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Siria: parte la corsa all'atomica



Secondo il quotidiano pan-arabo edito a Londra 'Asharq Al-Awsat', autorevoli fonti della sicurezza israeliana ritengono che la Siria abbia ripreso la costruzione di impianti nucleari sul suo territorio per scopi militari.
6 Ottobre 2008 - Durante un briefing mercoledì con "un gruppo di giornalisti", fonti militari israeliane avrebbero affermato che Gerusalemme non intende permettere che la Siria ripeta lo schema già applicato dall'Iran e non aspetterà che Damasco giunga a completare la costruzione di un reattore nucleare prima di ricorrere ad ogni mezzo a disposizione per fermare il programma.

Stando al servizio di Asharq Al-Awsat, dopo il bombardamento di un anno fa sul supposto impianto nucleare siriano di Al-Kibar, presso Dir A-Zur, Damasco avrebbe avviato i lavori di costruzione di un certo numero di nuovi impianti. Stando alle fonti militari israeliane citate, i siriani stanno seguendo lo schema iraniano che prevede la costruzione simultanea di un certo numero di impianti nucleari in diverse località. Dietro al progetto vi sarebbe ancora una volta la Corea del Nord tanto che esperti da Pyongyang, insieme a esperti iraniani, sarebbero stati in Siria il mese scorso per programmare il progetto.

"L'anno trascorso si sono registrati tre incidenti che indicano come la corsa alle armi nucleari da parte siriana costituisca una linea rossa che non può essere valicata" avrebbe spiegato un ufficiale israeliano ad 'Asharq Al-Awsat', facendo riferimento a quanto pare al bombardamento di Al-Kibar del 6 settembre 2007, all'uccisione ai primi di agosto del generale Mohammed Suleiman, alto consigliere sulla sicurezza del presidente Bashar Assad, e all'attentato con auto-bomba di sabato presso una sede dei servizi di intelligence siriani. Israele ritiene che il generale Suleiman fosse incaricato del programma nucleare siriano e del coordinamento con la Corea del Nord. Le fonti israeliane avrebbero fatto anche allusione alla possibilità che Israele stia operando all'interno della Siria. Israele non ha mai ufficialmente ammesso (ma neppure smentito...) d'aver bombardato l'impianto di Al-Kibar.
Roberto di Nunzio

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