Hanno messo il fango nel ventilatore. Ma qualcuno suggerisce che al posto del fango hanno messo la merda. Il Cavaliere e' uno che non fa prigionieri, come gli ha insegnato il suo sodale e condannato avvocato Previti, noto corruttore di giudici e accusato di avere subornato una ereditiera adolescente sfilandole per un terzo del valore effettivo la Villa di Arcore. Il Cavaliere, anche se nega, ha dato via libera alle sue corazzate mediatiche di sparare a palle incatenate contro Fini per costringerlo alle dimissioni da Presidente della Camera. E cosi' le bordate giornaliere contro Fini coinvolgono la sua compagna, la di lei famiglia ed il fatto che (come afferma il gentiluomo Sgarbi in alcune interviste) Fini si sia innamorato, mentre un uomo poltico non dovrebbe cadere nel sentimentalismo rischiando indipendenza, autonomia e potere. Un pollaio di incerti comportamenti dei Tulliani che comunque mette la sordina alle plurimputazioni processuali di Berlusconi, messe sotto il tappeto grazie a leggi ad personam e delle quali e' sacrilego ricordare.
Si minacciano le elezioni. Ma siamo proprio sicuri che gli italiani distratti e nauseati voterebbero ancora in massa per Berlusconi? Una mega esposizione di immagine dopo venti anni puo' diventare un boomerang. Forse gli italiani sono cresciuti televisivamente e non si abbeverano solo dalle fonti ufficiali. Sicura del successo, invece, la Lega che infatti spinge per la soluzione elettorale.
Caduto Fini, dicono gli esperti, i transfughi tornerebbero con le pive nel sacco nel patrio ostello del PDL.
Secondo un'indagine della Cgia di Mestre dal 2002 (anno di introduzione dell'euro) al 2009 i debiti degli italiani sono cresciuti del 91,7%.
Quanto a tutti quelli che non sono andati in vacanza perche' non se lo possono permettere oppure hanno fatto debiti per pagarsi un po' di ristoro che gli gira nella testa?
Parlando da emigranti innamorati del proprio Paese di origine l'immagine che ci viene data dell'Italia e' sconcertante e contribuisce alla gia' pessima nomea che ci trasciniamo dietro.
Il tassista indiano che ci riportava dall'aeroporto, sentito che parlavamo in italiano al telefono, ci ha chiesto sorridendo lumi sulle frequentazioni minorili del nostro capo del governo.
E la cosa non ci ha fatto piacere.
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Riceviamo da Leonardo di Cosmo
E così si consuma una estate tra gossip di stagione e romanzi a puntate di una politica stanca e senza una visione della realtà che la circonda. Non ritengo possibile che le testate dei giornali si ingessino intorno all’ormai romanzo a puntate la “PDL WAR”. È questa davvero la politica che tiene in ansia un popolo, che peraltro si trova sull’orlo della bancarotta, sebbene le assicurazioni sulla ripresa del ministro del tesoro?
Il 13 agosto l’agenzia Bloomberg riferisce che in Germania il PIL è aumentato, nell’ultimo trimestre del 2,2% mentre l’Italia, al di là di grandi proclami, annaspa con aumento del solo 0,4% nello stesso periodo. Meglio di 0, ma è necessario spendersi tanto non solo sul piano del lavoro quanto sul rinnovo delle infrastrutture e della ricerca. Di fronte ad una tale sfida in cui la competizione economica giuoca un ruolo primario per il futuro della Nazione, etica e ragione vorrebbero che il Governo ed il Parlamento tutto intervenissero con una politica sana che mette al centro l’esigenze del popolo. I nostri rappresentati, invece, si baloccano tra storie di appartamenti e di escort per il presidente, usati come veleni, unica arma in grado, allo stato attuale, di decidere questa o quella leadership politica. Mentre l’attuale leadership di governo è piegata sotto la mannaia delle indagini sulla cricca diretta da un tal Verdini, un satrapo di governo, che gestiva affidamenti per circa 60,5 mln di euro per iniziative editoriali ed immobiliari. Il mio non è il catastrofismo del depresso deluso, ma è la riflessione logica e preoccupata di chi assiste, aimè! inerme alla deriva democratica, alla rassegnazione di un popolo, che limitandosi a definire i politici una masnada di lestofanti rimane seduto e non si ribella facendo sentire la propria voce. Il fatto è che per affrontare le problematiche, che richiedono rigore per la ricostruzione di un paese con un alto debito pubblico, necessita di una classe dirigente che non sia dedita al malaffare.
Che il nostro governo sia inadeguato e causa di un futuro poco luminoso sia sul piano etico che economico è indubbio, purtroppo non è possibile individuare una opposizione seria che consenta di invertire la tendenza. Non può l’opposizione limitarsi solo a denunciare i fatti con proverbi da curato di campagna emiliano, che ricordano le massime di Catalano, noto trombettista e umorista della compagnia Arbore in Quelli Della Notte: “meglio una giornata di sole che una di pioggia; etc.”. Ci si chiede allora c’è qualcuno che sa cosa fare? Perché il curato Bersani non spiega come affrontare la crisi e ne puntualizza che il solo ed unico problema è IL LAVORO. Non si vuole una ricetta che, nessuno ha, ma quanto mai accennare ad un iter politico economico che dia concreta speranza
Ma se ciò è, perché non dare ascolto a nuove voci fresche di giovinezza, che hanno capito che la querrelle centrodestra – centrosinistra è cosa vecchia, ormai logora; che esiste un terzo stato lo STATO SOCIALE, che ha bisogno di certezze lontani dallo spettro della disoccupazione? Non senza motivo la Puglia è ben guidata da un governatore giovane per le nuove idee e non come sostiene il Napoleone di Gallipoli, che da un lato riconosce i meriti di Vendola e dall’altro manda strali avvelenati sulla inopinata giovinezza politica del governatore pugliese.
Ma veramente può essere credibile l’ipotesi dello Stratega di Gallipoli, ormai rotto a tutte le sconfitte, di un governo di unità nazionale che traghetti una fine legislatura? Sarebbe opportuno una verifica democratica chiamando alle urna il Paese, tuttavia potrebbero esistere motivi dal desistere. Non ultima la iniqua legge elettorale, la cui modifica potrebbe essere attuata se per una fantapolitica responsabile si trovasse una ampia condivisione parlamentare Tuttavia allo stato attuale il ricorso al voto può non essere una soluzione derimente, perché non sono certi gli scenari, in particolare nella eventualità di un nuovo polo che porterebbe via voti preziosi per la definizione di una maggioranza parlamentare solida. Ciò rischierebbe ingovernabilità in un momento di piena crisi. Opportuno sarebbe allora continuare in una opposizione dura e responsabile che modifichi e regoli la legislazione fino alla fine del mandato, preparandosi con proposte chiare e semplici, attirando i consensi anche di quell’aria area grigia che attende chi è in grado di assumersi il carico delle istanze comuni per traghettare il paese verso una democrazia finita.
È, aimè! Una triste analisi, tuttavia parafrasando il nostro inno non ci rimane che sperare “Stringendoci a Coorte”
Leonardo Di Cosmo
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