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(Paolo Majolino ci invia questa riflessione che volentieri pubblichiamo)

Una delle caratteristiche dei partiti politici che hanno affollato il Parlamento è l’inclinazione a trascurare il “dato di fatto” ed a fabbricare verità sostituendo, attraverso la menzogna sistematica, un vero e proprio mondo fittizio a quello reale.

Questo problema fondamentale del rapporto tra verità e politica, è particolarmente sentito e vissuto nella nostra epoca.
La menzogna è familiare, invero l’abitudine ad offrire la verità non è mai stata annoverata fra le virtù politiche e le bugie, purtroppo, sono sempre state considerate finanche giustificabili negli affari politici. Il ricorso alla menzogna sembrerebbe quindi perfettamente compatibile con la politica, ma non è così: non deve essere così.
Insiste un legame tra politica, libertà di agire ed azione di concerto tra gli individui. Agire significa dare inizio a qualcosa di nuovo, dare vita all’improbabile ed all’imprevisto: al di là di ogni schema di comportamento e deve essere qui inteso come atto che allontana dalla subita routine, come spontaneità dell’essere umano che vive nel mondo e per il mondo.
La fiducia nella capacità di agire si basa su di una visione realistica degli uomini e dei fatti.
La sana politica presuppone il riconoscimento della verità, di ciò che è dato e non può essere cambiato ai soli fini di vantaggi politici. La verità costituisce il principale fattore di stabilità nelle vicende umane e l’ambito politico ha bisogno sia dello spirito di iniziativa che della salvaguardia della stabilità. La menzogna, in special modo quale azione politica atta al convincimento delle masse, va combattuta, oltre che per la sua immoralità, per il suo potenziale impatto distruttivo nello spazio della politica.
La menzogna politica ha effetti di destabilizzazione e disorientamento collettivo che si ottiene principalmente attraverso la diffusione di immagini e notizie che non mirano a migliorare la realtà, bensì offrire un completo sostituto di essa.

Gli ingannatori abituali, per meglio dire quelli storicamente tali, grazie al potere di amplificazione delle menzogne diffuse per il tramite delle moderne tecniche di diffusione della comunicazione, possono oggi cadere vittime delle proprie falsità grazie proprio agli stessi mezzi di diffusione che, se ampliano le menzogne, concedono la possibilità di una pronta verifica poiché il potenziale di emancipazione, implicito nella tecnica, consente l’essenziale condizione dell’estensione della libertà politica d’informazione.
Ed allora succede che l’ingannatore inganna se stesso perdendo ogni contatto, non solo con il proprio pubblico, ma anche con il mondo reale.
La diffusione della menzogna pubblica è una delle questioni centrali del nostro tempo.
Fortunatamente nell’epoca moderna diventa possibile per il popolo accedere alla sfera pubblica, questo grazie allo sviluppo tecnologico che ha enormemente esteso la possibilità di emanciparsi nella conoscenza.

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