RadioRai GR3
Qui Washington di Oscar Bartoli
“Comprate, comprate, abbiate fiducia”. L’invito che alcuni capi di stato rivolgono alle loro genti non sembra che abbia avuto effetto sui cittadini, almeno considerando gli americani. Appena passato il Natale i dati mostrano un calo marcato negli acquisti. In termini di anno, dicembre su dicembre, le grandi catene commerciali lamentano sensibili diminuzioni nelle vendite nonostante i forti sconti che sono stati praticati. I grandi retailers di lusso si credeva che fossero un’eccezione rispetto alla massa: chi ha soldi continua a spenderli. Ed invece non è stato così. Il settore ‘luxury’ ha registrato un calo del 35% rispetto all’anno scorso e questo interessa molto le aziende italiane che sono specializzate nella gioielleria, confezioni sofisticate, superauto. Anche il prezzo della benzina, che in alcuni stati si avvicina al dollaro a gallone per la benzina normale, non ha influito sulle vendite di auto e tanto meno sugli spostamenti di milioni di persone nel periodo natalizio, giornate compromesse oltretutto da un tempo inclemente in molte aree. I tre big di Detroit sono con l’acqua alla gola e gli analisti sono scettici nella loro ripresa nonostante il pacco di miliardi stanziato da Bush a spese del contribuente. Anche le grandi case asiatiche che si sono insediate negli stati del sud della federazione hanno problemi. Per la prima volta nella sua storia Toyota denuncia una drammatica flessione, Honda si è ritirata dalla Formula Uno. Per le strade di Washington sono sempre più numerose le Smart. E si tratta di una rivoluzione copernicana nella cultura americana dell’auto sempre più grossa e sempre più potente.
Qui Washington di Oscar Bartoli
“Comprate, comprate, abbiate fiducia”. L’invito che alcuni capi di stato rivolgono alle loro genti non sembra che abbia avuto effetto sui cittadini, almeno considerando gli americani. Appena passato il Natale i dati mostrano un calo marcato negli acquisti. In termini di anno, dicembre su dicembre, le grandi catene commerciali lamentano sensibili diminuzioni nelle vendite nonostante i forti sconti che sono stati praticati. I grandi retailers di lusso si credeva che fossero un’eccezione rispetto alla massa: chi ha soldi continua a spenderli. Ed invece non è stato così. Il settore ‘luxury’ ha registrato un calo del 35% rispetto all’anno scorso e questo interessa molto le aziende italiane che sono specializzate nella gioielleria, confezioni sofisticate, superauto. Anche il prezzo della benzina, che in alcuni stati si avvicina al dollaro a gallone per la benzina normale, non ha influito sulle vendite di auto e tanto meno sugli spostamenti di milioni di persone nel periodo natalizio, giornate compromesse oltretutto da un tempo inclemente in molte aree. I tre big di Detroit sono con l’acqua alla gola e gli analisti sono scettici nella loro ripresa nonostante il pacco di miliardi stanziato da Bush a spese del contribuente. Anche le grandi case asiatiche che si sono insediate negli stati del sud della federazione hanno problemi. Per la prima volta nella sua storia Toyota denuncia una drammatica flessione, Honda si è ritirata dalla Formula Uno. Per le strade di Washington sono sempre più numerose le Smart. E si tratta di una rivoluzione copernicana nella cultura americana dell’auto sempre più grossa e sempre più potente.
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