Si chiamano "speed bumps" e sono quei montarozzi che servono a costringere gli automobilisti a rallentare per non danneggiare le sospensioni e i supporti elastici del motore. Ce ne sono di diversi tipi. In Mexico si chiamano 'toppes' e sono costituiti da grosse mezze cupole di metallo inserite nell'asfalto. A Washington gli speed bumps sono dei dossi annunciati da cartelli vistosi a qualche decina di metri. Il nuovo sindaco della Capitale, Adrian Fenty , in due anni e mezzo ne ha portato il numero da 157 a 691 facendo di Washington la citta' con il piu alto numero di bumps e la tendenza e ' quella di concedere un numero crescente di autorizzazioni a quelle associazioni di cittadini che ne facciano richiesta. Scopo e' salvaguardare l'incolumita' dei pedoni che continuano a pagare un prezzo molto alto al crescente traffico della Capitale. Si dira' che a anche a Roma gli speed bumps sono da tempo installati, ad esempio all'Olgiata, il resort sulla Cassia. Ma la differenza tra Roma e Washington sta nel fatto che quelli che abitano all'Olgiata usano in prevalenza gli SUV (loro se li possono permettere) per saltare in velocita' i montarozzi. Mentre qui a Washington se uno prova a fare il furbo viene denunciato, oppure fotografato da qualcuna delle centinaia di videocamere che ti fanno arrivare in automatico a casa la multa. Insomma e' solo una questione di 'law enfrocement', ovvero di far rispettare la legge.
No comments:
Post a Comment