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Aritrovarci, Roma !

Dopo due anni sono tornato in Italia.

Ieri, con un volo TAP via Lisbona, dopo avere dovuto subire cinque cancellazioni di altrettanti voli Alitalia presi con Orbis.

Dice: poveretti, ma stanno cambiando pelle, come i serpenti. Da oggi si chiameranno ITA. Ma Chissene frega di Ita. 

Tanto i contribuenti italiani, quei pochi che pagano le tasse, continueranno ad alimentare un pozzo senza fondo giustificato da un falso nazionalismo patriottardo della bandiera sul timone dei velivoli.

Chissa’ quando ITA mi restituira’ i soldi anticipati.

TAP vola con i Air Bus 321 Long Range. E fanno bene perche’ si tratta di ottimi aerei, con bassi consumi. Inutile attendere la cena. Se vuoi te la devi pagare come i 230 dollari per imbarcare due valigie.

Siamo partiti da Washington alle 22:40 con un ritardo di quasi un’ora sulla tabella di marcia. Ma il ritardo e’ stato recuperato dalla compagnia.

Ieri sera quando ci siamo presentati al Dulles airport abbiamo notato che c’erano poche persone nei terminal.

Non solo perché’ il sottoscritto ha costretto ancora una volta la sua dolce tre quarti ad arrivare tre ore rima della partenza e la cosa la fa incazzare come una biscia.

Sapete com’e’? Per una vita ho sempre organizzato il lavoro e l’esistenza degli altri. Ecco perché’ mi do sempre un largo margine di conforto.

Arrivati a Lisbona ci siamo immersi in un altro migliaio di persone di voli diversi per il controllo immigration, condito da presentazione dell’ultimo tampone fatto il giorno prima , passenger locator form perche’ cosi’ ti possono rintracciare nel mondo intero se contagi qualcuno, etc.

Arrivati a Roma nessun controllo passaporti perché’ venivamo da un paese europeo.

Ma prima di uscire dall’aeroporto siamo stati intercettati da due signore che hanno voluto controllare la nostra temperatura. Unici imbecilli tra centinaia di persone che sfollavano.

Ma evidentemente dobbiamo avere colpito la loro immaginazione perché’, oltre alla maschera, portavano anche la visiera. Pensate voi.

Ci siamo imbarcati su una 500 L della Sixth azienda della quale abbiamo apprezzato l’entusiasmo collaborativo della loro funzionaria  Eleonora. Appena mi arriva la richiesta di fare il report sul servizio le darò’ il massimo del punteggio.

E ci siamo immessi nel traffico romano, cercando di ricordare che bisognava premere la frizione perche la macchina aveva il cambio manuale.

Per celebrare il nostro rientro nella Capitale siamo stati colti da una bomba d’acqua che ha trasformato le strade in acquitrini, grazie anche alla fogne intasate.

Ospiti della bella bella e tecnologica casa dell’amico Cappelli ci siano sparati un fritto misto e un piatto di fettuccine da Pizza e Ciccia. 

Be tornati a casa.

Oscar


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