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Barack Obama: come uscire dal tunnel...

"Il monopolio delle idee buone non appartiene ad un solo partito. Se e' una buona idea la prenderemo in cosiderazione".

Questa la frase che sarebbe stata pronunciata dal presidente Barack Obama in occasione del suo primo incontro a Capitol Hill con i leaders del Partito Repubblicano che sembra abbiano gradito molto l'atmosfera che ha caratterizzato questo meeting.

Il piano di Obama per venire incontro alle difficolta' dei cittadini, delle famiglie e delle piccole imprese prevede 300 miliardi di dollari da iniettare nell'economia americana che sta ansimando.

Il presidente Obama non tralascia occasione per ricordare che l'anno appena inziato si presenta con una fisionomia non certo rassicurante.

Obama non e' un clown della politica e parla chiaro perche' non vuole essere accusato di recitare la parte del medico pietoso che, secondo il proverbio italiano, fa la piaga purulenta.

"L'economia e' molto malata- ha detto il presidente- La situazione sta peggiorando. Dobbiamo agire e agire subito per interrompere il ciclo della recessione".

Negli Stati Uniti ci sono al momento piu' di 10.3 milioni di persone che hanno perduto il posto di lavoro. Ma le statistiche non tengono conto di quelli che l'occupazione l'hanno perduta dopo avere lavorato meno di un anno, fenomeno questo che coinvolge un gran numero di lavoratori che sono stati messi fuori da un'azienda e che avevano trovato una qualche occupazione temporanea per tirare avanti.

Si prevede che la massa di lavoratori disoccupati sara' destinata ad incrementarsi molto nei prossimi mesi.

Il fatto che i repubblicani abbiano fatto sapere ai mezzi di informazione che hanno apprezzato il modo con il quale Obama ha iniziato il suo contatto con i vertici del mondo politico del Campidoglio, non dovrebbe meravigliare piu' di tanto.

Basta rileggere le pagine di " The Audacity of Hope"(Three Rivers Press) il libro scritto da Barack Obama e che contiene il suo manifesto politico.

Obama e', tra i vari talenti, uno scrittore magistrale. Anche i suoi interventi durante la campagna elettorale sono stati dettati da lui al suo ghost writer che poi li ha adattati secondo il pubblico al quale erano diretti e attualizzati.

Nel suo libro il presidente nero si riferisce alla sua esperienza sia in seno al parlamento dell'Illinois che successivamente nei tre anni passati in senato.

E tocca in particolare la radicalizzazione degli atteggiamenti pubblici della politica, la polarizzazione che, soprattutto i repubblicani hanno messo in essere negli ultimi otto anni arrivando ad attacchi forsennati e personalizzati che hanno dustrutto candidature come quella di John Kerry pluridecorato del Vietnam.

Ma al di la' della facciata in bianco e nero della politica ufficiale dei partiti, alimentata dalla spettacolarizzazione dei media, esiste un'America che e' fatta di persone molto distanti dalla politica di Washington.

Parlando con la gente, visitando piccoli e grandi centri, Barack Obama si e' reso conto che le vera America ragiona ed agisce in modo diverso dai suoi rappresentanti politici. E il terreno comune sul quale instaurare un lavoro di scelta per risolvere i problemi e' molto piu' consistente.

Questa e' stata la chiave di volta che ha consentito al candidato nero di entrare in sintonia con gli umori del popolo, di capirne i problemi, di rifiutare la standardizzazione politica. Ed e' questa la molla che ha fatto scattare il consenso alimentato dalla speranza di un cambiamento da tutti auspicato e voluto ma in netto contrasto con la ripetitivita' dei sermoni della politica ufficiale.

Adesso Barack Obama e' chiamato a dimostrare di essere capace non solo di sintonizzarsi con la gente comune ma di impostare e risolvere i gravi problemi che attanagliano la societa' americana.

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