Translate

Le Storie di Oscar # 12: 'Volare, oh, oh...!' sulla Muraglia Cinese

Ancora qualche lontana istantanea tratta dal ricordo dei miei viaggi cinesi di molti anni fa

 
 

A Pechino siamo ospitati nella Diaoyutai Guesthouse diventata famosa per l'incontro promosso tra Mao Tse Tung e Nixon, grazie al talento del dottor Kissinger. 

Dormiamo in tre persone in una stanza, ma il luogo e' molto bello con laghetti e singole unita'. I cinesi hanno dato il via alla costruzione dei mega alberghi, dice la guida, ma bisognera' avere un po' di pazienza." Anche se noi siamo molto veloci" conclude.

_____________________________

Cina e Unione Sovietica. 

Si tratta di due realtà amministrate da uno stesso partito comunista che poi non è lo stesso perché in Unione Sovietica la trasformazione avverrà nel sangue mentre qui in Cina il partito ha deciso ora di lasciare un minimo di libertà agli individui per dare slancio all'economia. 

Dopo gli anni terribili sotto Mao che aveva trasformato la Cina in uno stato dove imperava la delazione, con milioni di contadini strappati dalle campagne per inseguire il miraggio della piu' grande produzione mondiale di acciaio, dopo le decine di milioni di individui morti per la carestia causata dalla mancata produzione agricola, dopo il cannibalismo dei neonati e bambini (sempre smentito ufficialmente), la rivoluzione portata avanti da Deng XiaoPing con le 'Quattro Modernizzazioni' sta trasformando questo grande paese.

I cinesi sanno fare le cose bene, con precisione. Si sono messi a produrre racchette da tennis bellissime che fanno concorrenza alle famose (allora!) Maxima Torneo.

Al contrario dei russi che rivelano in ogni attività lavorativa di essere  dei ciabattoni. 

A Mosca nell'esposizione all'aperto delle conquiste sovietiche  ci sono i carri armati con le saldature sbrindellate e la tuta di Gagarin che è quella di un palombaro. 

Nel famoso hotel Rossyia ai piedi delle grandi vetrate della lobby le unità di riscaldamento sono messe come gli pare senza seguire un minimo ordine nell'allineamento.

_____________________________

"Domani mattina sveglia alle 4:30" dice la guida, agente del ministero degli esteri una ragazza forse sui trenta, che potrebbe essere graziosa se uscisse dall'uniforme nera che la insacca. Lontana ogni tentazione perche' il partito omnipresente ha imposto alle donne giovani di essere asessuate, rifuggendo dalle tentazioni della moda borghese. 

Ma siccome le donne sono sempre le donne ho notato che a Canton molte si permettono di sfidare le regole del partito indossando qualche capo colorato. Per esempio una  maglietta rossa sotto la giacca 'stile Lenin', cosi' chiamata nel gergo ufficiale. A Shanghai e Pechino invece e' il trionfo delle lugubri uniformi scure.

Sveglia alle 4:30 ? Di fronte allo sbalordimento degli ospiti stranieri già notevolmente affaticati dalle precedenti tappe, la guida ci spiega: "Voi italiani avete creato il melodramma, siete famosi per l'opera lirica che qui in Cina raccoglie milioni di appassionati. Sono tanti i giovani che studiano per diventare cantanti di opere liriche. Siccome ancora si vive in coabitazione, nonostante il grande impegno nella costruzione di edilizia popolare fatto dai dirigenti del nostro grande partito comunista, i giovani che devono fare vocalizzi sono costretti ad uscire per non disturbare gli altri occupanti dell'abitazione."

Il giorno dopo sono pochi i membri della delegazione italiana che hanno trovato la forza di alzarsi per l'appuntamento delle 4:30 antimeridiane.


La nostra guida ci imbarca su berline nere del ministero. Direzione la Citta' Proibita di fronte alle cui mura giovani uomini e donne eseguono gorgheggi e intonano arie del repertorio lirico italiano. 

Qualcuno mette in mostra una splendida voce e (sara' un caso?) intona 'O' sole mio'. Tutto organizzato.

Sembra che l'emissione vocale rivolta ad un muro antico consenta di controllare l'intonazione. Almeno così ci dice la guida che parla un ottimo inglese.
_______________________________________________________


Noel 2005 Pékin 031 muraille de chine Mutianyu.jpg

Visita alla Muraglia Cinese nel tratto restaurato vicino alla capitale. Siamo tra i primi turisti occidentali ad avere questo privilegio.

I giornalisti italiani al seguito della delegazione sono delle ottime penne ma affetti da una incurabile sedentarietà.

Dopo aver percorso quasi un chilometro di Muraglia Cinese chiedono a viva voce di potersi riposare in uno dei chioschi che interrompono lo snodarsi del muro che - dice la guida - si prolungava per oltre 8850 km.

Nel prossimo chiosco incontriamo cinque guardie rosse con tre ragazze. Al nostro arrivo sorridono, ma sono intimoriti della nostra presenza. Uno di loro stava suonando la chitarra.


Mi avvicino e gli chiedo a cenni di prestarmela per qualche minuto.

Mi guarda stranito e me la porge, più che una chitarra si direbbe, quanto alla mancanza di voce, un tagliere. Ma va bene lo stesso.

Attacco 'Volare' e i ragazzi si mettono a ballare, ma solo tra maschi. Le femmine rimangono sedute e sorridono negandosi alle insistenze di un paio di italiani ancora pieni di energia.

La scena viene ripresa in super otto ma la pellicola chissà che fine avrà fatto dopo tanti traslochi internazionali.

_______________________________________________________




E' d'obbligo una visita ad una comune dove potremo ammirare il lavoro degli addetti ai telai per la produzione di tessuti di seta. Macchine vecchie, tenute insieme dalla capacità e buona volontà dei meccanici, ma le stoffe sono bellissime. 

Dobbiamo trascinare via a forza un imprenditore di Como che sta dialogando a gesti con il capo reparto e sembra che si conoscano da un secolo.  Potenza dello stesso lavoro.

Dopo la visita ai telai sosta obbligatoria nella piazza sterrata della comune nella quale si inseriscono a raggiera le strade ai bordi delle quali sorgono le baracche con una netta distinzione per sesso degli occupanti.

Nel centro della piazza si alza un alto pennone in cima al quale sono stati installati dei grandi altoparlanti a tromba.

Vecchi altoparlanti immagine stock. Immagine di ...


La nostra guida continua ad illustrarci le caratteristiche della comune facendo finta di non aver ascoltato la frase di un incauto collega del nostro gruppo che ha detto ad alta voce: "Qui ci sono anche quelli che devono essere 'ricondizionati' alle logiche del partito…"

"A che servono questi altoparlanti?" chiede uno dei nostri giornalisti.

"Servono per gli ordini del dirigente funzionario e  per le lezioni. ", dice la guida che aggiunge: "Ogni giorno qui si radunano i membri della comune dai 18 ai 30 anni che devono seguire le lezioni di inglese  trasmesse da questi altoparlanti…Gli esami sono severi. Ne so qualcosa io..." conclude sorridendo.

Era il 1977.

Non c'è da meravigliarsi se la Cina nel giro di pochi decenni è riuscita a raggiungere un livello di competitività che mette in difficoltà oggi la superpotenza americana. 

La scuola e' fondamentale per lo sviluppo di una societa'.

E lo dice un anziano liberale, da sempre convinto anticomunista per avere toccato con mano la realta' di quei cosiddetti 'paradisi'.
________________________________________

Oscar 

________________________________________

Per chi preferisce ascoltare

https://youtu.be/WjiQB6hT5Dc

___________________________

Ciao Oscar,

facendo tesoro del tuo suggerimento ho aperto senza problemi il link e mi sono gustato con piacere il resoconto del tuo viaggio del 1977 in Cina, anche perché io ho avuto un'esperienza molto simile

siamo nel 1979, io sono presidente dell'Ance Associazione Nazionale per il commercio estero che raggruppa le trading companies italiane, e al tempo stesso il Vice Presidente del CITHA, la confederazione del associazioni di commercio estero di 10 paesi europei, Italia inclusa

il governo cinese vuole aprirsi al mondo e decide di invitare una delegazione del Citha per una visita ufficiale in Cina, la prima visita di una delegazione multinazionale

Io ovviamente non mi lascio sfuggire l'occasione e partecipo come rappresentante italiano Dopo un viaggio interminabile che ci porta in aereo fino a Pechino e poi ulteriori 3 ore di treno a Tientsin per un soggiorno che durerà oltre 20 giorni e che ci porterà in seguito di nuovo a Pechino, Shanghai e Canton in concomitanza con la famosa fiera, anche noi veniamo alloggiati in residenze ufficiali, salvo a Shanghai dove veniamo sistemati nel mitico albergo sul Bund di cui adesso mi sfugge il nome

ogni giorno un pranzo o una cena ufficiale di almeno 15 portate, con la batteria dei cuochi che arriva alla fine a sprofondarsi in scuse interminabili, brindisi multipli con vecchi generali messi a capo delle fabbriche visitiamo, e più che altro un mare di biciclette e uomini e donne tutti in uniforme

Qualcuno timidamente si avvicina e quando mi sente e rispondere Italia immediatamente ribatte: Marcopolo!

A Shanghai proprio di fronte all'albergo c'è l'isola che adesso e' irta di grattacieli e fa scomparire Manhattan al confronto; dalla finestra della mia camera disegno con l'acquerello una veduta del fiume con l'isola nel mezzo sul quale all'epoca appaiono solo alcune Capanne

Ne abbiamo visti di cambiamenti in questi ultimi 40 anni!

Un abbraccio ed alla prossima newsletter

Piero P.

No comments:

Post a Comment