Pentaquark la nuova particella esotica venuta
dall’impossibile, grazie all’esperimento Large Hadron Collider beauty (LHCb)
del Cern di Ginevra, promette meraviglie. È composta da quattro Quark e un Antiquark,
ossia due Quark up, un Quark down, un Quark charm e un Anti-Quark charm.
Notevoli le implicazioni sulla struttura interna di oggetti celesti superdensi
come le Stelle di Neutroni. Il Pentaquark è un nuovo stato della materia. “È la
scoperta più eccitante nel campo della Cromodinamica Quantistica che potessi
immaginare”, rivela Frank Wilczek del Massachusetts Institute of Technology
(MIT), tra i principali esponenti della Teoria. L’esistenza dei Pentaquark è
una logica conseguenza dell’esistenza dei Tetraquark. I Pentaquark decadono in un
Mesone Charm-Anticharm e in un Protone. L’importanza cruciale di questa
scoperta è ben spiegata da Guy Wilkinson, portavoce dell’esperimento LHCb: “il
Pentaquark osservato non è soltanto una nuova particella, ma anche un nuovo
modo in cui i Quark, che rappresentano i costituenti fondamentali di Neutroni e
Protoni, possono combinarsi tra loro, in uno schema mai osservato prima in
oltre cinquant’anni di ricerche sperimentali. Ulteriori studi sulle proprietà
dei Pentaquark ci permetteranno di comprendere meglio la natura di Neutroni e
Protoni, i costituenti della materia di cui siamo fatti noi e tutto ciò che ci
circonda”. È un evento memorabile nella storia della Fisica delle particelle. E
i Quark liberi? Se esistessero, da qualche parte, nascosti in un luogo diverso
da quello in cui si è cercato?
(di Nicola Facciolini)