Il semestre UE è iniziato con un forte messaggio di Renzi denso di richiami ideali. Ma sembra un dialogo tra sordi. Da un lato, l'Italia (afflitta dal secondo maggior debito mondiale), dall'altro, Germania e Olanda da sempre abili gestori dei loro interessi. I casi Ing e Deutsche Bank sono assai esemplificativi di un uso disinvolto di strumenti finanziari a leva che nulla hanno a che fare con l'economia reale. Nel frattempo emerge una volta di più (re: Corriere, Rizzo) che il Tesoro - si suppone con il pieno accordo della Banca d'Italia - ha fatto a gara nell'utilizzo di contratti derivati swap a "copertura" dei titoli di stato italiani. Con il risultato, denunciato da Rizzo, che nel solo 2013 si sono persi 3,4 miliardi di euro (pari a 6583 miliardi delle vecchie lire) a favore delle banche internazionali emittenti. Sono contratti trentennali e questa emorragia continuerà almeno fino a quando i tassi di interesse resteranno al di sotto del 3% (oggi il tasso di riferimento Bce è pari allo 0,15%). La cosa spiacevole sul piano etico è che talora sono stati assunti da queste banche estere gli stessi personaggi che hanno sottoscritto per l'Italia contratti così disinvolti (perchè le agenzie di rating non ne sono state informate visto che la copertura assicurativa - così costosa - dei "derivati" avrebbe dovuto ridurre il rischio del debito sovrano?). Formalmente è tutto consentito dalla normativa ma è giunto il momento di porre fine a questi continui conflitti di interesse mentre il Paese soffre di una crisi mortificante. Ed è una conferma degli enormi problemi che Renzi, il rottamatore, deve affrontare. Vi è poi il caso sollevato dal prof. Guarino il quale nel contestare il "fiscal compact" (obbligo del pareggio e sottomissione al programma approvato dalla Commissione) dimostra come per un paese afflitto da basso sviluppo sia impossibile ridurre il debito senza aggravare la crisi interna. Un processo auto-demolitorio che, a detta di Guarino, viola i criteri di convergenza (art. 126 2/a) del trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (ribaditi dal trattato di Lisbona del 2007). Cosa accadrà? Vi sono troppe "asincronie" a cominciare dai soldi veri (54miliardi) che l'Italia ha versato, con aumento del proprio stock di debito, nelle casse europee per aiutare i paesi in crisi e l'impossibilità di cofinanziare i progetti europei poichè ciò farebbe sforare il tetto del 3%. Una cosa ridicola che ricorda l'assurdità delle quote latte ottenute da un paese piccolo come l'Austria superiori a quelle dell'Italia con 60 milioni di abitanti. C'è un gap di credibilità molto forte. Per troppi anni abbiamo avuto in Italia una "nomenklatura" che non ha saputo difendere e tutelare gli interessi nazionali. Il timore è che questo andazzo lobbistico stia andando avanti nonostante la grande volontà di cambiamento manifestata dal premier Matteo Renzi (ricordate il braccio di ferro solo per nominare il capoufficio legislativo a Palazzo Chigi?). L'opinione pubblica ha capito la situazione ed incoraggia i tentativi di Renzi il cui tasso di popolarità continua a superare il 75%. Ma i fatti parlano chiaro. Vi sono ancora in lista di attesa 511 decreti attuativi che riguardano provvedimenti Monti-Letta- Renzi. Di questi decreti ben 177 sono già scaduti. Altro che bicameralismo imperfetto. Qui c'è una burocrazia che non molla la presa e fa di tutto perchè nulla cambi. Non a caso si preannuncia a settembre un nuovo regolamento della Camera che, tra le altre cose, impone di scrivere i testi di legge in un italiano comprensibile come prevede la Costituzione.
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Caro Oscar,
l'analisi di Guido Colomba "non fa una piega" per definirla in modo
giovanile. Circa la frase: "Per troppi anni abbiamo avuto in Italia una
"nomenklatura" che non ha saputo difendere e tutelare gli interessi
nazionali." mi chiedo: è per incapacità che non hanno saputo difendere e tutelare, o è
stata una "svendita" deliberata del Bel Paese alle lobby straniere ?
Mi pare ci sia più di un indizio per avvalorare l'ipotesi di tradimento
piuttosto che di semplice cretineria.
Cordialmente,
Dario Seglie, Torino, Italy
PS: Auguri a tutti per l'anniversario del 1776: Dichiarazione
d'Indipendenza degli Stati uniti d'America.
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Caro Oscar,
in merito a quanto asserito da Colomba, vorrei esprimere la mia modesta sintesi.
Il nostro Matteo Renzi ha le idee chiare a livello legislativo e propositivo, ma manca di un esecutivo compente per poterle mettere in atto.
Inoltre deve scontrarsi quotidianamente con i muri della burocrazia e per rimuovere questi oggi mancano il carattere ed il coraggio necessari.
Buona giornata !
Andrea Mazzoni