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Diario di una estate in Italia: Blackberry perduto, trovato e riconsegnato

Tutto e' cominciato quella mattina che ho deciso di prenotare un biglietto per Olbia, Sardegna, sulla motonave Nuraghes della Tirrenia Navigazione. La voce femminile del call center, dopo avere effettuato il pagamento, mi ha assicurato che mi sarebbe arrivata conferma via Internet che avrei potuto stampare. Ma la conferma non arriva dopo due ore tanto che richiamo il call center della Tirrenia. Mi dicono che non possono farci nulla perche' il sistema e' andato in tilt a causa del grande traffico di richieste. Meglio scrivere un messaggio specificando il numero del biglietto (che per fortuna mi e' stato dato) e richiedendo ancora l'invio della copia del documento.
Passano le ore ma non ricevo alcunche'.
La mattina dopo alle otto mi presento alla biglietteria Tirrenia di Civitavecchia. Una addetta mi dice che le risulta sul suo monitor che il mio biglietto e' stato stampato. Non e' vero: lei crede ciecamente nel suo computer, io nel mio. Comunque mi fornisce copia del biglietto e mi imbarco trascinandomi un po' di valigie.
Durante la traversata tocco il portatelefono americano che porto sempre alla cintura. E' vuoto, il telefono e' sparito.
Mia moglie cerca di attenuare l'esplosione di autocommiserazione.
"Guarda che sono cose che succedono anche ai ragazzi. Magari prova a fare mente locale e a pensare dove puoi averlo perso."
Ma i tentativi sono inutili, salvo il fatto che mi sembra di avere verificato alla biglietteria Tirrenia che i telefoni cellulari erano al loro posto, quello italiano in un contenitore attaccato al collo e quello americano, appunto, alla cintura.
Chiamo l'amico che mi ha accompagnato a Civitavecchia per sapere, tante le volte, se ha visto il cellulare caduto da qualche parte nella macchina. Mi conferma di non avere visto nulla.
Sono seduto durante le cinque ore di viaggio verso Olbia nella prima classe sulle poltrone sleepers.
Un signore che occupa la poltrona davanti alla mia si sporge e mi dice: "Guardi, ho sentito dei suoi problemi. Poco fa hanno annunciato che e' stato trovato un cellulare." Non ho sentito l'annuncio perche' avevo la cuffia.
Ringrazio e mi reco da basso al banco della reception. Il Commissario di Bordo mi dice che loro non hanno trovato il cellulare, ma che hanno ricevuto notizia del ritrovamento dalla Tirrenia di Civitavecchia.
"Che devo fare?" chiedo confuso e spaesato come si conviene ad un vecchio un po'rinco.
Interviene una signora. "Mi dica il tipo di telefono ed il suo nome". Chiede con tono deciso.
" Si tratta di un Blackberry Pearl. Posso sapere con chi ho il piacere di...?"
"Sono l'ispettore." Taglia corto la signora, con un sorriso.
Si chiama Rosa Cappiello e mi assicura che al rientro a Civitavecchia dopo qualche ora,prendera' il telefono e lo affidera' a chi arrivera' con la stessa nave il giorno dopo a Civitavecchia alle sei del mattino.
Alle una di notte l'ispettore Rosa Cappiello mi chiama sul cellulare italiano e conferma che tra qualche ora il telefono sara' a Olbia.
Alle sette e trenta altra telefonata di un tale che mi informa, per conto dell'ispettore Cappiello, che il telefono e' ora presso la biglietteria Tirrenia della Stazione marittima di Olbia.
Da Baia Sardinia, dove alloggio, a Olbia ci vogliono quaranta minuti di guida. Arrivo alla Stazion Marittima grazie alla cortesia dell'amico Giancarlo Oderda che mi assiste.
Il funzionario della biglietteria Tirrenia e' momentaneamente impegnato con un cliente super arrabbiato che imputa alla compagnia i disastri del suo viaggio da non so dove.
Forse non e' il momento adatto.
Il funzionario mi guarda. "Sono venuto per quel telefono smarrito."
Lo scontro con il cliente inviperito e' terminato.
Mi fa cenno di andare allo sportello successivo.
Chiama un collega che appare con un pacchetto con il mio cellulare che contiene 5mila indirizzi ed una infinita' di altri dati personali.
"Ecco qua, signor Bartoli. Tutto a posto."
In un empito di gioia dico ai due funzionari: "Grazie! Mi avete fatto riconciliare con la realta' italiana."
Complimenti alla Tirrenia, all'Ispettore Rosa Cappiello e ai suoi collaboratori.

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