I due imbecilli neonazi che sono stati beccati mentre si accingevano a rendere operativo il piano per uccidere a Memphis il senatore nero Barack Obama e altri 102 AfricanAmericans in un liceo sono la punta dell'iceberg di una moltitudine di altrettanti imbecilli di estrema destra che popolano le sterminate distese di questa nazione continente.
La Guerra Civile (1861-1865) ha lasciato ferite immense con i suoi 650 mila morti che non si sono ancora sanate.
Credere che per l'americano medio sia facile votare per un candidato dalla pelle scura e' come chiedere al marito supercornuto di perdonare ancora una volta la moglie di coscia facile. Puo' succedere ma a quale prezzo.
Il 25-30% del corpo elettorale vota repubblicano indipendentemente dai candidati del momento. Si tratta di un voto non 'per', ma 'contro' chi potrebbe distruggere il castello di carte su cui si basa il credo del cosiddetto patriottismo americano (Dio, Patria e Famiglia).
Sono pochi a ricordare quello che lo scrittore Mark Twain ha scritto: "Patriottismo e' amare il proprio paese e non il governo in carica."
Quanto ai media italiani che da giorni si dichiarano sicuri della vittoria di Obama, invitiamo i nostri lettori ad essere cauti. Qui in California, per esempio dove la stragrande maggioranza e' da sempre democratica, ti dicono che se il vantaggio del candidato di Chicago non raggiunge almeno i sette punti su McCain, la vittoria non e' detto che sia sicura.
Ecco perche' molto dipendera' dai 'Fratelli' neri che dovranno muovere le chiappe una buona volta e proteggere il loro candidato naturale andando a votare, cosa questa che di rado fanno.
Quanto a chi scrive, per correttezza informo il lettore (ambosessi), che votero' Obama nel mio seggio di Washington DC. Perche' il candidato e' giovane e ha energie e perche' non vorrei trovarmi domani con un presidente di nome Sarah Palin. Otto anni di un personaggio come George W, possono bastare per qualche generazione.
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