(da Repubblica Firenze)
Renzi: "Dipendenti del Comune
peggio di Fantozzi"
Il sindaco di Firenze attacca i lavoratori di Palazzo Vecchio: "Si mettono il cappotto già un quarto d'ora prima di uscire". E non risparmia i sindacati: "Hanno giri di affari miliardari". La replica: "Fantozzi sarà lui"di GERARDO ADINOLFI
"Chiamarli Fantozzi sarebbe far loro un complimento". Non usa parole dolci il sindaco di Firenze Matteo Renzi per i dipendenti comunali. In un'intervista rilasciata a Sportweek, e poi pubblicata sul suo sito Internet, Renzi critica i dipendenti di Palazzo Vecchio, "che timbrano alle 14 e già un quarto d'ora prima sono in coda col cappotto, pronti ad uscire". "Non si possono licenziare", chiede Il giornalista e Renzi afferma: ''Eh no, ci sono le tutele. Ecco: vuole sapere qual e' l'organizzazione piu' lontana dalla mia generazione? I sindacati",
"Più di un iscritto su due è in pensione - accusa il sindaco - mentre noi, se va bene, ci andremo a 70 anni. E hanno giri d'affari miliardari".
Lavorativamente, spiega il sindaco rottamatore, i modelli da seguire sono Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google. "Ho visitato la sede di Mountain View e sono rimasto folgorato: niente badge, campi da ping pong, la parete per l'arrampicata. Mi piacerebbe che al Comune di Firenze si lavorasse così".
Non è la prima volta che Renzi attacca i sindacati, ma è una novità la dura presa di posizione nei confronti dei suoi dipendenti. Ma già nei giorni scorsi Renzi aveva annunciato, tra le polemiche, un provvedimento che riguardava la pausa sigaretta. In tutti gli uffici comunali bisognerà timbrare il cartellino per andare a fumare.
Nessuna critica, invece, per gli otto assessori della sua giunta. " Lavorano sodo", afferma Renzi, " sempre meno di quanto pretenderei io però. Ma questa è una polemica tra me e loro..."
La crociata antifumo: "Pausa sigaretta solo timbrando il badge"
Un altro modello da seguire, secondo il sindaco rottamatore, è l'allenatore del Barcellona Guardiola. "Lui mi manda in brodo di giuggiole", ammette. E durante la visita del tecnico blaugrana a Firenze, svela il sindaco, "abbiamo parlato di calcio e di politica. Poi gli ho consegnato le chiavi della città e gli ho detto: Pep, se vieni ad allenare la Fiorentina, ti do pure le chiavi di casa mia".
Ma i dipendenti comunali fantozziani non sono di certo l'unica cosa da rottamare. "L'Italia peggiore è in Parlamento, una massa di gente che in 36 mesi è stata in grado di produrre la miseria di 37 proposte di legge". "Sono lì i bamboccioni e i fannulloni", accusa Renzi rispondendo al ministro Brunetta.
Ma anche tra la nuova generazione non sono tutte rose e fiori."Siamo cresciuti con la pappa pronta e soffriamo un po' di vittimismo", accusa Renzi. " Abbiamo la tendenza a chiedere spazio in nome della nostra carta d'identità e non dei nostri meriti". "Ci sono trentenni "cozze" e ottantenni maestri del rischio, spiega il sindaco di Firenze, ma in un Paese come il nostro dare responsabilità ai più giovani è controcorrente". E Renzi ricorda di quando, da presidente della provincia di Firenze fece votare la costruzione del termovalorizzatore: "Mi dedicarono uno striscione con scritto "Renzi, sei soltanto un ragazzino". "Oh ciccio, ma non t'hanno insegnato che si rispetta la fila?", si sentì dire invece da un assessore regionale del Pd quando decise di candidarsi a sindaco.
Ma l'insulto peggiore Renzi dichiara di averlo ricevuto quando arbitrava. "Peggiore di tutti quelli rivolti a mia mamma, mia zia, mia sorella e parenti vari? Quando mi hanno detto "arbitro gobbo".
Volantinaggio, magazziniere, strillone per i giornali, dipendente nell'azienda di famiglia e infine creatore di una società nel campo della comunicazione e del marketing. "Ho cominciato a lavorare a 16 anni provando un po' di tutto", spiega Renzi, che invita a non piangersi addosso nonostante il nepotismo e la poca meritocrazia italiana. Il sindaco conclude l'intervista con una battuta: "Ho fatto l'arbitro perché non sapevo giocare, e ho fatto il sindaco perché non sapevo arbitrare".
LA REPLICA Non si è fatta attendere la replica alle parole di Renzi sui dipendenti comunali definiti "fantozziani". "Fantozzi sarà lui, dice Stefano Cecchi, della Rsu del Comune di Firenze, ci sono problemi di tagli che mettono a rischio i servizi comunali e lui gioca: è ora che cresca".
"Forse, continua Cecchi, Renzi è così avanti che non vede quello che sta accadendo: ma invece di giocare dia risposte serie sui tagli". Su questo argomento la Rsu aveca chiesto al sindaco un incontro urgente, minacciando in caso contrario anche il ricorso di sciopero. Incontro, ha spiegato Cecchi, fissato per il 18 luglio.
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