugli strumenti necessari alla società, all’economia, è necessaria, URGENTE...., a meno di accettare di divenire il primo Paese latino-europeo. I caraibi ci aspettano....! Le propongo di osservare gli indici che l’OCSE ha pubblicato, cifre realiste, lontane dai giochi di dstr e snstr......
Egregio Direttore, SURSUM CORDA ! Ci si puô svegliare alla normalità....In attesa di dialogare con lei, su “come una ripresa” (quella che serve agli iprenditori, non ai politici), la saluto distintamente.
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Pur con le dovute mitigazioni, la lettera di Ulrico Reali descrive una Italia che è abbastanza realistica.
Forse le estremizzazioni appaiono eccessive e contestabile per chi vive in posizioni di privilegio rispetto alla massa, ma il sentimento diffuso in Italia e' ben rappresentato nella lettera.
Ma non è tanto la situazione che sconforta, quanto il fatto che la speranza di cambiamento sta scemando. La società italiana si e ormai rassegnata al decadimento costante ed affronta il futuro senza ambizioni e desiderio di riscatto.
Provare per credere,
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