Dialogo
a distanza su Skype per una doverosa intervista con Oscar Bartoli,
avvocato, giornalista, ex direttore IRI USA, autore di manuali
universitari e gialli, ex responsabile rapporti con i media dell’IRI ai
tempi di Romano Prodi.
Oscar: come stai?
“Bene, ma sono in partenza per Williamsburg
dove passerò il 4 luglio, festa dell’Indipendenza. Appena rientrato a
Washington riparto per Bangalore, India e da lì poi vado in Italia..”
Perché in India?
“A Bangalore lavora da tre anni mio figlio
Marco che ha messo su una branch di una sua società specializzata nel
settore High Tech. Se a qualcuno interessa può andare a vedere il sito www.giluxe.com
Grande qualità e prezzi molto competitivi. Ecco fatto il mio consiglio per gli acquisti.”
E dopo l’India?
“Me ne vado a metà agosto in Italia a
presentare i miei libri, a parlare nei vari Rotary Club dell’America.
Trascorrerò un po’ di giorni a Baja Sardinia che considero un paradiso
terrestre…”
Perché ti sei stabilito in America, non ti manca l’Italia?
“Alla fine del 1994 mi hanno offerto di venire
negli Stati Uniti a dirigere IRI USA. Credevano di farmi un dispetto,
allontanandomi dalla sede centrale IRI di via Veneto, dopo che Prodi
aveva di nuovo dato le dimissioni dalla presidenza IRI. Ed invece mi
hanno fatto un regalo. Dopo la privatizzazione dell’IRI, sono rimasto
qui in America, ho riscoperto il mio vecchio mestiere di giornalista, ho
fondato un blog che ormai naviga sui centomila contatti…Quanto
all’Italia non mi manca di certo perché ci vengo almeno tre volte
all’anno per lunghi periodi, sia per presentare i miei libri, sia per
fare lezione allo IULM di Milano.”
Come si vede l’Italia da 7500 KM di distanza?
“L’Italia resta un paese affascinante. Gli
americani si inventano assurdi nomi quasi italiani per i loro ristoranti
e pizzerie, adorano ormai l’espresso anche se lo chiedono ‘double
shot’, ovvero ne vogliono due nella stessa tazza, perché sono abituati
ai loro biberoni stile Starbucks.. Vanno pazzi per la moda italiana, per
le auto sportive, e per quel certo modo di vivere che resta la qualità
esistenziale se confrontata alla quotidianità americana..”
Spiegati meglio…
“Negli States puoi essere impaccato di soldi,
ma anche se puoi comprare tutto al confronto con chi vive in Italia gli
manca quel ‘qualcosa’ che è il modo di gustare la vita degli italiani.
Nonostante i morsi della crisi che per fortuna sembra si stia
allontanando…”
Cosa consigli ai tuoi studenti?
“Consiglio di non accontentarsi dello stare
sotto il campanile, con la mamma che lava mutande e stira camicie, con
il borsellino della nonna da cui beccare gli euro per andare in
discoteca. Dopo la mezzanotte ovviamente…”
Un po’ polemico con un certo tipo di gioventù..
“No, sono realista. I giovani che vengono qui
dall’Italia sono tutti motivati al massimo, vogliono affermarsi ad ogni
costo, non vogliono tornare in Italia e quasi tutti hanno successo. La
cosiddetta fuga dei cervelli è determinata dal fatto che in un Villaggio
Globale bisogna gettare il cuore al di là dell’ostacolo. Se vuoi, mio
figlio Marco ‘indiano’ è uno dei tanti esempi…”
Quanto all’altro tuo figlio Max?
“Max si è laureato con il massimo dei voti
alla LUISS di Roma. Ma ha snobbato le Pandette per dedicarsi alla sua
passione: il cinema. Ha girato documentari pubblicitari, corti che hanno
vinto decine di premi internazionali, lungometraggi. Oggi è consulente
della Banca Mondiale ma sta completando un corto dal titolo ‘The Secret
of Joy’. Una favola in costume che sarà presentata a Hollywood nel
prossimo agosto e poi regalata ad un ospedale di Los Angeles
specializzato nella lotta contro il cancro pediatrico. Perché vedi: la
vita è fatta non solo di egoismi ma anche di voglia di essere utili al
nostro prossimo. A cominciare dai bambini malati. Chi vuole avere
dettagli su questa iniziativa può andare sul sito www.thesecretofjoy.org
e magari fare una donazione alla fondazione per la cura del cancro che
colpisce i bambini. Adesso ti lascio, perché devo andare e sono in
ritardo. Rivediamoci e sentiamoci via Skype dall’India…..Che meraviglia
queste nuove tecnologie che avvicinano i continenti…Salutoni a Te ed ai
tuoi cari Lettori !”
Ti ho chiesto una foto e me ne mandi una mentre suoni la chitarra…
“Da giovane, cento anni fa, suonavo con la mia
band nei locali, night club, radio e TV e la ‘malattia’ ti rimane
addosso..non pubblicare questa foto..”
Antonio Peragine
direttore@corrierepl.it
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Buongiorno Oscar,
mi piacciono i tuoi
messaggi.
Il discorrere, il
conoscere, l’apprendere non è mai troppo o sufficiente, quindi ben arrivino i
comunicati, le notizie dall’America,
in Italia,
attualmente, c’è tanta indecisione, sopportazione e paure.
L’economia va male,
la massa è massacrata da imposte e tasse, i servizi non sono adeguati ai costi,
ma sopra tutto esistono: ladri,
evasori, mafie,
intrallazzi illegali; i peggiori sono: i politici, i burocrati, i giornalisti
assoldati dai potenti, i quali non sono personalizzati certi,
ma riuniti in
associazioni ( Onlus, fondazioni, ed altre )
il malcostume ha
preso tutti, ricchi e poveri, classi Aristocratiche, Borghesi e plebee,
chi più può rubare e
corrompersi e più bravo è.
Aimè, penso che non
si vada molto lontano, la mia età, 75 anni, mi porta a pensare alla mia
nipote che si sta laureando magnificamente in lingue, dove dovrà e cosa dovrà
fare per guadagnarsi da vivere?
Essendo un po’
ottimista, speriamo che l’attuale cambi in meglio,.
Salute, lavoro e
tranquillità.
Raffaello Biagiotti
da Montepulciano (SIena)