Rosario
Amico Roxas
Il
precipitare degli eventi in Grecia, senza che appaia una via di soluzione, crea
tutta una serie di ipotesi più o meno fattibili e futuribili, molte ipotesi fantasiose, altre credibili, ma
sempre nell’alveo ipotetico.
Potrebbe
apparire fuori tema, ma mi sorge una domanda, alla quale non vorrei dare una
risposta, ma solo proporre una
riflessione. La domanda è: “Cosa è
andato a fare Berlusconi in Russia da Putin ?” proprio alla vigilia del
referendum che ha decretato, con ampio margine, la vittoria della democrazia
contro l’imposizione di un liberismo capitalista portato avanti dalla Merkel,
in nome e per conto di un rinato sentimento pangermanico, che fu già di
Guglielmo II° (che scatenò la
guerra contro il resto d’Europa, diventata poi la prima guerra mondiale), che fu poi di Adolf
Hitler con una seconda aggressione all’Europa, che diventò la seconda guerra
mondiale, a difesa della razza pura che, guarda caso, doveva rappresentare il
primato tedesco su tutti i popoli della terra; tema ripresa da Benedetto XVI
con l’affermazione delle radici cristiane dell’Europa che ci renderebbe
superiori alle altre genti, alle altre culture, alle altre religioni.
La
lezione è stata ben compresa dalla sig.a Anghela Merkel, ma non la storia che
sta dietro le due sconfitte dei reich che l’hanno preceduta. Oggi il quarto
reich è in mano alla Merkel, che ha dichiarato al resto dell’Europa, per la
terza volta, una guerra strisciante, priva del fragore delle bombe, ma ricca di
contenuti finanziari, come vuole la logica liberista del più forte, che oggi è
il più ricco.
Il
quesito che chiede cosa abbia fatto
Berlusconi in Russia, si spiega solo con la concomitanza del referendum greco,
che coinvolge le finanze europee e offre a chi sa agire in maniera
spregiudicata spazi di sfruttamento al limite del bluff. Berlusconi in Russia
da Putin a cercare cosa ? E’ molto
probabile che sia andato a sollecitare un intervento russo per dare uno scacco
alla Merkel, alla quale non ha mai perdonato quella risatina con Sarkozy al
solo pronunciare il suo nome. Berlusconi
conosce benissimo la dimensione della finanza teutonica e cercherà di inserirsi
in una qualche manovra, utilizzando i rapporti di complicità che lo legano a
Putin, per smuovere la situazione stagnante che la Merkel intende mantenere.
Una
situazione stagnante, dove non si muove foglia che la Merkel non voglia .
Ma
la Germania tanto esaltata è veramente così ricca da permettersi di bluffare
senza tema che qualcuno voglia vedere, in dettaglio, i conti ?
La
più grande operazione finanziaria tedesca, voluta dalla Merkel, più per ragioni
di facciata che per reali esigenze di bilancio, è costata alle casse del quarto
reich della Merkel, ben 10 punti del PIL; si è trattato del sostegno finanziario ad alcune banche in odore fallimentare. Fu così
che il debito pubblico tedesco è volato dal 73,5% all’83,2%, collocando la Germania al terzo
posto al mondo per debito pubblico, lievitato a
2.080 miliardi di euro, superando il debito pubblico italiano di ben 235
miliardi di euro; cosa che nessun analista economico si azzarda a sottolineare,
mentre gli stessi analisti passano al setaccio il debito italiano, fingendo di
ignorare che il debito pubblico estero, che è quello che più conta a livello
internazionale, vede la Francia con una percentuale
del 50% di debito con l’estero sul PIL, del 51% dell’Italia e del 44% della
Germania, praticamente sullo stesso piano di rischio default.
C’è un vantaggio per l’Italia, e si tratta della
ricchezza privata italiana, per cui le famiglie italiane posseggono 3.600
miliardi della ricchezza finanziaria nazionale, pari al 178% del PIL, contro montagne di debiti delle
famiglia americane, tedesche francesi e anche inglesi.
La
Merkel queste cose le conosce benissimo, ma continua a segare il ramo dove è
seduta, con le conseguenze inevitabili.
In
cosa consiste il bluff della Merkel ?
Gran
parte delle banche tedesche sono in mani pubbliche, tramite tali banche la
Germania investe pesantemente nei nostri btp, lucrando sulle variazioni dello
spread; basta fermare la voragine degli acquisti di btp e lo spread si innalza,
alimentando gli interessi sugli investimenti. Praticamente si tratta di un
esercizio abusivo di controllo diretto
sulla nostra politica interna, che vede il montante degli interessi
passivi cambiare da un giorno all’altro, alimentando guadagni parassitari da
parte delle banche tedesche.
Ma
Berlino opera al contrario con i propri titoli, investendo i guadagni ricavati
dai titoli italiani su titoli tedeschi, mantenendo bassi i tassi di interesse.
Non
è ancora una guerra dichiarata e ufficialmente aperta, ma è certamente una
guerriglia di posizione, dove le forze italiane non sanno trovare compattezza,
preferendo l’esportazione all’estero in
isole fiscali, alla difesa sostenuta da
una folle politica fiscale che, con i governi Berlusconi, ha sostenuto la
finanza creativa scoraggiando investimenti produttivi con condoni fiscali,
sanatorie e scudi fiscali che hanno fornito di denaro fresco e senza pagare il
dovuto, la mafia, la camorra, la ndrangheta e sacra corona, nonché le varie
criminalità associate nella gestione delle istituzioni, grazie alla corruzione
dilagante.