Nei giorni scorsi decine di migliaia di residenti a Washington DC sono stati invitati dai media a non consumare l'acqua cosiddetta potabile a causa di un eccesso di clorizzazione. L'acqua di Washington e' imbevibile e pericolosa. I veterinari consigliano i padroni di cani e gatti di dare loro acqua minerale per evitare che possano morire per problemi ai reni. A chi scrive e' successo con due gatti.
Nel 2004 una serie di articoli pubblicati dal Washington Post mise in allarme il milione di cittadini che abitano nel Distretto di Columbia e in alcune contee della North Virginia e Maryland. Il problema era alora la presenza di piombo nell'acqua erogata. Ma il clamore dei media, la preoccupazione dei parenti e della gente comune furono attenuati da un rapporto del Centers for Diseases Control and Preventation che stabili' che la presenza di piombo riscontrata nelle analisi condotte su migliaia di bambini in zone della citta' ancora servite da condutture in piombo era regolare. Il Washington Post pubblica ora in prima pagina un articolo da cui risulta che quel rapporto era 'misleading' e che la situazione e' molto grave con bambini che hanno un tasso di piombo nel sangue almeno quattro volte superiore alla media normale. A dare una mano alle falsificazioni del CDCP si sono messe anche l'Agenzia federale per la salvaguardia dell'Ambiente e il dipartimento della Salute del governo della citta'. Ma il problema dell'acqua che beviamo dai rubinetti nelle nostre case non riguarda solo la Capitale degli Stati Uniti. Si tratta di un tema ricorrente nelle principali citta' e metropoli della Federazione dove l'aggressivita' di chi inquina e la scarsa se non comprata acquiescenza di quelli preposti ai controlli ha da sempre favorito questo andazzo certificato anche da famosi films di Hollywood. Conclusione: chi puo' deve continuare a comprare decine di galloni di acqua minerale o purificata (che costa ormai quasi quanto quella di sorgente), mentre la Water and Sewer Authorithy, l'agenzia di Washington che distribuisce l'acqua, invia bollette con richieste crescenti di pagamento per un prodotto che non va bene nemmeno per lavare l'auto.
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