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Il classico prosciutto...dello Iowa




Era il 14 febbraio del 1986. Il ministro dell'agricoltura Pandolfi annuncio' che era stato concluso un accordo con gli Stati Uniti per l'importazione in quel paese del prosciutto. Oggi negli ipermercati si trovano facilmente le confezioni di prosciutto italiano. Senza citare la marca molto nota in Italia, quando si aprono e' bene consumare il contenuto quanto prima. Pena avere dopo qualche ora delle fette di pergamena anziche' di prosciutto.
Gli americani, specialmente quelli di cultura piu' elevata, hanno scoperto il prosciutto che ormai e' entrato a far parte del menu dei ristoranti piu' selezionati.
Ma l'intraprendenza di alcuni americani ha gettato le basi della produzione di prosciutto domestico, seguendo i dettami della conservazione italiana.
Al punto che il The New York Times, quotidiano delle elites liberali, dedica un lungo servizio ad una coppia che da otto anni ha iniziato la produzione di prosciutto all'italiana in un sobborgo dello Iowa.
Herb Eckhouse, superlaureato a Harvard, conosce durante una settimana di sci una ragazza, Kathy, laureata a Berkley California, ma soprattutto cowgirl nel ranch della zia.
I due lavorano insieme nella fattoria, si costruiscono la classica casa di tronchi e Herb, studiando su Internet riesce a perforare persino il pozzo per l'acqua potabile.
Poi i coniugi Eckhouse decidono di andare in Iowa dove, cominciando dal classico garage, si fanno le ossa nel trattamento e produzione dei primi prosciutti, che incontrano subito il gradimento di alcuni ristoranti sofisticati.
Oggi la fabbrica del prosciutto che si chiama "La Quercia", (proprio cosi' in italiano, per ricordare che questo albero e' il simbolo dello stato) sforna prosciutto con una tecnologia che riproduce in apposite camere refrigerate i cambiamenti climatici delle stagioni, sotto ferreo controllo dell'umidita'.
I due Eckhouse sanno che il maiale in Italia viene macellato in novembre. Il prosciutto e' salato per la conservazione secondo una tecnica vecchia di migliaia di anni e messo a conservare in ambienti freschi e ventilati.
Secondo quanto dichiarato dai due imprenditori vengono utilizzati maiali che rigorosamente vivono liberi in recinti e sono alimentati con gran turco.
L'esempio della coppia Eckhouse sta innescando analoghe iniziative in altri stati. La concorrenza per il prosciutto italiano si fa sempre piu' dura. Non bastava la presenza sul mercato americano del prosciutto magro spagnolo, adesso ci si e' messa di mezzo anche la produzione domestica.
Tempi difficili per il prosciutto italiano in buste di plastica che diventa carta pergamena.