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Il caso Gulfstream International Airlines

Kenny Edwards, comandante della Gulfstream International Airlines appena atterrato si recò dai dirigenti della compagnia e dichiarò che non avrebbe volato se non fosse stato sostituito o riparato lo strumento che segnala una possibile collisione in volo con un altro aereo. Molto importante soprattutto per un turboprop regionale che vola a bassa quota in aree densamente frequentate da altri velivoli leggeri. Il comandante Edwards venne immediatamente licenziato per insubordinazione. L’episodio avvenne nel 2007 ma solo adesso se ne ha conoscenza perché la Gulfstream International Airlines si trova in grave turbolenza. Dopo l’incidente del febbraio scorso quando sono morte 50 persone a Buffalo, si è scoperto, ascoltando la scatola nera, che i il comandante non sapeva come gestire l’emergenza ghiaccio sulle ali e sul timone. Questo pilota come centinaia di altri che volano sulle rotte regionali, era stato addestrato, si fa per dire, dalla scuola di volo della Gulf Stream. E adesso anche gli altri piloti hanno cominciato a spifferare sotto l’anonimato: orari prolungati di servizio fuori della norma, aerei con insufficiente manutenzione, piloti male addestrati. Ogni incidente ripropone in America il grave problema delle rotte regionali. Poi tutto passa nel dimenticatoio. Nell’attesa che si realizzino quei corridoi ferroviari ad alta velocità promessi da Obama.

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