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Pessime previsioni per l'economia americana

A JACKSON HOLE, Wyoming si sono riuniti I massimi economisti per analizzare l’andamento della crisi economica, la disoccupazione e le previsioni per il futuro. Nonostante i panorami mozzafiato ed il fatto che quasi tutti I partecipanti indossassero jeans e western boots e si dedicassero nei ritagli di tempo del seminario a lunghe cavalcate, le previsioni scaturtite dalla conferenza sono tra le peggiori.

L’economia americana potrebbe avere una crescita molto contrastata e la disoccupazione si prevede che non diminuira’ almeno per un decennio. Queste previsioni sono contenute in un paper preparato da Carmen M. Reinhart una economist dell’universita’ del Maryland. Il document ha generato un accesa serie di dialoghi e contestazioni nel simposio organizzato dalla Federal Reserve Bank di Kansas City. Ogni partecipante ha pagato la propria quota.

Nello studio dell’economista Carmen Reinhart si mette in evidenza che dal confronto con altre crisi economiche che hanno preceduto l’attuale emerge che i tassi di crescita delle economie, dopo una crisi teribile come quella del 2007-2008, sono bassi mentre quelli della disoccupazione si mantengono alti. E cio’ e’ dovuto principalmente al fatto che il settore immobiliare impiega molti anni a riprendersi da una crisi con la conseguenza che le famiglie e le imprese ci mettono anni prima di riuscire a ripianare i debiti.

Queste situazioni determinano dei mutamenti nel rendimento degli indicatori macroeconomici anche molto dopo il termine della crisi. Sta alle autorita’ politiche e monetarie rendersene conto in tempo prima che ci si avviti di nuovo in conseguenze disastrose e inarrestabili.

A tutto questo si deve aggiungere la sussurrata ipotesi che la FED provvedera' a svalutare il dollaro per dare rilancio alla base produttiva americana.

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