Alle 23:05 ora di Washington DC, mentre stanno arrivando gli exit pols dal West, si confermano le previsioni fatte alla vigilia delle elezioni di mezzo termine: la Camera passera' sotto il controllo dei democratici mentre il Senato resta in mano ai repubblicani.
Alla House i democratici gia' fanno sapere che chiederanno al presidente Trump di presentare finalmente le sue dichiarazioni delle tasse, cosa che Donald ha sempre rifiutato di fare adducendo che erano in corso esami da parte dello Internal Revenue Service che gestisce e aministra la raccolta delle tasse.
Se e quando il consigliere speciale Mueller decidera' di renedere pubblica l'inchiesta che da mesi sta conducendo grigliando i piu' stretti collaboratori del presidente, e' facile prevedere che la Camera aprira' la procedura di impeachment. Il tutto poi si arenera' nell'aula del senato controllato dai repubblicani dove e' richiesta la maggioranza dei due terzi per approvare la sentenza della Camera.
Situazione analoga a quella verificatesi con Bill Clinton.
A caldo resta da dire che lo tsunami democratico che avrebbe dovuto spazzare via Donald Trump, tagliandogli l'erba sotto i piedi, non c'e' stato. Tanti indecisi hanno votato con il portafoglio in mano, sapendo che la disoccupazione e' ai minimi storici, l'economia tira al 4 per cento e chissenefrega di quelli che stanno male e dei migranti che e' bene tenere fuori dei confini magari facendogli sparare dai 15mila soldati che sono stati assiepati al confine col Messico per ordine del presidente.
Facile prevedere che la conclusione della lunga inchiesta del consigliere Mueller si concludera' con la dichiarazione che Trump non ha colluso con Putin, che potra' cosi' far visita a Washington al suo stretto amico che sta pensando alla riconferma in occasione delle presidenziali del 2020.
CNN e' stata battuta in velocita' da MSNBC.
Ed anche questa e' America.
Buona notte.