'Marine One' e' il nome della flotta di elicotteri della Casa Bianca. Per piu' di trenta anni sono stati un appannaggio della Sykorsky che prende il nome dall'inventore dell'elicottero moderno, ampiamente usato in Corea e soprattutto in Vietnam.
Come i Lettori ricorderanno piu' di due anni fa un consorzio guidato dalla Lockeed come capo cordata ma del quale faceva parte sostanziale Alenia del Gruppo Finmeccanica, e' riuscito a prezzo di inauditi sforzi a contrastare un'altra cordata che cercava di imporre una versione rinnovata della vecchia flotta che aveva volato per la Casa Bianca, nelle versioni Sea Kings e Black Hawks con 19 apparecchi.
Il consorzio Lockeed vinse la gara per l'aggiudicazione di 28 EH-101 per una cifra che si supponeva non dovesse superare i 6.1 miliardi di dollari.
E' successo pero' che le continue richieste delle autorita' militari perche' queste nuove macchine fossero dotate dei piu' sofisticati strumenti (per sfuggire all'attacco di razzi, ingannare i radar, e dotare la macchina di una corazza tale da fronteggiare una esplosione nucleare), hanno fatto lievitare il prezzo e determinato ritardi. Sino a raggiungere, secondo il quotidiano britannico The Guardian, la somma di 11 miliardi di dollari.
Ovviamente queste difficolta' sono state accresciute da quei politici americani che avevano tutto l'interesse, anche sotto l'amministrazione Bush, a boicottare il contratto andato a stranieri.
Sembra che il problema sul tavolo del presidente Obama sia una delle tante grane che il nuovo inquilino della White House dovra' risolvere al piu' presto per non essere in contraddizione con il suo piano di austerita' generalizzata.
Tra i critici piu' feroci del 'Marine One' di marca anglo-italiana c'e' il tenente colonnello Gene Boyer, oggi in pensione, che era ai comandi dell'elicottero presidenziale quando Richard Nixon rassegno' le dimissioni dopo lo scandalo del Watergate nel 1974.
Gene Boyer ha definito il contratto dei 28 elicotteri come "foolish investment' ed ha dichiarato alla CBS che, in una crisi come l'attuale, andare da una flotta di 19 elicotteri a 28 e' assolutamente inconcepibile e ridicolo.
Inutile dire che gli uomini di Alenia-Finmeccanica a Washington e a Roma, stanno cercando di arginare il pericolo che il contratto possa essere rimesso in discussione da un Obama preoccupato per le conseguenze negative di immagine che ne potrebbero derivare per lui e la sua amministrazione in un momento delicato come l'attuale.
E' stata diffusa la notizia non confermata che negli ambienti della Casa Bianca non si riscontrano previsioni negative per la prosecuzione del contratto. Speriamo.
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