Gli Stati Uniti sono al primo posto nel mondo
per cittadini in carcere con 2.019.234
detenuti che rappresentano quasi il 2.5 per cento del totale della popolazione
americana. Pari a 750 per ogni centomila abitanti.
Al secondo posto si piazza la Cina con
1.549.000 e 715 incarcerati per ogni centomila abitanti. Seguono Russia, India,
Brasile, Thailandia, Ukraina, etc.
Negli Stati Uniti la meta' dei carcerati e' ospitata in strutture costruite e gestite da privati.
Corrections Corporation of America è il più
importante gruppo privato con 66 ‘facilities’, 91mila posti letto in venti stati della
Federazione. Un giro d’affari di quasi due miliardi di dollari, 17 milioni
spesi in lobby, ovvero nel fare pressioni sul Congresso. Uno stipendio di quasi
quattro milioni di dollari al CEO Damon T. Hinnger.
Al secondo posto, distanziato di poco, il GEO
Group con 1.6 miliardi dollari di giro d’affari, 65 penitenziari, 66mila posti
letto, 2.5 milioni di spese in lobby ed uno stipendio di 5.7 milioni al CEO
George C. Zoley.
Questi dati si riferiscono al 2011.
La differenza nella lingua inglese tra ‘jail’
e ‘prison’ sta a indicare due tipi diversi di incarcerazione: il primo è quello
gestito direttamente dagli sheriffi o dai gruppi privati. Si va in ‘jail’ se ti
beccano a guidare con qualche bicchiere di troppo nello stomaco o per pene
inferiori e comunque quando si è in attesa di giudizio.
I supermax sono sezioni speciali nei penitenziari a massimo livello
di sicurezza dove vengono rinchiusi quei condannati che devono scontare la pena
in isolamento.
Alcatraz nella baia di San Francisco, oggi
divenuto un museo, è stato aperto nel 1934 ed è il primo esempio americano di carcere a massima
sicurezza.
Tra i detenuti rinchiusi nelle sezioni ‘Supermax’
dei penitenziari vi sono terroristi, capi delle gang criminali, spie, bombaroli
(Zacarias Moussaoui terrorista di Al Qaeda, Theodore Kaczynski, meglio
conosciuto come Unabomber; Robert Hanssen, un agente Americano dello FBI
divenuto una spia dei sovietici; Terry Nichols, il complice di estrema destra dell’attentato al
Federal Building di Oklahoma nel 1995 costato la
vita a 168 persone tra cui 19 bambini e Richard Reid, conosciuto come lo
"Shoe Bomber", che è stato condannato al carcere a vita quando ha
cercato di fare detonare l’esplosivo contenuto nelle sue scarpe quando era a
bordo del volo Flight 63 da Parigi a Miami.
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Fin qui le informazioni sull'America. Sorge spontanea la domanda: visto come non vanno le cose in Italia, visti gli scandali che si susseguono senza sosta, visto che il Parlamento italiano annovera tra le sue fila piu di 100 condannati, vista la crisi economica, visto che mancano posti di lavoro, visto che le imprese private sono al collasso,visto soprattutto l'ignobile affollamento degli istituti di pena italiani, insomma: visto tutto, perche' non lasciare anche ai privati la costruzione e gestione di carceri e penitenziari? Oltretutto, come si vede in l'America, si tratta di un settore che remunera alla grande i propri dirigenti.
Ci attendiamo l'immediata osservazione: " Si', cosi a costruire i penitenziari ci va la criminalita' organizzata!"
Perche'... adesso... le porte dei nostri carceri sono blindate all'ingresso di droga, pizzini, armi e via citando?!
Sarebbe l'occasione buone per
trasformare Villa Certosa in carcere privato, destinato al cavaliere in persona
e ai complici del PdL che si fanno beccare con il sorcio in bocca.
Tra l'altra si tratta di una
mega-villa dotata anche di alcune parti protette da segreto di Stato e,
quindi, pagate con
pubblico denaro, anche se adesso diventate proprietà privata di
un singolo personaggio; si tratta di ampliamenti, resort, tutte legalmente abusive,
nonchè un porto privato realizzato in terreni demaniali , e di un approdo
sottomarino per sommergibili, con ingresso diretto alla villa, anche questi
segreti di Stato e quattrini pubblici, nonchè indebita appropiazione di aree
demaniali. Ovviamente diventerebbe un carcere misto, con bunga bunga
serotino.
Rosario Amico Roxas
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Caro Oscar,
alla tua proposta vorrei fare un altro tipo di osservazione, apparentemente accademica, ma in verita' (almeno secondo me) molto sostanziale. Weber da' una definizione di Stato che e' ancora abbastanza accettata: secondo Weber lo Stato e' quell'entita' che controlla un determinato territorio, sul quale
a) fornisce una serie di servizi sociali e burocratici,
b) impone un servizio tributario e, soprattutto,
c) ha il monopolio dell'uso legittimo della forza.
Ne deriva in modo abbastanza diretto che uno stato che non ha il monopolio dell'uso legittimo della forza contro un nemico (militari) o contro i suoi cittadini (law enforcemente, prigioni ecc.) non puo' essere considerato uno "stato secondo Weber" e dovrebbe, quindi, essere considerato un "failed State". La N.O.G. americana "Fondo per la Pace" (del quale si e' interessato anche Michael Hayden, gia' direttore sia della Central Intelligence Agency (CIA) che della National Security Agency (NSA), e spesso dotto ed "imparziale" commentatore delle grandi occasioni nel salotto di Vespa) ha calcolato e pubblicato un "failed State index", calcolato assegnando un certo numero di "punti di instabilita'" ai vari Stati a seconda di varie condizioni sociopolitiche (vedi http://www.fundforpeace.org/global/?q=fsi-grid2012).
Secondo questo studio il paese piu'"failed" (stato non in grado di funzionare ne' di esercitare una parvenza di controllo del territorio) e' considerato essere la Somalia, (115 punti), lo stato che funziona meglio la Finlandia (177° con solo 20 "punti di instabilita'").
Il nostro Paese e' 145 , con quasi 46 punti ed e' considerato meno stabile di Mauritius, Polonia, Lituania, Malta, Cile,Spagna, Uruguay, Republica Ceca, Korea del Sud, Singapore, Portogallo, Slovenia. Dato che in questo indice la presenza di forze militari USA o alleate, porta un bonus di anche 8 "punti di satabilita'", il nostro paese scollegato da Europa e USA sarebbe quindi considerato a circa 54 "punti di instabilita' " collocandosi tra paesi come Barbados, Bahamas, Montenegro, Panama, Croazia, Bulgaria, Mongolia.
Concludendo non mi sembra proprio il caso di sfumare ancora di piu' il confine tra "pubblico" e "privato" nel nostro Paese consegtnando istituti di pena (e magari forze dell'ordine o i nostri militari ai privati, mi basta l'episodio dei nostri Maro' in India) ne' mi sento di indicare strade che potrebbero indebolire il senso dello Stato in un paese in cui gia' una grande parte dei cittadini rifiuta la "casta dirigente", vorrebbe punire "tutti" i magistrati e si vergogna di come agisce la sua Polizia (vedi le appena pubblicate "motivazioni" per recente sentenza sul G8 di Genova).
(Messaggio firmato)
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Caro Oscar,
molte grazie per
l'informazione che fai e che merita senz'altro un riconoscimento, anche morale.
Carceri private ; mah? , in Italia
risolverebbe, in certe mani... anche il grande tema dell' entertainment
sessuale : a Brothel /Prison , manette e bunga bunga ,in a new dimention.
Ti evoca qualcosa ? Credo che
in Italia finchè non sarà cambiata la classe politica e sopratutto la
motivazione a fare politica ( il solo arricchimento personale e degli
amici), non si potrà pensare a idee avanzate come quella che ci racconti.
Comunque ciao, a presto Pino da Pisa
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non vorrei entrare in questo giro
imprenditoriale. Le prigioni o meglio le galere le lascerei allo Stato.
Lina
Arena
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Perché no.
Le carceri private sono un imbarbarimento, come i vigilantes, i contractor ed i mercenari.
Esistono, ma il reale non è sempre razionale e dopo 30 anni di privatizzazioni sono arrivato alla serena conclusione che certi settori non vadano, per scelta politica etica e pratica, privatizzati e che bisogna rimettere certi settori (trasporti, utilities, sanità, servizi essenziali) sotto l'egida di un bene comune, pubblica. Figuriamoci se lascio ad un privato il monopolio della pena.
Mi ricordo bene cos'erano le partecipazioni statali, ma la distruzione ed estrazione di valore che ho visto in questi trent'anni (più lo sperpero e la disonestà) non è assolutamente pari agli sprechi e corruzione di quelle.
Cordialmente
Alessandro Politi
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D'accordo sull'utilizzo di Villa Certosa, ma se "La giustizia è uguale per tutti" dovremmo essere coscienti che all'interno sarebbero costretti a convivere (come ora su tutto il patrio suolo) soggetti appartenenti alla rosa dei venti istituzionale sia laica sia confessionale. Villa Certosa sarebbe troppo piccola.
(Anonimo)
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Perché no.
Le carceri private sono un imbarbarimento, come i vigilantes, i contractor ed i mercenari.
Esistono, ma il reale non è sempre razionale e dopo 30 anni di privatizzazioni sono arrivato alla serena conclusione che certi settori non vadano, per scelta politica etica e pratica, privatizzati e che bisogna rimettere certi settori (trasporti, utilities, sanità, servizi essenziali) sotto l'egida di un bene comune, pubblica. Figuriamoci se lascio ad un privato il monopolio della pena.
Mi ricordo bene cos'erano le partecipazioni statali, ma la distruzione ed estrazione di valore che ho visto in questi trent'anni (più lo sperpero e la disonestà) non è assolutamente pari agli sprechi e corruzione di quelle.
Cordialmente
Alessandro Politi
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D'accordo sull'utilizzo di Villa Certosa, ma se "La giustizia è uguale per tutti" dovremmo essere coscienti che all'interno sarebbero costretti a convivere (come ora su tutto il patrio suolo) soggetti appartenenti alla rosa dei venti istituzionale sia laica sia confessionale. Villa Certosa sarebbe troppo piccola.
(Anonimo)
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Caro Oscar,
Poni un tema "Le carceri ai Privati" che in Italia
è destinato a completo fallimento, già "in fieri". Non perchè
mancherebbe chi potrebbe essere interessato a finanziarle e gestirle o il
materiale umano di riempimento: di questo ce n'è fin troppo! Però
l'ottica di chi ci governa è opposta. Se rifletti bene, abbiamo molte
celebrazioni nazionali che richiamano e premiano giustamente gli umani valori e
simboli: la giornata della mamma, la giornata del papà,
la giornata dei nonni, la giornata dei fidanzati etc. Queste sono
tutte largamente accettate e partecipate, con gioia dei festeggiati e
festeggianti. Ciò è molto giusto perchè i papà sono tanti, le mamme sono tante,
i nonni sono tanti, i fidanzati sono tanti ... A questo punto la domanda sorge
spontanea: perchè non premiare con una festa l'esercito sempre più numeroso di
quanti ogni giorno (ed ormai da molto tempo) hanno gli onori della cronaca su
tutti i quotidiani nazionali, con largo richiamo anche sulle pagine della
stampa internazionale? E' una grave mancanza di Stato, ma certamente sarà
sanata da uno dei prossimi governi, che proporrà una giornata ad hoc e la
eligerà anche a festività nazionale. Parlo della "GIORNATA DEL
MARIUOLO". Con tale parola, allo scopo coniata dalla bonanima del ns.
martire Bettino, intendiamo essenzialmente quanti si appropriano ed utilizzano
più o meno lecitamente i soldi dello Stato (che provengono dalle tasse da noi
versate o da chi le versa), sia evadendo, sia rubando, sia sprecando il bene
comune. Poichè le ns. autorità di governo (Parlamento, Regioni, Provincie,
Comuni, Società governative) sono affollate da una presenza di MARIUOLI
che tende viepiù al maggioritario, è impossibile far votare un qualcosa
che suona come "dare corda in casa dell'impiccato" (nel caso,le
carceri ai privati). E' molto più ovvio istituire e richiamare come festa
nazionale la giornata del Mariuolo, che dà la giusta dignità a chi
tanto si adopera in tale vasto campo di "biricchinate". Sarà una
votazione bulgara! Pensa! La prima celebrazione sarà un grande corteo in Roma
(milioni di partecipanti), che accomunerà i Mariuoli di ogni credo politico:
finalmente LA GRANDE COALIZIONE! Sarà un'immensa soddisfazione veder sfilare a
braccetto il Cavaliere (lui terrà il Labaro dell'Associazione dei Mariuoli) con
Baffetto, questi a stretto contatto con i Governatori delle maggiori Regioni
Italiane,i Presidnti di molte Provincie, i Sindaci di svariati Comuni,... il
Penati e Bassolino indietro nella calca dei festeggiati perchè al momento più
in non carica ... e così via. A questo punto avremmo anche brillantemente
risolto il problema delle carceri. Per equità e dovere, anche se
con formale ritrosia, i ns. governanti delibereranno su una "legge
svuotacarceri", che avrà applicazione ogni anno in corrispondenza della
santa Giornata del Mariuolo.
Come vedi, caro Oscar, è da pochi al mondo avere una classe
illuminata di Governanti e di Mariuoli come quella della quale siamo
giustamente famosi ed orgogliosi: saldamente ai primi posti nel mondo! Dimenticavo,
poi, che ritroverebbero la loro grande dignità tanti personaggi come Rutelli,
Scaiola, Polverini, Fini, Bersani, Polverini, Bossi, Cesa e quanti altri che, a
fronte delle grandi ruberie dei loro accoliti o beneficiati, dichiarano,
lamentosi o fieri, che loro non sapevano nulla di quanto operato da chi era
loro sottoposto, con loro collaborava o era direttamente collegato. Anzi!
il tutto per loro è sempre consistito in un grande tradimento di fiducia!
Piuttosto, quind,i che farli passare (per omessa vigilanza) da
rincoglioniti, incapaci, se non addirittura conniventi, nella Giornata del
Mariuolo essi troverebbero osanna per la loro persona, forse anche
riconoscimento con ricchi premi e cotillon.
Vedi Oscar... Al momento è anche uno spreco ed una grande
disorganizzazione. Ogni elite di governo, regione, comune o provincia,
società del parastato di fatto adesso organizza indipendentemente una o più
feste nell'anno per premiare il Mariuolo. Però si tratta sempre di roba
locale, riservata, operata in luoghi appartati, a numero
chiuso (Villa Certosa, locali, ristoranti e discoteche varie, viaggi
organizzati, etc.). Gli aspiranti fanno a gara per avere l'invito od imbucarsi.
Il tutto, così estemporaneo e non coordinato, dà sicuramente una certa notorietà
ed importanza agli adepti, ma non produce un effetto catartico nazionale con il
giusto apprezzamento all'estero. Un intervento decisivo di uno dei
prossimi parlamenti, però, sono certo che risolverà brillantemente il problema.
Poi, se il Cavaliere vincesse di nuovo le elezioni, l'istituzione della festa
nazionale sarà una certezza nell'immediato.
Mi spiace di non esser Mariuolo! Poichè è l'occasione che fa
l'uomo ladro, devo forse rimproverare il Padreterno di non avermela mai data
... Adesso avrei anch'io i miei ricchi premi e cotillon!
Un abbraccio
Aldo
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Caro Oscar,
oggi in Italia , la maggioranza
della polazione è scettica sulle iniziative statali, ma questa maggioranza
dimentica un concetto fondamentale : " L'azione dello Stato
per essere efficace necessita di un governo forte(non autoritario) e
competente".
Un abbraccio
Andrea Mazzoni
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